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Super Brawl Universe, la recensione

Super Brawl Universe mette insieme una gran quantità di personaggi Nickelodeon e li fa combattere con risultati alquanto bizzarri, come vediamo in questa recensione.

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   22/03/2019
Super Brawl Universe
Super Brawl Universe
Video Immagini

Da che mondo è mondo, il concetto di brawl si sposa sempre bene con l'idea del cross-over: d'altra parte, quando si tratta di menare le mani in una mischia furibonda, è importante avere una bella quantità di personaggi differenti tra cui scegliere e ancora meglio se ognuno di questi è dotato di un carisma peculiare. Lo sa bene Nintendo, che è riuscita a trasformare questo disegno un po' confusionario e alquanto tendente al fanservice estremo in una serie di successo con il suo Super Smash Bros., ma quella è la solita magia della casa di Kyoto e non è proprio roba da tutti. La cosa è piuttosto evidente, considerando che nella maggior parte dei casi queste soluzioni di comodo per mettere insieme una passerella di all-stars in forma videoludica si risolvono in minestroni che difficilmente si smarcano dalla mediocrità più assoluta, o peggio e Super Brawl Universe, protagonista di questa recensione, appartiene purtroppo a quest'ultima categoria. Con la facile sinergia tra mercato mobile e franchise multimediali il fenomeno dei cross-over su licenza si è ulteriormente espanso e i videogiochi di gruppo sui personaggi dei vari network di cartoni animati o produttori cinematografici si sono quasi istituzionalizzati, con risultati altalenanti.

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Super Brawl Universe parte da una licenza importante e conosciuta al livello globale come Nickelodeon per proporre un gioco-contenitore in grado di mettere insieme personaggi disparati tratti dalle varie serie animate che fanno parte del celebre network come SpongeBob, Invader Zim, Ninja Turtles, Kid Danger, Danny Phantom, The Legend of Korra, Avatar the Last Airbender e molti altri. Il pretesto è talmente semplice da occupare giusto qualche vignetta all'avvio del gioco: i vari personaggi si ritrovano tutti insieme per partecipare al torneo Brawl e dimostrare di essere i più forti dell'universo Nickelodeon. Insomma, nonostante all'interno di Super Brawl Universe trovino spazio serie animate dotate anche di un certo sostrato narrativo, non vi aspettate assolutamente nulla su questo fronte dal gioco, perché di fatto non ha proprio niente da raccontare, tra uno scontro e l'altro.

Picchiaduro mobile all-stars

La spinta a proseguire è dunque fornita esclusivamente dalla volontà di intraprendere nuovi incontri e collezionare il maggior numero di personaggi da utilizzare. Il nucleo dell'intera esperienza di gioco si scinde dunque nelle due sezioni della lotta vera e propria a della gestione dei combattenti, che come avviene sempre nelle tipologie di gioco a base collezionistica diventa un elemento di primaria importanza soprattutto sul lungo termine. Questo anche perché la meccanica dello scontro, per rimanere più intuitiva e accessibile possibile, si rivela essere un po' troppo semplice e poco profonda: l'azione avviene in tempo reale come in un vero picchiaduro, con i personaggi che si affrontano uno contro uno o tre contro tre all'interno di varie arene tutte ispirate alle suddette serie Nickelodeon. Il sistema di controllo è tutto impostato sul touch screen e consente, con rapidi tocchi sullo schermo, di difendersi e attaccare con un numero molto esiguo di mosse e attacchi speciali.

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C'è ben poco del tecnicismo tipico del picchiaduro qui, visto che si tratta soprattutto di difendere al momento giusto e contrattaccare il più velocemente possibile, cercando di dosare al meglio il cooldown delle mosse speciali. Sulle prime questo dinamismo spensierato è anche apprezzabile, ma alla lunga i suoi limiti emergono con chiarezza e allora tutto il peso dell'esperienza di gioco tende a spostarsi sulla gestione dei personaggi, visto che la volontà di collezionarli è la molla che fa scattare tutto il meccanismo di gioco, come visto in titoli simili basati su licenze celebri come Looney Tunes: Il Mondo del Caos o Disney Heroes: Battle Mode. Anche in questo ambito, però, si deve fare i conti con una semplicità estrema adottata nella progettazione del gioco: l'evoluzione dei combattenti, tutta basata sulla raccolta di slime, è estremamente lineare e non consente particolari approcci personali nello sviluppo dei personaggi. L'impostazione free-to-play nasconde ovviamente un bilanciamento economico occulto tra la valuta in-game degli slime e le gemme, acquistabili con denaro reale, che non si dimostra eccessivamente tendente agli acquisti in-app anche se le attese per lo sblocco dei bonus sono praticamente continue.

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Conclusioni

Versione testata Android, iPad 2.04
Digital Delivery App Store, Google Play
Prezzo Gratis
Multiplayer.it
6.0
Lettori (1)
7.9
Il tuo voto

Rimanendo ancorato a una visione estremamente accessibile e leggera, Super Brawl Universe finisce per essere troppo semplicistico in ogni sua parte, principalmente nei suoi elementi fondanti che sono il sistema di combattimento e la gestione dei combattenti. Il fascino indiscutibile dei molti personaggi Nickelodeon costituisce l'arma principale del gioco e la spinta al collezionismo sfrenato, così come la possibilità di mettere in scena scontri eclettici tra eroi completamente disparati, anche se lo stile grafico adottato, cercando di unificare un po' tutte le diverse ispirazioni sotto un'unica matrice, tende ad appiattire i tratti tipici dei vari eroi. Difetti su cui i fan più giovani delle serie in questione possono probabilmente soprassedere, comunque.

PRO

  • Tanti personaggi carismatici
  • Controlli intuitivi e ben strutturati per il touchscreen
  • Fanservice totale per i fan più piccoli

CONTRO

  • Molto semplice sia come picchiaduro che come gestione dei personaggi
  • Stile grafico anonimo
  • Attese e grinding si fanno sentire dopo un po'