Tales of Symphonia resta ancora oggi uno dei titoli più amati nella longeva serie di GDR nipponici targati Bandai Namco, ma forse anche uno dei meno giocati, nonostante sia stato già riproposto in più occasioni: l'ultima risale al 2016 su PC, e qualche anno prima era stata la volta del pacchetto Tales of Symphonia Chronicles su PlayStation 3. Il gioco originale è datato 2003 su una console che non è che ebbe proprio una vastissima diffusione: il GameCube di Nintendo. Forse è per questo che Bandai Namco lo ripropose riveduto e corretto su PlayStation 2 - ma solo in Giappone, quando all'epoca andavano di moda i Tales of - e infatti è proprio quella la versione che, in seguito, si decise di rimasterizzare per le piattaforme successive.
Oggi tocca dunque a Nintendo Switch, PlayStation 4 e Xbox One, con PS5 e Xbox Series X|S incluse grazie alla retrocompatibilità, ma nella recensione di Tales of Symphonia Remastered vi spiegheremo perché si tratta di una riedizione a metà.
Le poche novità
Tales of Symphonia Remastered è un titolo che affascinerà soprattutto i nostalgici perché... beh, è vecchio. Antiquato, potremmo dire, sotto diversi aspetti, a cominciare dalla grafica 3D in cel shading che traspone in proporzioni super deformed il tratto morbido e ricercato del disegnatore Kōsuke Fujishima (autore, tra le altre cose, di Oh, mia dea! e Sakura Wars). Lo stile deformato andava forte in quegli anni e se ne sarebbero dovuti aspettare diversi prima che la serie Tales of se lo scrollasse di dosso: nonostante questo e le animazioni un po' legnose, Tales of Symphonia può vantare un character design sobrio e memorabile, scenari dettagliati e una direzione artistica generalmente di livello.
La rimasterizzazione ha definito ulteriormente le immagini, che appaiono ora più nitide e pulite, anche al netto di un'effettistica in alta risoluzione: il GDR di Bandai Namco è completamente 3D, dunque ci siamo risparmiati il consueto stacco tra modelli poligonali e sfondi renderizzati che ha caratterizzato le recenti remaster di titoli simili.
È un peccato, in questo senso, che non si sia riusciti a migliorare la qualità delle poche, ma memorabili scene a cartoni animati, né la fluidità del codice che, essendo basato sulla versione uscita su Steam nel 2016, resta ancorato ai 30 fotogrammi al secondo anche su PlayStation 5 e Xbox Series X|S, casomai si scelga di giocare su quelle piattaforme. Bandai Namco ha effettivamente ottimizzato meglio il tutto, proprio come aveva promesso, ma è chiaro che questa caratteristica lascia un po' di amaro in bocca.
D'altra parte, e qui casca l'asino davvero, Tales of Symphonia Remastered non aggiunge praticamente nulla di inedito all'ultima riedizione: i contenuti sono i medesimi, peraltro risalenti all'edizione nipponica Director's Cut per PlayStation 2, e quindi comprendono la doppia sequenza di apertura, il doppiaggio in inglese e in giapponese, i costumi extra e alcune funzionalità di gameplay con cui i fan della serie - o i possessori dell'edizione precedente per PC - dovrebbero avere familiarità. Grande assente, invece, Tales of Symphonia: Dawn of the New World, e cioè il controverso sequel che era incluso nel pacchetto Chronicles del 2013. Una mancanza che penalizza ulteriormente il rapporto tra qualità, contenuti e prezzo di questa versione.
Corso accelerato
Ora che abbiamo passato in rassegna le novità di questa versione Remastered, o per meglio dire la loro pressoché totale assenza, possiamo occuparci del gioco vero e proprio: Tales of Symphonia è un GDR nipponico d'annata che rispetta con forza la tradizione. Esplorazione di mappe e labirinti, mappa del mondo 3D da affrontare a piedi e in volo, combattimenti in tempo reale tipici della serie Bandai Namco e una storia tipicamente anime, ma tra le migliori della serie.
Il protagonista è Lloyd Irving, un impavido giovanotto che dovrà accompagnare, insieme all'amico Genis, la coetanea Colette e le sue guardie del corpo Kratos e Raine in una specie di processione: Colette, infatti, è la prescelta che può ripristinare il mana del pianeta Sylvarant. Ovviamente la faccenda è molto più intricata e il gruppo si troverà costretto a salvare non uno, ma ben due mondi... o a sacrificare milioni di vite innocenti.
Se la trama, a nostro avviso, è sensibilmente più coinvolgente rispetto alla media dei Tales of, lo stesso non si può dire oggi del sistema di combattimento: se avete conosciuto la serie Bandai Namco con il recente Tales of Arise, allora potete mettere una croce sopra il suo frenetico gameplay in tempo reale. Tales of Symphonia è pur sempre un gioco di dieci anni fa e come tale non propone tutte le rifiniture che lo sviluppatore ha apportato alla serie nel corso del tempo: soprannominato Multi-Line Linear Motion Battle System, questa iterazione del sistema di combattimento resta in tempo reale e sprona il giocatore a combinare gli attacchi normali e speciali associati ai tasti del controller, ma rispetto alle dinamiche più moderne manca di particolari acuti.
Anzi, rispetto all'edizione liscia per GameCube, questa versione include gli Unison Attack - eseguibili solo dopo aver caricato l'apposito indicatore - e le Arti Mistiche che erano esclusiva della versione giapponese per PlayStation 2, ma per il resto Tales of Symphonia è un GDR abbastanza scontato in termini di meccaniche, ma con un sistema di crescita dei personaggi interessante, dato che si possono personalizzare equipaggiando le cosiddette Exosfere che sbloccano Arti e abilità aggiuntive.
Ai fan del genere Tales of Symphonia potrebbe piacere proprio per le sue caratteristiche "vecchia scuola" che, oggigiorno, finiscono sempre più in secondo piano. Rispetto ai Tales of moderni, Symphonia propone una mappa del mondo 3D da esplorare in terza persona che, pur scarna e decisamente retrò, è stato un piacere rivedere. Il lavoro sulle missioni secondarie, i collezionabili segreti e, soprattutto, i dungeon, è poi più che apprezzabile, specie grazie alla presenza di enigmi e rompicapi ambientali discretamente impegnativi.
Grazie a dialoghi ben scritti e tradotti in un buon italiano, alla memorabile colonna sonora di Motoi Sakuraba e a un cast tra i meglio caratterizzati in ambito JRPG, Tales of Symphonia resta un titolo consigliatissimo se ve lo siete persi all'epoca e non avete approfittato delle edizioni pubblicate negli anni, ma forse è proprio per questo che ci saremmo aspettati una revisione più prestigiosa.
Conclusioni
Tales of Symphonia resta ancora oggi un JRPG emozionante e curato, nonostante i suoi fisiologici acciacchi, ma questa Remastered è una revisione pigra che migliora solo marginalmente quella uscita pochi anni fa su PC. Senza il sequel Dawn of the New World, per quanto controverso, è difficile giustificare il prezzo di questa nuova versione che consigliamo - magari in sconto - solo a chi ama il genere, adora i Tales of e non ha proprio nessun altro modo per colmare questa lacuna.
PRO
- Resta uno dei Tales of migliori
- Visivamente più pulito e, soprattutto, stabile
CONTRO
- Nessun contenuto aggiuntivo rispetto all'edizione del 2016
- A questo prezzo sarebbe stato carino includere anche il sequel