La recensione di Scott Pilgrim Vs. The World: The Game Complete Ediition arriva a oltre dieci anni dall'uscita della versione originale del gioco, pubblicato nel 2010 su PS3 e Xbox 360. Si tratta in effetti di una remaster fortemente voluta dai fan vecchi e nuovi del fumetto creato da Bryan Lee O'Malley e del divertente film da esso tratto, e che erano da tempo in attesa di un annuncio del genere.
Ubisoft non si dunque è tirata indietro e ha risposto alla chiamata, rimasterizzando il peculiare picchiaduro a scorrimento e collocandolo all'interno di un'edizione completa di tutti i DLC con i personaggi extra e del multiplayer cooperativo online. Nei panni del coraggioso Scott Pilgrim, vi sentite pronti ad affrontare nuovamente i sette malvagi ex fidanzati di Ramona Flowers?
Grafica e musiche: stile da vendere
La prima cosa che colpisce di Scott Pilgrim Vs. The World: The Game Complete Edition è senza dubbio la grafica in pixel art, che proprio per via della sua fattura artigianale è invecchiata piuttosto bene. I pixel a vista sono ovviamente voluti, è tutto un grande omaggio ai classici da sala giochi dei primi anni '90 ma anche all'estetica degli anni '80: un mix coloratissimo e strepitoso, che viene impreziosito fra uno stage e l'altro dai disegni dello stesso O'Malley.
Sorprende la grande abbondanza di personaggi, e non ci riferiamo unicamente a quelli giocabili. Ci sono Scott Pilgrim e la sua ragazza Ramona Flowers, ma anche i membri della band Stephen Stills e Kim Pine, nonché un paio di gradevoli aggiunte da sbloccare (nel caso di Knives basta collegarsi all'account Ubisoft Connect per ottenerla). Il riferimento è però all'abbondanza di nemici, suddivisi in svariate tipologie, ognuna dotata di pattern d'attacco differenti; per non parlare ovviamente dei boss, che vengono introdotti in maniera man mano più spettacolare e sfaccettata.
Dopodiché ci sono gli scenari, anch'essi piuttosto numerosi, sparsi all'interno di sette mondi che potremo navigare tramite una world map in stile Super Mario Land e che si dividono ognuno in due zone, liberamente accessibili dopo averle raggiunte una prima volta con uno specifico personaggio. Si va dalle strade innevate di Toronto ai set cinematografici di Lucas Lee, dal palazzetto che ospita il concerto dei Clash at Demonhead al treno su cui ci troveremo a inseguire una misteriosa ninja, dalle feste in maschera ai parchi.
Il nostro girovagare all'interno di queste location viene accompagnato da un set di musiche strepitose in stile chiptune, che entrano subito in testa e non se ne vanno più. Certo, una maggiore varietà dei motivetti avrebbe aiutato visto che a un certo punto i temi composti dagli Anamanaguchi diventano inevitabilmente ripetitivi, ma nonostante ciò ci sono dei giri che abbiamo trovato esaltanti esattamente come dieci anni fa.
Gameplay: pregi e difetti
Se il comparto tecnico di Scott Pilgrim Vs. The World: The Game Complete Edition ha tenuto botta grazie agli sprite disegnati a mano e alle ottime animazioni realizzate con metodi tradizionali, non si può dire esattamente lo stesso del gameplay, che a distanza di dieci anni dalla pubblicazione originale sente ancora di più il peso di determinate mancanze.
Sia chiaro: non stiamo dicendo che il gioco non sia godibile, tutt'altro. Tanto in singolo quanto soprattutto in cooperativa (su Nintendo Switch possibile in locale anche impugnando un Joy-Con a testa, oltre che ovviamente online), la remaster targata Ubisoft riprende le meccaniche classiche dei picchiaduro a scorrimento e lo fa in maniera competente, ma ponendo una serie di limiti importanti.
Scott Pilgrim Vs. The World: The Game per PS3 e Xbox 360 era un titolo molto difficile, anche al livello di sfida più basso fra i tre disponibili, e il suo approccio hardcore non è minimamente cambiato. Questa formula si traduce in nemici molto coriacei e abituati a parare i nostri colpi, dall'allungo fin troppo breve, nonché a retrocedere per sottrarsi a qualsiasi offensiva.
Finché lo scontro è alla pari non ci sono grossi problemi a difendersi gestendo pugno, calcio, salto, parata e l'immancabile special che consuma energia vitale, oltre agli scarti laterali per sfruttare la tridimensionalità degli scenari al fine di evitare danni. Quando però gli avversari diventano parecchi o usano trucchetti per ottenere un vantaggio, come ad esempio lo stordimento momentaneo del nostro personaggio, la situazione diventa caotica e frustrante.
Non aiuta una rilevazione delle collisioni piuttosto avara, che ci vede mancare clamorosamente il bersaglio quando abbiamo un nemico sovrapposto, così come la presenza degli stessi spigoli del gioco originale, che Ubisoft non ha pensato di smussare in occasione di questa remaster. E così diventa impossibile dirigere i pugni rapidamente da una parte all'altra, nell'ambito di un sistema di movimento in cui è frequente incastrarsi da qualche parte.
La spietatezza delle regole strutturali invece va vista nell'ottica di un approccio che non desidera sminuire l'esperienza concedendoci checkpoint e continua infiniti. No, ogni stage fa affrontato più volte, al game over si ricomincia da capo ma c'è una chiara progressione a scandire le abilità del roster, sorprendentemente ben differenziato: si può portare avanti un playthrough per ogni protagonista, a tutto vantaggio della longevità.
Modalità extra
Oltre alla campagna originale, Scott Pilgrim Vs. The World: The Game Complete Edition include anche quattro modalità extra accessibili dalla schermata iniziale. Si tratta rispettivamente di un boss rush, di un survival a base di zombie (molto più resistenti dei nemici normali), di un versus e di un minigame basato sul Dodgeball in cui potremo stendere i nostri avversari unicamente lanciandogli addosso la sfera. Aggiunge simpatiche, ma che non pesano più di tanto sulla qualità globale dell'esperienza.
Conclusioni
Scott Pilgrim Vs. The World: The Game è un gran bel gioco ancora oggi, e la Complete Edition ce lo consegna in una versione rimasterizzata che enfatizza il fascino dell'originale, i suoi numerosi easter egg e lo strepitoso stile di una grafica e di una colonna sonora che non hanno accusato il passare del tempo grazie alle loro peculiarità. Certo, la remaster conserva anche i limiti che si percepivano dieci anni fa e che sono ancora più evidenti oggi, come le collisioni approssimative e alcune soluzioni in grado di innescare la frustrazione, ma a questo prezzo e con questi contenuti pensiamo che Ubisoft sia riuscita ad accontentare un po' tutti.
PRO
- Grafica e sonoro stilosi
- Gameplay immediato ma non banale
- Cooperativa in locale e online
CONTRO
- Gli spigoli originali non sono stati smussati
- Alcune soluzioni innescano la frustrazione
- Un po' troppo difficile