Tra i film hollywoodiani con Jim Carrey e il recente Sonic Frontiers, il porcospino blu di SEGA sta vivendo una sorta di rinascimento, dopo aver passato anni senza mai fare centro ed essere addirittura finito a prenderle da Mario in Super Smash Bros. Considerando la leggendaria rivalità tra le due mascotte, che rappresentavano la Console War degli anni '90, deve essere stato umiliante, ma Sonic ha tenuto duro e ora si riscattando anche in TV con Sonic Prime, che dal titolo potrebbe farvi pensare di trovarlo in streaming su Amazon, quando invece è marchiato Netflix.
La prima stagione della serie in computer grafica è arrivata da poco sulla nota piattaforma, con una prima tranche di otto episodi che abbiamo visto per voi e di cui vi parliamo nella nostra recensione della prima stagione di Sonic Prime. Come sarà andata?
Sonic nel multiverso della follia
"Il multiverso è un concetto di cui sappiamo spaventosamente poco". Una battuta da cinema che è diventata un meme, anche se il multiverso nel frattempo è diventato un tormentone, al punto che potremmo spiegarlo al Dottor Strange coi disegnini tipo asilo nido. Il concetto di cui sappiamo spaventosamente poco ce lo stanno infilando letteralmente dappertutto, anche in Sonic Prime, ma in questo caso si chiama Shatterverse, in italiano Prismaspazio. Sonic Prime inizia infatti nel bel mezzo di uno scontro tra Sonic e la sua banda - composta da Tails, Knuckles, Amy e Rouge - che cercano di impedire al Dottor Eggman di rubare un gioiello noto come Paradox Prism. Perché alcuni nomi siano rimasti in inglese - compreso lo Smeraldo del Caos, qui chiamato Chaos Emerald, appunto - resta un mistero, ma il doppiaggio italiano è più che discreto e le voci ci sono sembrate tutte azzeccate.
Insomma, il Dottor Eggman sembra sconfitto, ma Sonic - che arriva per ultimo sulla scena - colpisce il Paradox Prism e così facendo si ritrova catapultato in una dimensione parallela in cui la storia ha seguito un corso diverso: una banda di Eggman malvagi ha conquistato Greenhill, Sonic non esiste, il bullismo ha trasformato Tails in una disillusa versione volpina del Dottor Octopus - no, sul serio, vedere per credere! - e quelli che dovrebbero essere gli amici del nostro protagonista non solo non lo riconoscono, ma sono molto diversi da come se li ricordava.
L'inizio di Sonic Prime è abbastanza originale, anche perché la narrativa non è esattamente lineare, e salta dal passato al presente per raccontarci come i nostri siano arrivati al Paradox Prism e cosa, o per meglio dire chi, abbia rallentato Sonic. Ricorre, inoltre, a parecchi flashback per contestualizzare i personaggi e i loro retroscena, spesso impiegando una pixelart a 32-bit che s'ispira ai migliori giochi in 2D della serie e che per gli appassionati sarà una splendida chicca.
I problemi, però, si avvertono già dal quarto episodio, quando Sonic, per una serie di circostanze, comincia a saltare da un universo all'altro, imbattendosi prima nella versione primitiva dei suoi amici, e poi in quella piratesca. Considerando che questa prima tranche è composta da soli otto episodi da circa mezz'ora ciascuno, e che la narrativa principale torna sempre allo stesso Prismaspazio, si avverte quasi subito un forte senso di ridondanza, dovuto anche al fatto che i personaggi coinvolti sono bene o male sempre gli stessi, in circostanze molto simili.
C'è da dire che la serie prodotta da Man of Action si rivolge a un pubblico mediamente giovane. L'umorismo di conseguenza abbonda, i dialoghi tendono a essere semplici e diretti, e i sottotesti più drammatici - come il summenzionato bullismo o la natura della variante di Amy a New Yoke City - sono annacquati da uno spirito goliardico.
Al momento non c'è una data ufficiale per la pubblicazione della seconda tranche di episodi, sta di fatto che questa prima "stagione" si conclude con un cliffhanger e senza alcuna risoluzione. Noi speriamo che Netflix quantomeno ordini la conclusione della stagione, anche perché da un punto di vista tecnico è stato fatto un buon lavoro. Se escludiamo qualche movimento un po' legnoso in certe scene, l'animazione è tutto sommato di qualità, specialmente nelle scene d'azione in cui la regia lavora molto bene: sono spettacolari e i personaggi sono rappresentati con grande fedeltà nei confronti dei videogiochi che hanno ispirato la serie. La coreografia è ottima, frenetica e chiara al tempo stesso, con alcuni momenti di spicco, come lo scontro tra Sonic e Shadow nel secondo episodio.
Man of Action ha peraltro curato molto alcuni scenari - Greenhill sembra uscita letteralmente dai videogiochi 3D della serie - mentre altri ci sono apparsi molto più spartani, forse perché si è preferito lavorare meglio sull'espressività dei vari personaggi, che è davvero riuscita. Non possiamo lamentarci, insomma, ma non sarebbe male alzare l'asticella della qualità in una eventuale seconda stagione.
Conclusioni
Multiplayer.it
7.0
Per quanto abusato, quello del multiverso è un espediente che permette di raccontare un'infinità di storie, e in questo senso Sonic Prime ha un grande potenziale. Questa prima tranche di episodi tutto sommato ci ha divertito, al netto di una certa ripetitività di fondo che tradisce il pubblico giovanile di riferimento: questo non significa che ai più grandi Sonic Prime non possa piacere, a patto che amino il porcospino blu e la sua cricca.
PRO
- Buona realizzazione tecnica, specie nelle scene d'azione
- L'idea di un multiverso in salsa Sonic ha potenziale
CONTRO
- È una stagione troppo breve per essere così ripetitiva
- Piacerà ai fan di Sonic, ma è pensata per i più piccoli