Cos'era ieri
Streets of Rage 2 rappresentava lo sforzo di Sega per portare al massimo la sperimentazione del predecessore Streets of Rage, un titolo che, nonostante le ottime ispirazioni, non era riuscito a distinguersi dalla folla dei cloni di Double Dragon e Final Fight che affollavano le sale giochi dalla metà degli anni ottanta. Prima che il genere declinasse, soppiantato dai picchiaduro a incontri, Streets of Rage 2 divenne il simbolo della messa in discussione della sinergia industriale sala giochi- console casalinga a vantaggio di Sega: sviluppato esclusivamente per Megadrive, divenne in breve tempo una killer application per quella console, mostrando che un gioco eccellente e originale valeva molto più che un paio di conversioni scarse di Final Fight per il Super NES. Streets of Rage 2 era la summa degli esperimenti compiuti nel genere, un perfetto equilibrio tra complessità, accessibilità e immediatezza. Invece di limitarsi a offrire ripetizioni infinite di colpi più un paio di proiezioni, tipiche del prodotto medio di genere, lo sforzo di Sega si presentava con una nuova concezione degli scontri. I calci voltanti e la combo base sono presenti, ma tenendo premuto e poi rilasciando il tasto è possibile far partire direttamente il colpo finale, utile per nemici a media distanza.
Cos'era ieri
L’esistenza di un colpo per difendersi dagli attacchi alle spalle è combinabile con questo combo e offre battibecchi frontali e di spalle nei confronti dei nemici. Su questi è possibile infierire con due tipi diversi di proiezioni, selezionabili rivoltando il malcapitato una volta avutolo tra le grinfie, oppure con una serie di colpi speciali che non si limitano alla “smart hit” circolare per prendere aria ma includono altri due tipi di dannosissimi attacchi frontali da usare strategicamente e in combinazione con il resto. I personaggi, estremamente diversi nell’aspetto e negli stili di lotta, avevano accesso a una vasta quantità di armi, e confrontavano nemici che non erano cloni su cloni, ma veri personaggi a loro volta, dotati di pattern di attacco e di un grado di caratterizzazione e personalità spesso notevole, i cui attacchi in massa richiedevano una collaborazione fattiva in multiplayer. Il tutto si presentava con un livello di produzione elevato, contraddistinto da una qualità grafica notevole e da un comparto audio eccezionale, con le musiche di Yuzo Koshiro e l’accompagnamento di frasi e versi digitalizzati.
Cos'è oggi
A dispetto dei miglioramenti tecnologici dell’hardware, o forse proprio come conseguenza dell'evoluzione e trasformazione dei linguaggi, il genere dei picchiaduro a scorrimento è ormai appannaggio del recupero storico degli appassionati e totalmente defunto, sostituito da altri generi e approcci ai primi posti nelle agende produttive. Nella migliore delle ipotesi questo genere è oggetto di operazioni di ri-edizione o di patetici tentativi di revival che, nel trasporre le meccaniche in ambienti 3D, non riescono a tradurre in nuove produzioni il punto di forza di giochi come Streets of Rage 2: la precisione, la frenesia e la sensazione di irrealistica eppure coinvolgente violenza di massa. Streets of Rage 2 rappresenta per molti un picco mai più raggiunto del picchiaduro a scorrimento. La peculiare meccanica e il divertimento multiplayer non sono mai più stati raggiunti, persino in produzioni tecnologicamente più avanzate di Capcom o nello stesso, deludente terzo capitolo della serie di Sega.
Cos'è oggi
Non è quindi solo un effetto della morte del genere se Streets of Rage 2 è invecchiato davvero bene, e se ci sentiamo di consigliarlo a tutti i giocatori che amano le esperienze multiplayer e meccaniche di gioco classiche che, ingiustamente abbandonate, possono e devono mantenere un loro spazio accanto alle nuove ricerche espressive e interattive del mezzo videoludico. I tanti livelli, i moltissimi e originali nemici, le combinazioni di colpi e l’elemento cooperativo multiplayer continuano a essere motivi validissimi per avere sempre a disposizione Streets of Rage 2 nella propria softeca, virtuale o meno, con buona pace di chi antepone semplicisticamente i poligoni al bitmap e non i bei giochi a quelli pessimi.
Per cause storiche (effettiva morte del genere) e intrinseche al gioco (eccellenza nella meccanica, soddisfazione in multiplayer), Streets of Rage 2 è considerabile ancora uno tra i migliori picchiaduro a scorrimento mai esistiti, se non il migliore. Il capolavoro di Sega è rimasto per quindici anni uno dei classici sempreverdi più amati dalla maggior parte degli appassionati che lo hanno conosciuto e oggi, a 800 Wii Points, entra senza sforzo nella categoria dei giochi che non avrebbero bisogno di raccomandazioni.