Non è la prima volta che vi parliamo di Red Solstice 2: Survivors, titolo sviluppato da Ironward che si prometteva di ampliare quanto fatto dal precedente capitolo del franchise. Con qualche buona impressione e alcuni dubbi dunque, ci siamo approcciati a questo titolo frenetico e strategico in maniera definitiva. Siamo dunque pronti a dirvi le nostre impressioni finali nella recensione di Red Solstice 2: Survivors.
Gita sul pianeta rosso
Come sempre, partiamo dalla premessa narrativa: un disastro ecologico ha ridotto all'osso le possibilità di sopravvivenza sulla Terra, per questo motivo i coloni terrestri decidono di rifugiarsi su Marte per cercare una nuova speranza per il genere umano. Qui, come già abbiamo potuto vedere nel primo capitolo della saga, i coloni si troveranno ad affrontare un pianeta tutt'altro che propenso ad ospitare nuovi "inquilini".
La storia di Red Solstice 2 prosegue dove si era interrotta e segue le vicende di un Executor (questo il nome delle unità iconiche del franchise) alla ricerca di superstiti e di un modo per prolungare la sopravvivenza e la resistenza umana sul pianeta rosso. Una narrativa chiaramente non rivoluzionaria o suggestiva, ma solida e ben strutturata attraverso le varie fasi della campagna. In Red Solstice 2: Survivors, la trama è un mero strumento in mano agli sviluppatori per dare un pretesto al giocatore di cimentarsi con il vero cuore pulsante dell'opera: il gameplay. Rappresentato dai due lati del combat system: uno più strategico e l'altro più frenetico.
Strategia e frenesia
Red Solstice 2: Survivors è un GDR tattico in tempo reale che presenta un sistema diviso in due lati ben distinti: la pianificazione dell'azione e le missioni sul suolo marziano. La prima fase, quella più strategica, consiste nell'esplorazione della mappa globale di Marte attraverso una schermata che ricorda l'utilizzo della sonda sui pianeti in Mass Effect. Durante questa fase dovremo spostare la base volante in cerca di scansioni o punti caldi per estrarre materiale, ma ci saranno anche alcuni punti legati all'infestazione del pianeta. Durante questo tipo di esplorazione, infatti, alcuni pop-up ci segnaleranno anche la possibilità di entrare nel vivo dell'azione andando a schierare la nostra squadra, iniziando di conseguenza la seconda fase, ovvero quella più frenetica.
Una volta entrati in azione, potremo scegliere, in un menù dedicato, la composizione della squadra che supporterà il nostro alter-ego. Le classi sono sei: assalto, medico, pesante, tiratore scelto, demolitore e ricognitore. Ognuna di esse ha uno specifico equipaggiamento e un suo preciso utilizzo sul campo di battaglia. Il tiratore scelto sarà efficace dalla distanza, l'assalto nel controllo della folla, ecc. Creare una squadra equilibrata e in grado di affrontare ogni tipologia di situazione sarà fondamentale. Le missioni di Red Solstice 2: Survivors sono infatti molto punitive e il margine di errore non è contemplato. Anche perché, la sconfitta in questo gioco comporta sempre una ingente perdita di risorse, elemento più prezioso dell'acqua nel deserto, ve lo assicuriamo.
L'azione sul campo di battaglia rimane frenetica (anche se meno delle schermaglie o delle partite in coop) e condizionata dall'obbligo di utilizzo di strategie che vadano a preservare la nostra squadra. Muovere il nostro alter ego dietro i ripari, fare in modo di avere sempre una via di fuga disponibile, ad esempio, sarà imprescindibile.
La visuale isometrica garantisce un ottimo controllo delle situazioni in corso e mouse e tastiera sono in questo fondamentali. Anche la pausa tattica, grande richiesta della community, è qualcosa che in alcuni momenti torna davvero utile andando a spezzare in certi momenti la sensazione di oppressione, garantendo in alcuni frangenti le giuste pause di riflessione. Quello che però è emerso dalla nostra prova definitiva è un feeling contrastante: da una parte troviamo l'ottimo quantitativo di situazioni e possibilità proposte, dall'altro una ripetitività disarmante di asset e ambientazioni che alla lunga può davvero stancare.
Anche il level design, che inizialmente ci era sembrato molto efficace, ha mostrato numerosi alti e bassi lungo tutta la campagna. Nonostante questo, la problematica più grande è la penuria di informazioni e suggerimenti soprattutto durante le prime fasi della campagna. Prendere confidenza con tutte le mansioni da svolgere e le azioni da eseguire è davvero complesso se non si è esperti del genere e del franchise e questo non può e non deve essere dato per scontato.
La modalità Schermaglia è la modalità che sfrutta maggiormente, a nostro modo di vedere, le potenzialità del gameplay creato da Ironward. La cooperazione fino a otto giocatori contro orde di nemici sempre più numerose e complesse è qualcosa che esalta l'abilità del giocatore e la sua capacità di giocare in squadra.
Tutto il tatticismo emerge dunque in questi momenti in cui a prevalere deve essere il bene comune rispetto al proprio ego. Anche in questo caso il gioco soffre delle problematiche sopracitate, legate al level design, al world building e al riciclo di asset, ma a differenza della campagna esclude la variabile dell'IA alleata, che durante il gioco in solitaria prende il controllo dei compagni di squadra. Durante le nostre partite in singolo, infatti, ci è più volte capitato di incorrere in pericolosi bug legati a soldati che non eseguivano ordini o che semplicemente si dimenticavano di combattere. Questo ovviamente viene evitato se a controllare la nostra squadra ci sono tutti giocatori reali che sanno come comportarsi sul campo di battaglia.
Conclusioni
Red Solstice 2: Survivors è un sequel degno del suo predecessore. Migliora ed esalta alcune delle sue caratteristiche peculiari ed inciampa in alcune sottigliezze che denotano forse una eccessiva fretta e smania di uscire sul mercato. Un po' di tempo in più avrebbe consentito magari al team di sviluppo di limare alcuni angoli davvero spigolosi legati all'IA, al design dei livelli e al riciclo di asset, oltre che a una maggiore cura dell'accompagnamento all'interno delle meccaniche chiave per i neofiti. Rimane comunque il pregio di proporre una sfida stimolante e punitiva che spinge il giocatore a migliorarsi e a cercare sempre una prestazione migliore della precedente.
PRO
- Frenetico al punto giusto
- A livello strategico molto impegnativo
- Ottimo livello di sfida
CONTRO
- Design dei livelli rivedibile
- Eccessivo riciclo di asset
- I nuovi giocatori potrebbero trovarsi molto spaesati