State leggendo la recensione di Sonic Colours: Ultimate nella speranza di trovare un po' di colore in questi giorni fin troppo grigi, dominati dal rientro dalle vacanze estive? Anche SEGA nel 2010 aveva deciso che il blu del porcospino più veloce al mondo non bastava più (perdonate la rima) e che aveva bisogno almeno di un po' di compagnia. Per questo motivo introdusse tutta una serie di alieni colorati, in grado di rinnovare idee e gameplay, ai quali si deve il titolo di quello che all'epoca fu il successore di Sonic Unleashed. Dopo l'anteprima dedicata a Sonic Colours: Ultimate, è arrivato il momento del verdetto finale: a distanza di 11 anni è necessario capire non solo come sia stata gestita la riedizione di un capitolo molto apprezzato al suo primo apparire sul mercato, ma anche quanto abbia ancora da dire oggi al franchise in sé.
La remaster: idee velocissime e buone aggiunte
Quella di Sonic Colours: Ultimate è una remaster particolare: agli sviluppatori di Blind Squirrel Entertainment è stato affidato il restauro di un capitolo che in qualche modo era rimasto impresso nei cuori dei giocatori, tanto che in seguito gli alieni Wisp erano anche ritornati altrove, per esempio in Sonic Team Racing. Si tratta quindi di un'operazione dai rischi tutto sommati calcolati (i giochi di Sonic vendono bene): riprendere in mano l'episodio per Nintendo Wii (non quello su Nintendo DS), modificarne i comandi, aggiornarlo alla risoluzione odierna fino al 4K e ripubblicarlo sulle console attualmente sul mercato (Nintendo Switch, PlayStation 4, Xbox One e in retrocompatibilità anche sulla next gen).
Non solo, perché Blind Squirrel Entertainment ha lavorato anche a delle buone aggiunte, che sicuramente fanno piacere in una riedizione di questo tipo: solitamente, infatti, ci si limita a riproporre un prodotto perfettamente identico, senza infarcirlo neppure dei meri contentini che chiunque potrebbe tutto sommato aspettarsi, e questo a fronte di prezzi di lancio neanche troppo bassi. Sonic Colours: Ultimate ha modificato così, almeno un po', la propria offerta: in parte revisionando parte dei suoi contenuti, in parte arricchendoli di nuove aggiunte. Segnaliamo, ad esempio, la presenza dei punti di salvataggio di Tails, in cui lo storico compagno di Sonic corre a soccorrerlo in caso di caduta in un baratro, riportandolo sul ciglio del precipizio; oppure i bonus legati ai 100 anelli raccolti in un dato livello, che garantiscono non solo l'invincibilità momentanea, ma anche punteggi molto più elevati al traguardo, così da raggiungere più facilmente ranghi come A o S.
Non mancano neppure oggetti cosmetici da acquistare (senza pagamento di denaro reale, per fortuna) tra un livello e l'altro: sarà sufficiente spendere i gettoni gialli con i quali i giocatori vengono ricompensati mentre esplorano i singoli mondi. Nulla per cui strapparsi i capelli, ma si tratta comunque di interventi gradevoli. Ed è sicuramente apprezzabile per i giocatori del nostro paese l'aggiunta del doppiaggio in lingua italiana, che va ad affiancarsi ai sottotitoli (presenti, questi ultimi, già nella versione del 2010 su Nintendo Wii). Le novità, veramente, non sono neppure finite qui, ma è a questo punto che iniziano le incertezze, delle quali dobbiamo per forza di cose parlarvi.
Tante incertezze
In verità sono tante le incertezze legate a Sonic Colours: Ultimate, le stesse che lasciano un po' l'amaro in bocca: perché quella che è una discreta remaster avrebbe potuto rivelarsi facilmente un'ottima o persino un'eccellente revisione. Ad ogni modo, ripartiamo da alcuni punti già analizzati: per esempio dal doppiaggio. Bene che ci sia, ma è impossibile trascurare i problemi legati al mixaggio, con voci di alcuni personaggi a tratti davvero incomprensibili, perché soverchiate dalla colonna sonora (è il caso di Eggman, Sonic invece è troppo vanesio per lasciare che la sua voce rischi di passare inascoltata).
Anche i testi stessi della traduzione nella lingua italiana (rifatta da zero) mostrano parecchie imprecisioni e incertezze; letteralmente inguardabili sono invece i filmati di transizione tra un livello e l'altro, che hanno subito un processo di upscaling senza alcuna cura, risultando così brutti, sgranati e in completa antitesi con il il gioco vero e proprio, quello sì in alta definizione, e discretamente curato dal punto di vista del nuovo sistema di illuminazione.
Non crediate che le incertezze finiscano qui. Dovete sapere infatti che il giocatore, volendo, può riconfigurare i tasti del gamepad: questo non rende però il controllo del porcospino molto più comodo o preciso, benché rispetto alla versione Wii (questo sì) vi sia comunque un abisso. Sono soprattutto le fasi dei livelli irte di curve, dove bisogna derapare, a lasciare perplessi: davvero non era possibile migliorare il sistema di input? E perché diamine Sonic è controllabile soltanto con gli stick analogici e non anche con la croce direzionale?
Trofei PlayStation 4
Naturalmente Sonic Colours: Ultimate approda su console Sony portando con sé l'attesa lista dei trofei; non è ancora chiaro se ve ne saranno due distinte per PlayStation 4 e PlayStation 5, oppure se si opterà per un'unica lista condivisa. Ad ogni modo, preparatevi per sviscerare il titolo SEGA al 100%, cosa che richiederà di giocare e rigiocare un'infinità di volte tutti i livelli presenti, anche per ottenere i ranghi S.
Il ritorno dei Wisp
Per fortuna in Sonic Colours: Ultimate, oltre ai sei mondi di gioco molto curati e mediamente ispirati, sono tornati anche i Wisp, i simpatici alieni colorati che garantiscono al protagonista poteri inediti. Le brevi sessioni dei livelli in cui è richiesto il loro utilizzo sono a conti fatti quelle più originali e (quasi sempre) appaganti: saltare in aria con il razzo (Wisp arancione) per poi scendere lentamente raccogliendo quanti più anelli possibile, ad esempio, dà ancora le sue soddisfazioni; così come è soddisfacente prendere un Wisp rosa e trasformarsi in una lama rotante che segue ogni superficie piana a disposizione: in questo modo si scalano facilmente pareti verticali, massacrando ogni nemico lungo il tragitto. Il Wisp colore giada, nuovo arrivato nella famiglia, è invece estremamente situazionale: ma attraversare le pareti ed essere ignorati dai nemici può comunque avere il suo perché.
Sonic Colours: Ultimate propone sessioni in cui si alternano lo scorrimento orizzontale e quello verticale, ma sempre in 3D (nulla è stato ripreso da Sonic Colours per Nintendo DS, ed è un peccato): è un po' quanto hanno continuato a fare, dal 2010 ad oggi, i titoli principali della serie. Chiaramente alcuni livelli, soprattutto tra quelli iniziali, non brillano per level design o inventiva, ma gli sviluppatori si sono ripresi con le affascinanti Sweet Mountain e sicuramente con il mondo acquatico. Anonime e confusionarie restano invece le boss fight, al netto di quella finale, sulla quale tuttavia, giusto per sicurezza, preferiamo non dirvi nulla. Magari non avete mai giocato al primo Sonic Colours, e allora ci sembra crudele privarvi gratuitamente del piacere della scoperta.
Conclusioni
Sonic Colours: Ultimate ripropone un titolo decisamente valido, tra quelli immediatamente disponibili nel passato più recente del porcospino più veloce del mondo. L'avventura di Sonic e Tails in compagnia dei Wisp era divertente allora e lo è ancora oggi. Innegabilmente ha ottenuto dei vantaggi dall'operazione di restauro: la remaster può vantare il 4K, i 60 FPS, piccole revisioni e miglioramenti al gameplay, comandi rivisti per adattarsi al gamepad. Tuttavia, i vantaggi ci sembrano inesorabilmente funestati da alcuni pasticci non da poco, sbavature che con un minimo sforzo aggiuntivo sarebbero state facilmente evitabili. I filmati sgranati e raffazzonati, ad esempio, che non hanno ricevuto alcuna revisione; il mixaggio con i suoi fastidiosi problemi legati alla voce dei personaggi; i comandi non sempre così comodi e responsivi come potrebbero (e dovrebbero) essere. La riedizione, al netto delle sue novità, ci ha dunque convinti soltanto in parte: Sonic Colours: Ultimate resta un buon gioco e, se a suo tempo ve lo siete perso, adesso potete rimediare.
PRO
- Aggiornamento grafico e tecnico
- Contenuti inediti
- Aggiunta del doppiaggio in lingua italiana
CONTRO
- Testi dei dialoghi non particolarmente curati
- Filmati di intermezzo quasi inguardabili
- Non sempre responsivo come dovrebbe essere