C'è al contempo qualcosa di sbagliato e qualcosa di molto interessante nel concetto stesso di gacha premium, tanto più su una licenza di questo calibro, per cui la recensione di Star Trek: Legends può far emergere diversi spunti di riflessione. La struttura del gacha RPG, inutile negarlo, è per definizione opaca: si tratta di un tipo di gioco che fa leva sulla spinta compulsiva al collezionismo, quando non proprio sul fascino perverso del gioco d'azzardo che lo rende pericolosamente incline alla ludopatia. È un meccanismo raffinato che ha dimostrato di funzionare fin troppo bene, tanto che ormai il mercato mobile è invaso di giochi di questo tipo, spesso legati a brand e licenze di grandissimo calibro, come in questo caso. L'idea di base è costruire un dream team dei propri personaggi preferiti, da ottenere con una bella dose di aleatorietà che domina il sistema di "evocazione" dei combattenti, suddivisi in diversi tier di rarità e in cui le cui basse percentuali di successo nel trovare i premi più ambiti spingono, per design stesso, verso le micro-transazioni.
Ma cosa succederebbe se da questo meccanismo venisse tolto completamente il paywall, ovvero se venisse completamente esclusa la componente degli acquisti in-app? A questa domanda risponde Star Trek: Legends, che propone un RPG a turni con elementi gacha piuttosto classico nella struttura, ma rimuovendone il fondamentale ingranaggio dell'acquisto con denaro reale, essendo distribuito attraverso Apple Arcade. In sostanza, tutto il sistema di progressione si basa semplicemente su quanto è possibile ottenere giocando, rappresentando dunque un'interpretazione onesta del solito concept, fermi restando il grinding e l'avanzamento costante di statistiche e quantità di personaggi a disposizione come elementi fondamentali. Il risultato è strano, perché se da una parte il gioco si libera finalmente delle trappole ingannevoli che spingono verso gli acquisti, dall'altra è come se si rendesse ancora più palese la forzatura di una struttura tutta impostata su una progressione fine a sé stessa ed estremamente lineare, anche se in questo caso la licenza di Star Trek è in grado di introdurre degli elementi narrativi di un certo interesse.
Alla scoperta del Nexus
La premessa iniziale è molto semplice e serve per dare un pretesto alla pioggia di personaggi di Star Trek a cui assistiamo una volta avviato il gioco, provenienti da serie ed epoche disparate. Questa scusa è fornita dal Nexus, una sorta di buco nello spazio/tempo che fonde insieme diverse dimensioni e linee temporali, consentendo così a un Capitano Kirk della prima generazione di convivere insieme a un Picard o a altri personaggi provenienti dalle diverse serie (serie classica, The Next Generation, Deep Space Nine, Voyager, Enterprise, Discovery e Picard), consentendo insomma un mistone di paradossi temporali altrimenti poco giustificabile anche in un sistema di riferimento dai limiti logici piuttosto blandi come Star Trek. Alla guida della U.S.S. Artemis, una nuova nave della Federazione progettata appositamente per resistere alle terribili sollecitazioni del Nexus, ci troviamo ad esplorare varie zone di questa sorta di faglia spaziale, scoprendo nuovi mondi e affrontando battaglie.
Il vero trekkie avrà probabilmente da ridire sulla semplificazione eccessiva a cui viene sottoposto l'universo in questione, perché Star Trek: Legends è composto esclusivamente da scontri a turni strutturati a ondate progressive, come succede classicamente negli RPG gacha, interrotti da qualche sequenza narrativa con dialoghi scritti in maniera soddisfacente e tradotti in italiano. Il senso di scoperta è limitato alla visione di qualche bel panorama alieno ma siamo ben lontani dall'idea di fondo del classico Star Trek, che punta più al romanticismo dell'avventura spaziale, all'incontro con il nuovo e alla meraviglia della scoperta piuttosto che al semplice combattimento costante con tutto ciò che ci si para davanti.
Al di là di questa incongruenza fondamentale, tuttavia, la serie di riferimento fornisce una base solida per una narrazione più interessante di quella che spesso si trova in giochi di questo genere. Il carattere spezzettato dell'azione non consente di costruire grandi epopee fantascientifiche, ma la scrittura è comunque di buon livello e i dialoghi spesso interessanti e anche spassosi, grazie a una certa auto-ironia che filtra fra i personaggi provenienti da serie emerse in periodi storici molto differenti. Insomma, lo svolgersi degli eventi non presenta grandi colpi di scena o una narrazione avvolgente, ma si va avanti volentieri anche per vedere gli scambi tra i membri storici dell'equipaggio, sostenendo in maniera valida il meccanismo del gioco. Buono anche il compromesso adottato per mettere in scena il tutto, con uno stile grafico un po' cartoonesco ma che riprende in maniera convincente le caratteristiche tipiche dei personaggi e delle ambientazioni di Star Trek.
Conclusioni
Andando dove nessun gioco mobile è mai giunto prima, Star Trek: Legends ci propone lo strano spettacolo di un RPG gacha senza micro-transazioni, ma questa ultima frontiera convince fino a un certo punto. L'eliminazione di tutte le trappole più perverse del gacha compulsivo rasserena in maniera notevole il ritmo di gioco, che ci trasporta da un mondo all'altro scoprendo nuovi personaggi senza troppe ossessioni, ma la sua struttura piuttosto basilare rende ancora più evidente l'eccessiva linearità di questo gameplay, con i suoi scarsi approfondimenti in stile RPG. C'è di buono che Star Trek fornisce materiale in abbondanza per dialoghi interessanti, in una narrazione frammentaria ma godibile, anche se siamo piuttosto lontani da uno sfruttamento ottimale di una tale licenza (a distanza siderale dai titoli Interplay, per dire). Gli appassionati possono comunque chiudere un occhio, prendendolo come un'interpretazione leggera del celebre franchise.
PRO
- Un RPG gacha senza micro-transazioni è già un'ottima notizia
- Star Trek mantiene il suo fascino e i personaggi trainano il gioco
- Buoni dialoghi, che dimostrano anche una certa autoironia
CONTRO
- Struttura estremamente lineare
- L'influsso free-to-play resta nel ritmo spezzettato e nel sistema di progressione fine a sé stesso