Superate le venti ore di gioco, l'iniziale ottimismo che avevamo espresso nella nostra precedente anteprima - che potete leggere cliccando qui - si è trasformato in una sensazione molto più tiepida. Per farla breve, in questa recensione di Snack World: Esploratori di Dungeon - Gold scoprirete che il "nuovo" titolo Level-5 purtroppo non è riuscito a colmare il vuoto lasciato nelle nostre vite dal divertentissimo Fantasy Life di qualche anno fa. E virgolettiamo quel "nuovo" perché Snack World non è esattamente "nuovo": il gioco è uscito in Giappone tre anni fa su Nintendo 3DS e poi è stato rimasterizzato per Switch sulla scia del discreto successo di anime, manga e merchandising. In patria, infatti, Snack World è una sorta di "toys to life", una componente che viene a mancare nella localizzazione per il nostro paese. Questo, però, è l'ultimo dei problemi di un dungeon crawler pensato soprattutto per i più piccini.
Tante storie in una
Ricapitoliamo: la prima cosa che farete in Snack World sarà cercare di restare impassibili di fronte a una sigla di apertura, cantata completamente in italiano, che si mantiene in equilibrio sul sottile confine tra il trash e il cringe più assoluto. Poi dovrete creare il vostro avatar, scegliendo tra una bella schiera di parametri che comprendono il colore della pelle, la forma del viso e degli occhi, persino la stazza. Il gioco comincia sulla spiaggia della città di Tutti-Frutti, dove vi ritroverete in preda alla tipica amnesia da protagonista di JRPG: Snack World infatti scherza tantissimo sui cliché sfondando rigorosamente la quarta parete, come se tutti gli abitanti di questo strano mondo fossero consapevoli di non esistere davvero. I dialoghi sono strampalati e demenziali, grazie a un'ottima localizzazione italiana che comprende un limitato doppiaggio e che riesce a essere ironica senza strafare. Portati al cospetto del re Papaya, ci ritroveremo a dover soddisfare i capricci di sua figlia, la principessa Melonia, un'insopportabile fanciulla per la quale ha perso la testa Chup, il protagonista della serie animata omonima.
Chup e i suoi amici ci accompagneranno spesso nelle nostre avventure, ma non sono i soli abitanti di Tutti-Frutti con cui avremo a che fare. Il mondo di Snack World pullula di personaggi pittoreschi che spesso ci chiederanno aiuto, coinvolgendoci in strane peripezie e qualche volta accompagnandoci nei dungeon: completando questi incarichi si sblocca spesso la possibilità di aggiungere questi stessi personaggi al nostro party sotto forma di "Snack". Progredendo nella storia aumenta anche il numero di Snack che possiamo portare con noi, sia sotto forma di membri attivi del gruppo, che combatteranno insieme a noi, sia nella veste di trasformazione temporanea che cambierà il nostro personaggio nello Snack corrispondente, garantendoci diversi attacchi o abilità. E qui entra in gioco una componente collezionistica interessante, perché possiamo anche trasformare in Snack tutti i nemici sconfiggendoli un certo numero di volte e, quindi, fotografandoli con una specie di minigioco. In questo modo, i giocatori che, come noi in fase di recensione, sono impossibilitati a giocare online o in locale con amici e sconosciuti, possono comunque formare un party e personalizzarlo con gli Snack - e quindi i personaggi o i mostri - che preferiscono.
Dove casca l'arma
Il problema è che la struttura di Snack World è fortemente ripetitiva fin dall'inizio. "Perché è un dungeon crawler!" potrebbe obiettare giustamente qualcuno, solo che questa ripetitività va a braccetto col problema del loot, il bottino, che alla lunga fa sentire tutto il suo peso. È importante precisare che l'assenza dei giocattoli da acquistare separatamente è pressoché irrilevante. Anche in Giappone, i gadget aumentavano soltanto la probabilità di trovare le Jare corrispondenti, cioè i portachiavi che rappresentano le armi: questa versione di Snack World sopperisce al problema con una streghetta in città che ci regalerà materiali e Jare a caso una volta al giorno. Il fatto è questo: le missioni secondarie e quelle principali che scandiscono la storia - una storia che peraltro, fatica a decollare anche quando entra un po' più nel vivo dopo parecchie ore di gioco - si svolgono tutte in un numero contenuto di mappe e soltanto alcune di queste sono procedurali. E le mappe procedurali in questione sono sempre costituite da stanzette alternate a corridoi in cui i nemici compaiono dal nulla in punti prefissati.
Quel che dovrebbe spingere i giocatori a ripetere e ripetere i dungeon in un dungeon crawler dovrebbe essere soprattutto il loot: Diablo III, Torchlight II e simili ci insegnano che non c'è nulla di più appagante che sterminare i nemici e veder cascare per terra nuovi oggetti da indossare o armi da impugnare. Non è esattamente il caso di Snack World, però, dato che nei dungeon troveremo soprattutto materiali e consumabili. Le Jare sono perlopiù ricompense che il gioco elargisce a fine dungeon, e non è detto che lo faccia: l'abilità del giocatore incide sulla qualità delle ricompense finali, aumentando le possibilità che esca una specifica Jara, ma la componente casuale costringe spesso a ripetere gli stessi, lunghi dungeon più e più volte solo per mettere le mani su una nuova arma. L'aspetto più controverso è però un altro, e cioè che ogni arma si potenzia combinandola con specifici materiali... e un'altra arma identica. Di conseguenza, se ci piace un'arma in particolare, dovremo farmare più volte lo stesso dungeon per ottenere le copie necessarie al potenziamento. E le armi, alla fin fine, non è che siano poi così diverse tra loro.
Ogni Jara conferisce una combo base e un paio di mosse speciali che dipendono dal tipo di arma. Solo i bonus passivi sono casuali, e sono quelli su cui bisogna ragionare quando si decide quale versione potenziare della stessa arma. Ogni arma è inoltre più o meno efficace contro diversi tipi di nemici, ma essendo questi tantissimi si finisce con l'affidarsi ai loadout automatici che il gioco suggerisce a seconda della missione: essi comprendono non solo le Jare più adatte, in base alle tipologie di nemici che affronteremo, ma anche il vestito, il cappello e gli accessori migliori come statistiche, colori e marca, poiché anche la moda del giorno può diventare un bonus interessante. Sono parecchi parametri da tenere a mente, insomma, per un sistema di combattimento che poi non è che dia tutte queste soddisfazioni. La maggior parte degli attacchi nemici sono telegrafati qualche istante prima e consentono al giocatore di spostarsi anche usando l'apposita schivata. Purtroppo la rigidità delle nostre combo, le hitbox approssimative e la generale confusione che si crea quando si mescolano personaggi e nemici insieme sacrifica qualunque tipo di approccio strategico a favore della forza bruta pura e semplice.
Consigliato ai piccini
Questi aspetti fanno di Snack World: Esploratori di Dungeon - Gold un gioco adatto soprattutto ai più piccoli oppure a chi cerca un dungeon crawler senza troppe pretese. Non ci sono build da studiare, complicati parametri da gestire e altre sottigliezze da giocatori navigati. Il titolo Level-5 punta tutto su un'ingenuità voluta, su automatismi che aggirano variabili superflue e talvolta confusionarie per fornire al giocatore gli strumenti per divertirsi immediatamente. Persino il potenziamento degli indumenti è legato a doppio filo con un aspetto quasi social: quelle che in un altro gioco sarebbero armature da combattimento, in Snack World sono vestiti casual cui possiamo anche cambiare colore a ogni potenziamento. Il gioco diventa presto un andirivieni per dungeon di piccole e grandi dimensioni, più simile a Yo-kai Busters che al summenzionato Fantasy Life: i capitoli della storia sbloccano nuovi scenari e boss da sconfiggere alla fine di certi incarichi, battaglie più impegnative del normale che rappresentano probabilmente il fiore all'occhiello del sistema di combattimento.
Ma la ripetitività è sempre dietro l'angolo e si comincia a sentire molto presto. La distribuzione rarefatta del loot più interessante - le Jare - riduce lo stimolo a ripetere i dungeon di ora in ora. Se c'è una cosa che ci ha insegnato il genere, è che il giocatore dovrebbe quantomeno provare una sensazione di progresso ogni volta che torna alla base dopo aver ripulito un dungeon, per quanto illusoria possa essere. Snack World: Esploratori di Dungeon - Gold, invece, ricompensa le escursioni più sfortunate con materiali generici che non danno nessuna soddisfazione, e quando anche le armi cominciano ad avere lo stesso aspetto, cambiando solo nome e statistiche, si comincia a sentire un vago senso di inconcludenza a ogni incarico. Non abbiamo potuto provare la modalità multigiocatore online, ma dubitiamo che la componente sociale possa migliorare sensibilmente un problema così radicato nella struttura di gioco. Ed è un peccato perché un gameplay più solido ci avrebbe fatto perdonare anche l'aspetto datato e semplicistico di un titolo che, purtroppo, finisce col far sentire tutto il peso dei suoi anni.
Conclusioni
Snack World e Fantasy Life condividono soltanto l'aspetto puccioso e una sana dose di farming, ma nonostante il DNA in comune si sono sviluppati in modi molto diversi. Level-5 ha sacrificato l'approccio immersivo di Fantasy Life a favore di un dungeon crawling riduttivo e raramente gratificante che trova la sua massima espressione sul fronte dei collezionabili con tante armi da trovare, indumenti da fabbricare e mostri da reclutare. Peccato perché lo strampalato universo di Snack World aveva enormi potenzialità: probabilmente è un gioco che piacerà ai bambini e a chi cerca un titolo non troppo impegnativo da spizzicare un poco alla volta, ma ai fan del genere consigliamo di rivolgersi altrove.
PRO
- La divertente localizzazione italiana
- Tanti collezionabili
- La sua immediatezza lo rende un buon dungeon crawler per i più piccoli
CONTRO
- Estremamente ripetitivo
- Sistema di combattimento approssimativo
- Progressione lenta e poco gratificante
- Sente il peso delle origini su Nintendo 3DS