SEGA Pocket Club Manager, la recensione

SEGA Pocket Club Manager ha fatto il proprio debutto in occidente da relativamente poco tempo, e con l'aggiornamento 2.0.0 il gioco è stato migliorato sotto vari aspetti, ricevendo contestualmente nuovi ed entusiasmanti contenuti.

Si tratta di un manageriale pensato espressamente per i dispositivi mobile e caratterizzato da una filosofia di base che è quella giapponese, per molti versi distante dalla nostra: lo si nota nelle reazioni di giocatori e pubblico a determinate situazioni, nell'accuratezza dei report della nostra assistente e in tutta una serie di sfaccettature che non mancherete di cogliere durante le partite. Il sistema ci pone alcuni quesiti prima di lasciarci iniziare la nostra avventura di proprietari di club, cercando di capire che tipo di squadra abbiamo in mente di creare e quali sono le nostre ambizioni, dopodiché fa in modo che il team corrisponda a quelle aspettative. Ci troveremo dunque a rilevare una società destinata alla bancarotta, portando nuova liquidità nelle casse di concerto con un lavoro commerciale per la ricerca di nuovi sponsor e con quello, basilare, di effettuare lo scouting di nuovi talenti da introdurre nell'organico, che si tratti di giovani esordienti, atleti con grande esperienza oppure stelle internazionali. Ci si perde un po' fra le pieghe dei tanti dialoghi e menu contestuali, ma nella realtà dei fatti il gameplay di SEGA Pocket Manager è semplice e immediato, e riprende a suo modo i meccanismi delle produzioni tradizionali, alla Football Manager 2019, pur senza arrivare a offrire lo stesso livello di precisione e accuratezza.

Gameplay e struttura

Dalla schermata principale del gioco è possibile accedere alla sezione dedicata allo scouting, che funziona attraverso l'impiego di una fra le tante valute disponibili (contanti, monete d'oro, biglietti, ecc.) ma che, specie sulle prime, si rivela molto generosa e consente di mettere insieme un bel gruppo di giocatori nel giro di pochissimo tempo, creando di fatto una squadra già discretamente competitiva con cui battersi per il passaggio alla massima categoria, qualora sia quello il percorso che si sta percorrendo.

Dopodiché c'è la sezione relativa all'effettiva gestione del team, dove si decidono le sostituzioni, il modulo ed è possibile selezionare i singoli atleti per sottoporli eventualmente ad allenamenti mirati, che possano migliorare le loro capacità e sbloccare nuove, spettacolari abilità da impiegare sul campo. Ulteriori opzioni risultano accessibili solo dopo qualche ora, ma quello che conta più di tutti è ovviamente il calendario degli eventi, da cui si può dare il via al prossimo match. Selezionata una semplice impostazione strategica fra quelle disponibili (gioca in difesa, priorità ai gol, dai tutto nei primi minuti, ecc.), si passa alla simulazione della partita, che può essere goduta nella sua interezza, velocizzata a vari livelli oppure simulata nel giro di pochi secondi, scelta quest'ultima che però toglie praticamente tutto il piacere di guardare l'ottimo motore grafico tridimensionale in azione con calciatori in versione "chibi", che danno vita ad azioni coinvolgenti e finalizzazioni di grande impatto visivo. Le licenze ufficiali FIFPro e della lega nipponica garantiscono un certo numero di società e giocatori reali, ma SEGA Pocket Club Manager al momento non include ancora il nostro campionato: una mancanza che per alcuni potrebbe rappresentare un grosso problema, ma che non mina in alcun modo la godibilità dell'esperienza. A farlo, piuttosto, è il modello freemium adottato per l'occasione, che lascia molto liberi nelle prime ore e nei primi campionati, per poi presentare l'inevitabile conto con un innalzamento della difficoltà che non va di pari passo con la progressione del team e spinge dunque verso la monetizzazione. Nulla di gravissimo, si riesce comunque ad andare avanti senza pagare, ma bisogna fare un po' di fatica in più e a quel punto l'entusiasmo potrebbe scemare.