Viva la revoluçion, siempre!
Red Faction 2 parte subito col piede giusto, proponendo all’utente uno storyline più complesso e avvincente del predecessore. Lasciati i monotoni paesaggi marziani a favore della più varia conformazione territoriale terrestre, il titolo Volition è cronologicamente ambientato cinque anni dopo i fatti narrati nel prequel, e fa vestire al giocatore i panni di un membro di un gruppo armato di sovversivi, impegnati nell’impresa di assassinare tale Victor Sopot, dittatore di evidente stampo staliniano. Questo non è tuttavia che l’incipit di un plot ricco di colpi di scena, efficace nel garantire un solido substrato alla progressione nei vari livelli. I quali, allo stesso modo dello storyline, hanno subito un deciso incremento qualitativo in questo sequel. Oltre a presentare ambientazioni sicuramente più varie e meglio caratterizzate, i vari stage, per quanto non brillino per originalità, offrono al giocatore scenari –interni ed esterni- con una maggiore quantità di elementi di contorno (ovviamente distruttibili) e, soprattutto, con una più massiccia implementazione del Geo-Mod. Seppur ancora non sfruttato al massimo delle proprie potenzialità (in fin dei conti non tutte le superfici murarie possono essere influenzate dalla furia blastatoria dell’utente), l’algoritmo di proprietà di Volition mostra decisamente più carattere in questo sequel, essendo stato maggiormente sfruttato a fini tattici piuttosto che puramente coreografici o accessori. Insomma, per quanto ancora legato alla spettacolarità o alla scoperta di locazioni segrete, il Geo-Mod in Red Faction 2 si rivela anche estremamente utile per aprire vie alternative (e maggiormente redditizie) al progresso del giocatore; ad esempio, perché proseguire a testa bassa lungo un corridoio pullulante di guardie quando è possibile accedere ad una stanza parallela sfondando un muro per poi sorprendere gli avversari da dietro?
Viva la revoluçion, siempre!
Il rosso che piace
A livello squisitamente ludico, Red Faction 2 dimostra molto più carattere del proprio prequel. Per quanto il sistema di controllo non sia ancora il massimo della precisione (questo anche a causa della non eccezionale affinità del Dual Shock con gli FPS), il titolo Volition presenta notevoli migliorie sotto questo aspetto. L’AI dei nemici, seppur non eccelsa, è decisamente più avanzata, l’arsenale messo a disposizione del giocatore è più vario (con la rinnovata peculiarità di ogni arma ad avere due tipi di sparo) e generalmente l’azione di gioco è molto più concitata ed avvincente, merito anche del già citato buon level design. Strizzando l’occhio ad Halo, poi, Red Faction 2 permette al giocatore di lanciare diversi tipi di granate, con i benefici che naturalmente ne conseguono a livello tattico nonché puramente distruttivo. Inoltre, similmente a quanto visto nel capolavoro Bugie, la barra indicante la salute del proprio alter-ego si ricarica automaticamente una decina di secondi a seguito dell’ultimo colpo subito. Altra peculiarità di Red Faction era la possibilità di guidare diversi mezzi offensivi, caratteristica presente con successo anche in questo sequel: le sezioni a bordo di simili strumenti oppure al comando di mitragliatrici e torrette contribuiscono efficacemente a spezzare la routine sparacchina “a piedi”. Da segnalare poi la più che soddisfacente modalità multiplayer del titolo Volition, ricca di modalità fra cui scegliere e personaggi da impersonare, e che anche con lo split screen a quattro garantisce una buona fluidità. L’aspetto in cui Red Faction 2 presenta il maggior numero di migliorie rispetto al prequel riguarda tuttavia probabilmente il comparto visivo: il rinnovato motore grafico del gioco assicura un frame rate decisamente più costante, nonché una maggiore quantità di poligoni. Ottimi effetti di luce e animazioni dei personaggi su schermo esponenzialmente migliori di quelle (pessime) del primo episodio sono solo gli aspetti più eclatanti di una cosmesi di indubbio livello qualitativo. Anche sul fronte sonoro, il lavoro svolto da Volition è assolutamente apprezzabile: buoni sia gli effetti audio che il sottofondo musicale electro-rock, discreto il parlato in inglese, sfortunatamente non coadiuvato da sottotitoli, che avrebbero sicuramente aiutato ad una più chiara comprensione della trama.
Il rosso che piace
Conclusione
Red Faction 2 è in linea di massima un buon FPS, che ha l’indubbio merito di aver apportato notevoli migliorie alla fallace struttura di gioco del prequel. Tecnicamente molto curato e, soprattutto, soddisfacente dal punto di vista ludico, il titolo Volition non manca tuttavia di difetti: in primis, un sistema di controllo non sempre precisissimo, un’implementazione del Geo-Mod ancora decisamente migliorabile e, in generale, di una certa quale mancanza di “stile” a livello di character design. In definitiva, comunque, Red Faction 2 è un titolo che gli amanti degli FPS single player-oriented dovrebbero seriamente prendere in considerazione.
- Pro:
- Graficamente ottimo
- Divertente e discretamente vario
- Storyline avvincente e ricco di colpi di scena
- Il Geo-Mod e le sezioni a bordo di mezzi pesanti o al comando di torrette
- Contro:
- Sistema di controllo non sempre preciso
- Character design piuttosto grezzo
Capita spesso che il seguito di un gioco si riveli ai fatti una semplice espansione dell’originale, un data disk contenente nuove missioni e poco più. Una tendenza, questa, che investe in particolar modo un settore, quello degli FPS, giocoforza legato ad una struttura di gioco difficilmente rinnovabile in maniera radicale. Non è raro dunque che i sequel in questo genere di prodotti vadano ben poco al di là del semplice add-on, mantenendo in larga parte immutati pregi e difetti insiti del prodotto originale. Non è stato questo fortunatamente il caso di Red Faction 2, evidente seguito di un FPS venuto alle luci della ribalta grazie alla tecnica Geo-Mod, un algoritmo in grado di permettere la distruzione delle pareti dell’area di gioco a seguito di esplosioni. La migliorabile implementazione di suddetta tecnologia, ma soprattutto un gameplay non all’altezza delle aspettative non fecero tuttavia di Red Faction un buon gioco, lasciando al sequel il compito di sollevare il livello qualitativo dell’intero prodotto.