A qualche mese di distanza dalla pubblicazione su PC, Remothered: Tormented Fathers arriva finalmente anche su console, per il momento su PlayStation 4 e Xbox One. Merito del lavoro di un team di sviluppo tutto nostrano pieno di passione e impegno: Chris Darrill e Stormind Games non si sono dati per vinti, nonostante la gestazione travagliata di un progetto che affonda le sue radici nel primo decennio degli anni duemila, e stanno ottenendo i primi meritati riconoscimenti per il capitolo iniziale di un'ideale trilogia, basati su classici del passato quali Clock Tower e Hunting Ground. Immersi in un'atmosfera da incubo, dove la tensione è palpabile e le citazioni costanti, abbiamo trascorso in compagnia di Rosemary diverse ore di gioco, e siamo pronti a raccontarvi la conversione console del claustrofobico titolo.
Gameplay claustrofobico: nascondigli e inseguitori
Abbiamo già avuto modo di raccontarvi nel dettaglio i punti salienti della trama di Remothered: Tormented Fathers in occasione della recensione della versione PC, quindi ci limiteremo a pochi accenni, con l'obiettivo di introdurvi senza spoiler alle particolari atmosfere di questo valido survival horror. Il titolo di Chris Darrill nasce dall'amore e dall'ammirazione per un preciso genere cinematografico: quello di Lynch, di Hitchcock e soprattutto della filmografia di Polanski (Rosemary's Baby). Non a caso la protagonista si chiama proprio Rosemary, oltre a richiamare nelle fattezze la Jodie Foster de Il Silenzio degli Innocenti. Rosemary sta indagando sul caso di una bambina scomparsa, Celeste, e le sue ricerche la conducono sino alla magione vittoriana del padre, il notaio Felton, dove l'anziano vive in compagnia della moglie e della domestica Gloria. Le cose non vanno particolarmente bene per i Felton: il padrone di casa è malato, la casa opulenta ma in evidente decadenza, e lì dentro nessuno vuol sentire più parlare di Celeste. Rosemary decide di nascondersi all'interno dell'abitazione nonostante sia stata invitata poco gentilmente ad andarsene, e al calare del buio ha inizio l'incubo.
Il signor Felton è un pazzo psicopatico e da lì in poi accoglierà Rosemary a colpi di falcetto: per completare le sue indagini la donna dovrà sfruttare i nascondigli offerti dall'arredamento vittoriano della dimora, gli utili strumenti disseminati in giro su mobili e scrivanie, e raccogliere i documenti privati dei Felton. Remothered: Tormented Fathers è un survival horror non impossibile da completare, ma decisamente più difficile della maggior parte dei prodotti dello stesso genere pubblicati negli ultimi anni: lo scontro con gli inseguitori (o stalker) va accuratamente evitato, perché sono più veloci, resistenti e letali della protagonista. Da un abbraccio del signor Felton difficilmente si sopravvive, e le poche speranze di salvezza fornite dagli sviluppatori risiedono nei diversivi: piccoli oggetti consumabili presenti in abbondanza all'interno delle ambientazioni, che possiamo lanciare contro l'aggressore per guadagnare secondi preziosi oppure piazzare in punti strategici per attirarlo mentre imbocchiamo un'altra strada. La villa è infatti discretamente ampia e le sue stanze diventano in breve tempo un vero e proprio labirinto, soprattutto considerando porte e zone inizialmente inaccessibili o che richiedono il reperimento di particolari strumenti. In caso l'inseguitore riesca ad agguantare Rosemary, è possibile tentare in extremis la fuga infliggendogli danni con coltelli e oggetti affilati, ma è un'azione difficilmente ripetibile e comunque gli stalker non possono mai essere uccisi: particolare che contribuisce a generare un'atmosfera perennemente tesa ed ansiogena.
Trofei PlayStation 4
Nonostante la bontà della produzione, la longevità più che discreta, e il notevole livello di sfida, Remothered: Tormented Fathers presenta appena dieci Trofei su PlayStation 4. Si tratta di due Trofei d'Oro, un Trofeo d'Argento e sette Trofei di Pronto, senza alcun Trofeo di Platino; per sbloccarli tutti dovrete portare a termine l'avventura, impiegando circa sette ore di tempo senza una guida. Tutti i trofei sono legati al completamento della storia principale, salvo uno che richiede di trovare tutti i collezionabili.
La conversione di Remothered su PlayStation 4
A suo tempo chi scrive ha avuto modo di affrontare su PC le 5-7 ore richieste per il completamento di Remothered: Tormented Fathers: breve ma intenso, e sopratutto dal gameplay decisamente solido, il titolo si è dimostrato perfettamente godibile anche su PlayStation 4. Va precisato che le sessioni di gioco hanno avuto luogo su PlayStation 4 Pro, ma siamo praticamente certi che sulla versione liscia dell'ammiraglia Sony le prestazioni si mantengano su livelli pressoché identici. I comandi sono stati riadattati in modo intelligente al DualShock 4: con la pressione degli stick analogici Rosemary può accovacciarsi e accendere la propria torcia, mentre i tasti dorsali vengono utilizzati per mirare e lanciare gli oggetti-diversivi, infine il comando R1 permette di correre, anche se è bene non esagerare sia per non sfiancare la protagonista (il cui livello di salute e stato fisico è indicato dal suo atteggiamento: non è presente alcuna barra verde) sia per evitare rumori in grado di attrarre gli inseguitori. Funzionalità di vibrazione a parte, non fa certamente piacere il fatto che non sia stato rivisto nulla dei piccoli difetti della produzione su PC: l'illuminazione degli interni non è sempre credibile, e nei filmati di transizione piccole sbavature ed eccessi di utilizzo dell'effetto offuscato rendono poco gradevoli gli intermezzi ed eccessivamente plasticosi i volti dei personaggi. Senza contare che avrebbe avuto decisamente senso aumentare la dimensione dei caratteri dei sottotitoli, o evitare di renderli bianchi su uno sfondo altrettanto bianco: soluzione che rende in tanti casi difficoltosa, se non impossibile, la lettura. Sorvolando poi sul fatto che un titolo prodotto in Italia sarebbe stato davvero gradevole da ascoltare nel doppiaggio italiano, anche se non necessariamente in uno eccellente.
Conclusioni
Anche su PlayStation 4 Remothered: Tormented Fathers si rivela un titolo avvincente, ansiogeno e profondo: l'apertura quasi perfetta di una trilogia che allo stato dei fatti promette grandi cose per il prossimo futuro. L'ottimizzazione su console è decisamente valida, i compromessi adottati accettabili, e il colpo d'occhio complessivo resta (come già su PC) superiore alla media delle produzioni indipendenti appartenente allo stesso genere. Si poteva lavorare un po' di più ai filmati di intermezzo, e magari pensare a un sistema di sottotitoli decisamente migliore, ma su questi aspetti si può tranquillamente tornare in futuro con una patch: tutto il resto, intanto, convince. E farà decisamente la gioia degli amanti dei survival horror in cerca di una sfida un po' più impegnativa rispetto alla media.
PRO
- Ottime atmosfere, molto buona la narrazione
- Tante citazioni al mondo del cinema
- Gameplay solido e dalla giusta difficoltà
CONTRO
- Tutorial molto minimalista
- Qualche sbavatura nei filmati di transizione
- Sottotitoli particolarmente fastidiosi