Su e giù per la torre
Oltre alla classica modalità arcade, utile per accumulare il denaro necessario per sbloccare tutti i personaggi, il titolo è impreziosito da tre modalità che accompagnano il giocatore nell'andare oltre il semplice sconfiggere in sequenza gli avversari. Storia dona ad ogni combattente una minima parte narrativa: è piuttosto breve e intensa, solo 5 livelli, anche se composti da più combattimenti ognuno, inframmezzati da alcuni bei filmati che sottolineano l'epicità degli eventi. Torre delle Anime è invece un'esperienza decisamente più corposa e soddisfacente, suddivisa in una parte "in salita" e in una parte "in discesa". Nella prima, da soli o in tag team, il giocatore deve sconfiggere una serie di nemici, sia facenti parte del roster originale, sia creati ad hoc con il potente editor. Questi ultimi, non solo delle copie abbigliate in modo diverso dei prototipi originali, ma sono un esempio della varietà che è possibile raggiungere lavorando con cura nella modalità creazione personaggio. Ognuno ha armi, armature e soprattutto skill particolari. Saper quindi capire bene le caratteristiche di ognuno di essi è quindi necessario. Salendo di piano, e vincendo secondo delle condizioni che vengono elencate di volta in volta, si sbloccano oggetti e equipaggiamento, da utilizzare per modificare il personaggio in uso o per costruirne uno da zero. La discesa invece, non praticabile da subito, come in una sorta di survival mode, impone alla coppia di combattenti scelti di superare piani interi praticamente senza sosta, e solo quando uno dei due viene "messo in panchina" ha la possibilità di recuperare l'energia persa. Anche qui, è possibile sbloccare oggetti e equipaggiamento. La vera chicca di Soul Calibur IV è però il potente editor a disposizione del giocatore: è possibile creare ex novo il proprio lottatore o modificare tutte le caratteristiche di quelli già esistenti.
più si gioca con lo stesso combattente, prima si sbloccano le abilità accessorie per plasmare il proprio eroe
Su e giù per la torre
Non si parla solamente di abbellimenti estetici, ogni singolo pezzo di armatura, spallina, elmetto, maschera o calzatura che dir si voglia, modifica, come se si stesse giocando ad un (blando) gioco di ruolo, le statistiche di attacco, difesa e energia del combattente. Inoltre si possono anche aggiungere delle caratteristiche speciali che modificano pesantemente lo stile di gioco. Chi soffre particolarmente avversari che fanno uso di prese e lanci può attivare un'abilità che blocca questo tipo di attacchi, o chi preferisce una tattica decisamente offensiva può inserire tra le proprie statistiche una skill che garantisce danno aggiuntivo per i colpi parati non andati a segno. La voglia quasi "ruolistica" del nuovo titolo Namco Bandai è confermata dalla progressione delle statistiche dei personaggi: più si gioca con lo stesso combattente, prima si sbloccano le abilità accessorie per plasmare il proprio eroe. Ovviamente qualunque personaggio modificato o creato da zero può essere utilizzato in tutte le modalità di gioco, offline e online, in singolo o in versus. A completare il tutto oltre all'allenamento e al museo, nel quale si possono acquistare e vedere filmati, artworks, immagini e materiale promozionale, troviamo le modalità competitive, locali e in rete. Entrambe offrono la possibilità di giocare con i personaggi standard oppure con quelli modificati, attivando o disattivando l'equipaggiamento e i poteri dell'arma. Come da prassi poi giocando online ci viene chiesto se fare partite classificate e non; decisamente gradita è poi la lista amici integrata.
Un pò manga, un pò fantascienza
Dopo questa sostanziosa presentazione delle modalità di gioco di Soul Calibur IV è giusto spendere qualche parola su quanto di nuovo il titolo offra in termini di nuovi personaggi e attacchi. Oltre ai 24 combattenti classici, troviamo "special guest", combattenti inediti e personaggi bonus. I primi sono Dart Vader, disponibile su PlayStation 3, lento ma dotato di interessanti poteri legati alla Forza, Yoda, giocabile solo su Xbox 360, virtualmente esente da proiezioni e decisamente ginnico e l'Apprendista, protagonista di the Force Unleashed, velocissimo e capace di lanciare saette. La Forza, che potrebbe sbilanciare troppo i combattimenti tra fulmini, force push, force pull e strangolamenti vari non può essere sempre usata "a cuor leggero": consuma un'apposita barra che, una volta esaurita, farà sì che questi attacchi speciali inizieranno ad assorbire direttamente la barra vitale del personaggio.
I nuovi arrivi sono la splendida, non solo da un punto di vista tecnico, Hilde, con armatura da parata, spada e lancia e Algol, boss finale, un gigante fluttuante dotato di attacchi dalla distanza, corazza acuminata e teletrasporto. Il gusto manga più tipico viene soddisfatto con i personaggi bonus, ovvero cinque combattenti aggraziate, carine e a modo, ma allo stesso tempo devastanti e letali. Ad esempio la più caratterizzata in negativo, ovvero la più stereotipata del lotto, è Angol Fear, bambolina con gli occhioni da cerbiatta dotata di una staffa con enorme palla nera elettrificata alla fine, mentre, mezza robot, mezza emo, Ashalotte colpisce gli avversari con una sorta di alabarda puntuta. Gli stili di combattimento usati dalle 5 eroine non sono peculiari ma si rifanno a quelli dei personaggi classici: Shura con le sue due katane combatte infatti come Cervantes, la quasi elfa Scheherazade invece usa il fioretto alla stessa maniera di Amy. Sul fronte delle nuove mosse e delle nuove implementazioni a livello di gameplay, Namco ha introdotto alcune interessanti novità che inficiano lo stile di gioco, "punendo" tutti quelli che prediligono una tattica attendista e difensiva. In pratica ogni personaggio è dotato di un'armatura di 3 pezzi, testa, torso e gambe, la quale si spezzerà per troppi colpi subiti, ma soprattutto parati. Lo stato del proprio equipaggiamento, oltre ad essere visibile sul proprio personaggio, con parti del corpo scoperte in caso di rottura e pezzi che rimangono in terra, è rappresentato da una barra chiamata Soul Gauge che dopo essere stata azzerata può dare il via a una sorta di fatality da parte dell'avversario che fa vincere istantaneamente il round. Per questo motivo Soul Calibur invita ad una tattica offensiva, tutta votata all'attacco, che non lascia spazio a pavidi combattenti che si trincerano dietro parate continue e contrattacchi fulminei.
La spada e l'onore
La versione PlayStation sembra essere pronta per una futura inclusione dei trofei. Alla stessa stregua degli achievements, giocando verremo informati di aver sbloccato determinati onori, legati, ad esempio, al raggiungimento di particolari obiettivi, tipo finire la modalità arcade o storia nei diversi livelli di difficoltà, o legati ad un certo numero di attacchi effettuati. Non mancano poi onori ottenuti raccogliendo tutto l'equipaggiamento e le illustrazioni disponibili.
Studio l'avversario o spingo i tasti a caso?
Proprio parlando di mosse, attacchi speciali e combo chilometriche, l'unico appunto (che comunque molti potrebbero non riscontrare) che si può fare al titolo è che, come da tradizione, e questa nuova Soul Gauge non fa che confermarlo, al giocatore per vincere, soprattutto nelle partite versus, non è richiesta la stessa tecnica presente, tanto per citare un titolo a caso, in Virtua Fighter. Questo non vuol dire che spingendo i tasti a caso la vittoria è assicurata, ma nonostante le miriadi di colpi da mandare a memoria e la tendenza a specializzare il personaggio scelto, il gioco premia il giocatore sin da subito, garantendo una curva di apprendimento e una fruizione alla portata di tutti. Più coreografia che tecnica insomma, più button mashing per dirla come i colleghi d'oltreoceano, che uno studio approfondito dei punti deboli e delle tattiche degli avversari. Tutte queste aggiunte, modalità e nuovi personaggi hanno ovviamente beneficiato di una veste grafica di assoluta eccellenza. Il gioco non lesina effetti speciali a profusione, con il roteare delle armi incorniciato da luci, flash e lampi come da tradizione. Animazioni, modellazione poligonale e textures applicate continuano ad essere quanto di meglio un picchiaduro ad incontri possa offrire. Tutti i personaggi, senza nessuna distinzione tra creati da zero, modificati, nuovi e classici hanno beneficiato della stessa qualità grafica. L'editor insomma permette di realizzare lottatori tecnicamente alla stessa altezza di quelli creati dagli sviluppatori. Questo strumento è così potente e ben fatto che già in rete sono presenti immagini di personaggi come Snake, Kratos, Raiden e Altair, molto simili ai loro prototipi.
Un bel modo questo per supplire alle assenze (giustificate) di combattenti che, vista la presenza di cavalieri Jedi e bamboline giapponesi, di certo non avrebbero sfigurato. Anche i fondali, animati e distruttibili in alcune parti, sono ben realizzati e vari, un tocco di classe in più in un comparto di grande qualità. Per gli amanti della console war le versioni 360 e PlayStation 3 sono virtualmente identiche sia da un punto di vista tecnico che da quello del gioco online, con partite che non sembrano soffrire di problemi di lag. L'unico vantaggio della console Sony è dato dalla possibilità di installare il gioco, con conseguenti tempi di caricamento ridotti.
Commento
Soul Calibur IV è un'esperienza di gioco intensa, veloce, frenetica e divertente, capace di coinvolgere tutti, a partire ovviamente dagli amanti storici della serie fino ad arrivare a quelli che si affacciano per la prima volta alla saga delle due spade. Le modalità aggiuntive e il potente e flessibile editor a disposizione sono implementazioni ben congegnate, che allungano di molto la longevità del titolo. Inoltre, come al solito, la cosmesi è sempre al top. L'unico appunto che si può fare ad un titolo del genere è la facilità nell'eseguire le (molte) mosse e attacchi speciali, cosa che riesce a mettere spesso sullo stesso piano "smanettoni" e giocatori esperti e capaci.
Ma questo, come si sa, fa parte della lunga tradizione del titolo Namco.
Pro
- Grafica eccellente
- Fruibile a tutti livelli
- Grande varietà e completezza nelle modalità di gioco
- Non molto tecnico