L'ondata di documentari sportivi di Netflix gemmati da Drive to Survive ci ha insegnato una cosa: il modo migliore per raccontare uno sport che in pochi conoscono è con le storie personali. Questo è esattamente quello che Roller Drama vuole fare. Tra atmosfere distopiche tardo-capitalistiche, gatti non morti e il fantasma di William Shakespeare le assurdità non mancano, ma al termine di quest'avventura potrete dire di aver scoperto, e forse compreso, uno sport quasi sconosciuto in Italia: il roller derby. Questo scontro gladiatorio tra pattinatrici (che ha anche una versione maschile meno popolare) è uno sfondo piacevolmente innovativo per raccontare le storie di cinque atlete e della loro coach (di cui chi gioca veste i panni) mentre lottano per trovare il proprio posto in una società familiare, ma non troppo.
Allontanandosi di netto dal realismo, dalle statistiche e dalle rivalità, il nuovo gioco dello studio italiano Open Lab Games, gli autori di Football Drama, è un netto passo avanti rispetto all'opera precedente sia in termini di gameplay che di qualità della scrittura. I due volti di Roller Drama, quello sportivo e quello narrativo, sono ben intrecciati e danno alla coach un ruolo centrale nello sviluppo della storia. Compito di Joan "Jeanne d'Arc" Galliano (lo stesso cognome del protagonista di Football Drama), infatti, è quello di fare da allenatrice/psicologa/problem solver/consulente romantica e persino pompiere per le sue cinque ragazze, sempre a un passo dall'esaurimento nervoso.
In questa recensione di Roller Drama proveremo a raccontarvi come questo gioco sia riuscito a farci appassionare a uno sport quasi sconosciuto, ma anche dei suoi problemi per quanto riguarda il lato tecnico (a volte ballerino) e narrativo.
Lo Sport
Roller Drama fa un ottimo lavoro nello spiegare cos'è, ma soprattutto, qual è il fascino del roller derby. Ve lo riassumiamo in breve: due quadre da cinque pattinatrici l'una devono fare di tutto per doppiarsi e superarsi lungo una pista ovale. Quattro ragazze fanno da blocker e una da jammer: l'obiettivo di quest'ultima è superare le bloccatrici nemiche e aiutare le proprie compagne di squadre a fermare l'altra jammer. Ogni blocker avversaria superata dalla jammer è un punto per la squadra. Il roller derby è uno sport di contatto (anche piuttosto violento) per cui serve tenacia e resistenza per arrivare in fondo a una partita e il titolo riesce a replicare bene questa esperienza condensandola per sfidare chi gioca. Come in Football Drama, non controllerete i singoli membri di ogni squadra, ma il vostro compito di coach sarà quello di decidere quando la jammer deve accelerare, quando le blocker devono difendere (e con che formazione) e soprattutto utilizzare dei poteri speciali in forma di carte per influenzare la partita e avvicinarvi alla vittoria.
Roller Drama non vuole essere un simulatore di roller derby, ma comunicare l'adrenalina, la frenesia, le straordinarie sudate delle atlete e soprattutto il ruolo centrale della coach nel tenere unita la squadra. Uno dei momenti che ci sono piaciuti di più, infatti, è stato quello del "discorsetto". Tra un round e l'altro (chiamati jam in inglese) potrete prendere da parte le vostre pattinatrici e scegliere tra una serie di frasi con cui iniziare, proseguire e concludere il vostro discorso motivazionale. Se avrete letto bene l'andamento della partita e lo stato d'animo delle ragazze allora con le parole giuste potreste ottenere un bonus passivo che può rivelarsi decisivo durante una partita.
Per chi ha giocato molti titoli sportivi sarà difficile abbandonare il ruolo del giocatore in favore di quello dell'allenatore mentre chi è appassionato di manageriali si sentirà proprio a casa. All'inizio di ogni partita e tra un round e l'altro dovrete decidere con quanta intensità le pattinatrici dovranno scendere in campo: gestire al meglio la loro energia è la chiave per non far perdere di efficacia la difesa delle blocker e l'agilità della jammer. C'è anche una funzione di autoplay per saltare uno o due round di una partita, ma vi sconsigliamo caldamente di usarla: nei tre completamenti del gioco (che hanno richiesto tra le 3 e le 5 ore l'uno), ogni round che abbiamo affidato all'autoplay è risultato in una sconfitta.
La storia
Roller Drama è un gioco tanto sportivo quanto narrativo e la storia che vuole raccontare è di rivalsa e crescita personale. Nel corso del gioco vi verranno affidate delle missioni che voi, in qualità di coach, potrete scegliere come completare per forgiare il vostro rapporto con una o più pattinatrici. Ogni membro della vostra squadra, voi comprese, ha un indicatore di autostima che ha un impatto diretto sulla performance in campo. Trattando bene le ragazze e mediando i conflitti che insorgeranno potrete preservare la pace, la vostra sanità mentale e il morale della squadra. A fare da guida spirituale alla coach Galliano, poi, c'è niente meno che il fantasma (o la versione zombificata) di William Shakespeare che prima, durante e dopo ogni missione dà consigli su come procedere (ovvero cosa fare materialmente nel gioco) e su come fare contento un personaggio piuttosto che un altro.
L'ambientazione degli scambi di battute e delle ricerche di oggetti speciali è la grande casa che la squadra ha affittato e dove le 6 sportive vivono insieme. Qui il gameplay può essere riassunto con una frase: essere al posto giusto al momento giusto. A seconda che un'atleta si trovi in camera sua o meno, infatti, potrete parlare con lei o interagire con gli oggetti presenti in camera sua per trovare cose rubate, perdute, hackerate o contrabbandate. Questo perché oltre alle competizioni le ragazze si imbatteranno in una sorta di rivoluzione per abbattere i malvagi gemelli che controllano la società con la loro compagnia tecnologica che si occupa di intelligenza "artificiale". Anche noi ci siamo chiesti "ma non doveva essere un videogioco sul roller derby?" La risposta è no, perché, come ci ha insegnato la storia, separare lo sport dalla società in cui è giocato vorrebbe dire non avere un quadro completo. Non discuteremo oltre della storia, ma sappiate che nel Colosseum (lo stadio dove gareggiano le ragazze) c'è parecchio malcontento.
Dove il gioco ci ha lasciato un po' di amaro in bocca, purtroppo, è nella gestione delle sue protagoniste le cui personalità non vengono sviluppate oltre la breve descrizione che le introduce. Portia Fort, per esempio, è la capitana della squadra e viene descritta come "cuor di leonessa, muso di topolino". Nel gioco, però, fa ben poco oltre a innamorarsi di un tizio in cinque vignette nette e a far prendere fuoco a un iPad cercando di farlo funzionare. Sappiamo ancora meno di Cordelia, con cui abbiamo forse 20 scambi nel corso di tutto il gioco e la situazione non migliora con le altre tre atlete, Anne, Juliet e Lily. Comprendiamo le dimensioni del progetto, ma è un peccato vedere il ruolo di queste cinque ragazze ridotto solo a quei due tratti e mezzo di personalità raccontati nell'introduzione. L'altro problema che abbiamo incontrato è stato a livello tecnico: nella versione Switch, infatti, il gioco tende a crashare se un Joy-Con si scollega o decidete di cambiare modalità (docked o in mano) cancellando anche cinque minuti buoni di progressi.
Conclusioni
Roller Drama è prima di tutto una dimostrazione di crescita e potenziale: la formula del racconto sportivo misto con gameplay manageriale ideata da Open Lab Games funziona e ribalta completamente la prospettiva abituale delle narrazioni sportive. Scoprire e vivere il roller derby, le sue terminologie e le sue dinamiche di squadra è stata la parte migliore del gioco, che a livello narrativo si difende bene pur nella sua brevità. L'ambientazione distopica ci ha spiazzato ma ci è piaciuto l'intreccio tra quello che succede nella casa dove vivono le pattinatrici e la loro performance in campo. Lo stile grafico fumettistico, poi, crea un bell'ambiente, peccato per i problemi tecnici e l'opportunità sprecata di mettere tra le mani del grande pubblico un titolo con sei protagoniste femminili dalla personalità ben sviluppata. Nonostante questo, Roller Drama si difende bene e non possiamo fare altro che aspettare di vedere in quale sport il team di Open Lab Games ambienterà il suo prossimo Drama.
PRO
- La scoperta di uno sport affascinante
- Sistema manageriale intuitivo e divertente
- Storytelling spiazzante
CONTRO
- Protagoniste femminili con personalità stereotipiche
- Problemi tecnici che portano al crash del gioco