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Shrek SuperSlam

L'allegra combriccola di Shrek invade il portatile Nintendo a suon di... mazzate!

RECENSIONE di La Redazione   —   06/12/2005
Shrek SuperSlam
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Shrek SuperSlam
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Shrek Bros. Meleé

Qualcuno potrebbe pensare che l'orco Shrek sia un personaggio azzeccato per un videogioco: è verde, grande e grosso, pesta come un fabbro ed è prodigo di peti. I suoi migliori amici sono un asino scavezzacollo e un gatto spadaccino, "piacione" e ruffiano. Prima che la licenza del film passasse nelle mani di Activision, era stata TDK Mediactive a cimentarsi nello sviluppo di un titolo basato sul film di Shrek, raggiungendo peraltro modesti risultati.

Shrek può essere un personaggio azzeccato per un videogioco: è verde, grande e grosso, pesta come un fabbro ed è prodigo di peti.

Shrek Bros. Meleé

Cambia il distributore, cambiano gli sviluppatori e cambia anche il tipo di gioco; abbandonato l'action-adventure, Shrek SuperSlam mette tutti contro tutti, optando per una soluzione che si piazza a metà strada tra Smash Bros. Meleé e il bel Power Stone di SEGA. Detto così sembrerebbe di avere a che fare con qualcosa di interessante, purtroppo alla resa dei conti la somiglianza con i titoli sopracitati è solamente superficiale e il gioco mostra ben presto tutti i suoi limiti. Un picchiaduro a incontri quindi, che poggia su arene 3D complesse, strutturate con scale, soppalchi, pareti, e altri elementi che possono essere sfruttati durante gli scontri per variare le strategie di attacco e difesa.

Shrek SuperSlam
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Shrek SuperSlam

GameBoy Advance

Il picchiaduro di Shrek è disponibile anche per il più diffuso GameBoy Advance, ma purtroppo dobbiamo constatare che la situazione non è migliore di quella descritta nella recensione. Il titolo perde giocoforza la sua struttura tridimensionale in favore di un più collaudato 2D, molto colorato ma piuttosto confusionario in alcuni frangenti. La modalità storia ricalca per filo e per segno quella del portatile a due schermi (le vignette sono le medesime), mentre a differenza della versione DS i combattimenti prevedono quattro personaggi contemporaneamente su schermo anche nella modalità per un giocatore, il che rende un po' meno prevedibile lo sviluppo degli incontri. Il sistema di controllo, orfano di due tasti rispetto alla controparte DS, si dimostra un po' macchinoso, specialmente per quanto riguarda il salto (qui si effettua premendo in su la croce direzionale), che nei momenti più frenetici può dare qualche problema. L'assenza del secondo schermo, trascurato su DS, non si nota più di tanto e non inficia la povera esperienza di gioco. Per il resto il titolo ricorda molto da vicino l'edizione per Nintendo DS, con tutti i pregi (pochi) e i difetti (molti) che abbiamo ampiamente sviscerato.
VOTO: 5

Ma andiamo con ordine. Shrek SuperSlam mette a disposizione del giocatore una dozzina di personaggi pronti a darsele di santa ragione utilizzando gli attacchi più disparati e caratterizzati individualmente; se Ciuchino può scalciare l'avversario con le zampe posteriori, il Gatto con gli stivali ha dalla sua lo sguardo ammaliatore e ipnotico, mentre Shrek può avvantaggiarsi delle conseguenze di una... ehm, digestione tribolata. Il gioco mette a disposizione del giocatore un tutorial ad hoc per prendere mano con i rudimenti di combattimento e con le mosse più complesse. Gli attacchi semplici sono quelli tipici della gran parte dei picchiaduro: un tasto per i colpi deboli ma veloci, uno per quelli potenti ma più lenti, un tasto per il salto e il dorsale R per la parata. In aggiunta a ciò vi sono le combo, realizzabili al solito con una combinazione di tasti in sequenza. Le arene di gioco, una quindicina in tutto, naturalmente riprendono gli ambienti visti nel film: la palude di Shrek, il castello di Fiona, la dimora del Gatto, la casa di Pan di Zenzero, ecc.. Sparsi qua e là nell'arena di gioco compariranno oggetti e bonus di ogni tipo da raccogliere e usare durante il combattimento. E' consentito raccogliere fino ad un massimo di tre oggetti per volta, che vengono elencati nel menu del touch- screen e selezionati di volta in volta con un semplice tocco di pollice. Tuttavia, in generale il secondo schermo riveste un ruolo del tutto marginale.

COMMENTO

Shrek SuperSlam può contare su di una realizzazione tecnica dignitosa, ma fallisce nelle meccaniche principali del gioco, dimostrandosi quindi squilibrato e fin troppo semplice. Anche considerando il target di bambini cui il titolo palesemente si rivolge, non si può fare a meno di evidenziare l'eccessiva ripetitività che lo affligge e l'inevitabile noia che presto ne consegue. Le brevi storie a vignette che hanno per protagonisti i dodici personaggi non divertono e non riescono minimamente a catturare l'attenzione del giocatore e spingerlo a proseguire.

    Pro:
  • La licenza di Shrek
  • Molti personaggi e differenti arene
  • Numerosi extra da sbloccare
    Contro:
  • Ripetitivo e noioso
  • Troppo facile
  • Niente multiplayer singlepak

Ora che abbiamo descritto le caratteristiche basilari di Shrek SuperSlam, vediamo di andare più in profondità con l'analisi delle meccaniche di gioco e capire perché, come anticipato, le premesse discrete non si traducono in un titolo convincente. Il cuore del gioco sono gli attacchi Slam! (Mazzate! nella localizzazione italiana) che possono essere effuettuati solo dopo aver inflitto all'avversario un ammontare sufficiente di danni. L'incontro viene vinto da chi, allo scadere del tempo, avrà totalizzato il maggior numero di attacchi Slam!. Ben presto si capisce che tutte le combo e l'ambaradan di oggetti a disposizione del giocatore sono praticamente superflui, visto che colpire continuamente l'avversario di turno con il solo tasto Y (colpo veloce) si rivela l'attacco più efficace e sicuro, e purtroppo basta da solo per risolvere a proprio favore la maggior parte delle sfide. In alternativa si può optare per l'attacco in volo con il doppio salto per guadagnare in poco tempo un paio di attacchi Slam!.

Il limite principale del gioco è senz'altro l'IA deficitaria sotto numerosi aspetti

Il sistema di gioco denuncia quindi grossi limiti in fatto di equilibrio, ma il maggior limite del gioco è senz'altro l'IA deficitaria sotto numerosi aspetti. Se ad esempio si guadagnano un paio di punti Slam! e ci si porta quindi sul 2-0, non serve fare altro che fermarsi immobili in parata da qualche parte dello stage e attendere il gong, dal momento che il nostro avversario si intestardisce a colpirci in modo del tutto innocuo, sebbene gli basterebbe raccogliere qualche oggetto speciale per levarsi dall'impasse. La modalità storia, quella che prevede il completamento in sequenza di una decina di stage per ognuno dei personaggi, perde quindi di interesse istantaneamente, e torna utile solo per sbloccare i numerosi extra che Shrek SuperSlam porta in grembo (nulla di eccezionale nemmeno qui: un gioco di carte stile "memory", un surrogato di space invaders, e altri minigiochi tutti rigorosamente contestualizzati nel mondo di Shrek). In più giocatori la situazione migliora sicuramente ma, considerando il fatto che il multiplayer singlepak non è previsto, di certo non ci sentiamo di consigliare l'acquisto di quattro copie di un gioco che avrebbe poco da dire anche al più sfegatato dei fan dell'orco verde.

Shrek SuperSlam
Shrek SuperSlam
Shrek SuperSlam

La giovane storia dei videogiochi è ricca di produzioni nate per sfruttare la notorietà di avventure, mondi e personaggi portati al successo da un medium, il cinema, secondo solo alla televisione in quanto a capacità di raggiungere con relativa immediatezza il cosiddetto "grande pubblico". Ai grandi blockbuster per famiglie seguono (o precedono) solitamente operazioni di merchandising su licenza che comprendono giocattoli, album di figurine, attività di promozione assortite. Quando il cinema incontra il videogioco si parla di "tie-in", un genere che nel corso degli anni ha riscosso alterne fortune, riuscendo a lasciare il segno solo occasionalmente. Activision ci prova portando sui portatili di casa Nintendo il divertente Shrek di Dreamworks, giocandosi delle carte potenzialmente valide, ossia un cast di personaggi carismatici e capaci di far presa sul pubblico più giovane.