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The Chronicles of Riddick: Escape From Butcher Bay

L’antieroe più cool degli ultimi tempi debutta nel mondo videoludico con un titolo assolutamente sorprendente.

RECENSIONE di Fabio Palmisano   —   24/08/2004
The Chronicles of Riddick: Escape From Butcher Bay
The Chronicles of Riddick: Escape From Butcher Bay
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The Chronicles of Riddick: Escape From Butcher Bay
The Chronicles of Riddick: Escape From Butcher Bay

In galera!

Escape From Butcher Bay si piazza cronologicamente come prequel assoluto delle due pellicole cinematografiche con protagonista Vin Diesel, con il vantaggio di potersi fregiare di uno storyline messo al servizio del gameplay e non viceversa. Il titolo si apre dunque con l’arrivo di Riddick a Butcher Bay: dopo una sequenza giocabile “onirica” e le presentazioni di rito con il poco affabile direttore della prigione Hoaxie, l’introduzione prosegue in pieno stile Half-Life, con l’utente lasciato libero di guardarsi attorno mentre viene introdotto all’interno della struttura e i titoli di testa scorrono cinematograficamente sullo schermo. L’impatto iniziale con Escape From Butcher Bay lascia veramente senza fiato per l’eccezionale qualità del comparto audiovisivo del titolo Starbreeze: l’utilizzo massiccio della tecnologia del normal mapping (la stessa usata dal graficamente superbo Doom 3), unito agli ottimi effetti di luce e alla straordinaria modellazione dei personaggi su schermo non possono non lasciare a bocca aperta, mentre il barlume dell’hangar esterno lascia spazio alla tetra oscurità dei sudici corridoi di Butcher Bay. Oltre ad una cosmesi che non pare esagerato definire come la migliore mai vista finora su Xbox, il prodotto Vivendi Universal stupisce anche per la qualità degli effetti sonori, delle musiche e soprattutto del doppiaggio riservato ai vari personaggi, fortunatamente mantenuto nella sua lingua originale: e dunque non solo il protagonista principale, la cui voce proviene dallo stesso Vin Diesel, ma ogni singolo NPC presente nel gioco può contare su interpretazioni fornite da attori professionisti. Insomma, a livello puramente tecnico, Escape From Butcher Bay si rivela assolutamente devastante. E l’esaltazione provocata dalla galvanizzante sequenza introduttiva non scema assolutamente una volta cominciata l’azione di gioco vera e propria, anzi, tende addirittura ad aumentare. Mescolando elementi stealth, rpg, action e shooter inquadrati da una prospettiva in prima persona, il titolo Starbreeze riesce pienamente nell’impresa di regalare all’utente un’esperienza ludica tanto variegata quanto incredibilmente appagante, con l’ulteriore vantaggio di trovarsi sorretta da una struttura narrativa di razza. Proseguire nel gioco diviene quindi un impulso dettato non solo dall’eccezionale piacevolezza del gameplay, ma anche dalla curiosità nello scoprire gli sviluppi dell’intrepida fuga di Riddick dalla prigione.

The Chronicles of Riddick: Escape From Butcher Bay
The Chronicles of Riddick: Escape From Butcher Bay

Tanta carne (umana) al fuoco

Come certamente sapranno gli estimatori dei film, Riddick dispone di una particolare attitudine all’oscurità, dettata dalla capacità di poter vedere perfettamente al buio. Nonostante questo potere non sia disponibile dall’inizio del gioco, l’utente viene comunque da subito spronato ad agire nelle ombre: come il migliore dei Sam Fisher, Riddick può nascondersi totalmente alla vista dei nemici accucciandosi nelle zone buie, salvo poi uscirne al momento giusto per eliminare di sorpresa la guardia di turno spezzandole il collo o tagliandole la gola. Esistono addirittura due tipi di assalto alle spalle, assegnati ai grilletti dorsali, uno lento e silenzioso e l’altro più veloce ma rumoroso e quindi suscettibile ad attirare l’attenzione degli avversari nelle vicinanze. Considerata anche la possibilità di trascinare i cadaveri e nasconderli nell’ombra, di eliminare le fonti di luce a proprio vantaggio e di potersi sporgere dagli angoli per non farsi vedere, risulta lampante come Escape From Butcher Bay presenti tutti i requisiti di uno stealth game vero e proprio. Ma il bello del titolo Starbreeze è proprio il fatto di non essere uno stealth game vero e proprio. A queste sezioni più “silenziose”, infatti, il gioco alterna spesso e volentieri momenti nei quali è necessario menare le mani e dare fuoco ai cannoni. Per quanto riguarda il combattimento a mani nude o con armi bianche (sono infatti disponibili varie gamme di coltelli e mazze), Escape From Butcher Bay contempla quattro tipi di colpi effettuabili tramite combinazioni del grilletto destro e dello stick sinistro, e una comoda parata affidata al grilletto sinistro. Il sistema, completo pure di alcune counter dagli effetti devastanti, funziona alla grande, rendendo gli scontri corpo a corpo divertenti, impegnativi ed oltremodo spettacolari, grazie ai dinamici movimenti della telecamera e agli ottimi modelli poligonali dei nemici, che sottolineano con ematomi e copiosi schizzi di sangue i colpi subiti. Ma non si vive di soli pugni, ed infatti Riddick non disdegna affatto l’uso di pistole, fucili e mitragliatori: e anche nella sua veste di FPS, il prodotto Vivendi Universal riesce a convincere ed appassionare l’utente, grazie ad un sistema di controllo sufficientemente preciso e ad una soddisfacente gamma di armi e nemici da affrontare, nonostante il loro non sublime livello di AI. Evidentemente non paghi di aver fuso in maniera ottimale questi tre stili di gioco (nonostante alcuni sbilanciamenti in certi punti dell’avventura), i programmatori di Starbreeze hanno addirittura deciso di inserire nel loro titolo degli elementi rpg utili a rendere l’esperienza ludica ancora più “piena”. E’ possibile infatti interagire con i numerosi NPC presenti all’interno di Butcher Bay, sia per apprendere informazioni, sia per comprare oggetti o farsi assegnare particolari sotto-quest. Il tutto lasciando sempre una certa libertà al giocatore, che per gran parte dell’avventura può decidere in che modo affrontare i nemici (attaccandoli direttamente o prendendoli di sopresa) così come il comportamento da adottare nei confronti dei propri compagni di prigionia, sia questo ostile o meno.

The Chronicles of Riddick: Escape From Butcher Bay
The Chronicles of Riddick: Escape From Butcher Bay

Vincenzo Gasolio

Nell’assoluta eccellenza della cosmesi di Escape From Butcher Bay, spicca per qualità il modello poligonale del protagonista Richard B. Riddick, identico in tutto e per tutto alla sua controparte di celluloide interpretata da Vin Diesel. Miracoli del normal mapping, grazie al quale ogni singolo personaggio del gioco può vantare fattezze estremamente realistiche e convincenti. Tornando al nostro (anti)eroe, oltre alle sue caratteristiche esteriori, i programmatori di Starbreeze hanno ottimamente implementato anche la sua peculiare capacità di vedere al buio, tanto efficace nell’economia di gioco quanto raffinata in termini grafici. Grazie all’eccellente doppiaggio dello stesso Vin, inoltre, Riddick conserva intatti anche il carisma e l’esilarante humour nero che l’hanno reso un personaggio di tale successo.

Fumare fa bene?

Durante la sua avventura, Riddick si imbatterà spesso in una vasta gamma di pacchetti di sigarette, che potranno essere trovati e raccolti all’interno dello scenario oppure ottenuti come ricompensa da particolari NPC a compimento di determinati obiettivi. Oltre a rappresentare delle piccole gemme di humour nero grazie alle improbabili avvertenze stampatevi sopra, i pacchetti di sigarette servono a sbloccare una larga serie di extra comprendente artwork, foto, trailers e perfino un paio di video immortalanti una prima, embrionale, versione del gioco.

Commento

Magistrale dal punto di vista audiovisivo, esaltante ed ottimamente costruito per quanto riguarda il gameplay ed avvincente in termini di storyline, Escape From Butcher Bay è un titolo che sorprende per la sua ricchezza qualitativa e per la sostanziale mancanza di grossi difetti che ne possano inficiare la bontà globale. Un po’ FPS, un po’ stealth game, un po’ rpg, il titolo Starbreeze è soprattutto un videogioco genuinamente divertente, che vanta il grande merito di aver saputo fondere diversi tipi di gameplay in un prodotto ben bilanciato e mai frustrante o noioso. Proprio perché è così bello da vedere e da giocare, è un peccato constatare la relativa brevità (10 ore sono più che sufficienti a portarlo a termine) e il mancato supporto Live di Escape From Butcher Bay, che comunque rimane un titolo che nessun utente Xbox dovrebbe lasciarsi scappare

    Pro:
  • Tecnicamente superbo
  • Eccellente struttura di gioco
  • Storyline appassionante
  • Ottimo feel cinematografico
    Contro:
  • Longevità non entusiasmante
  • Mancanza di modalità Live
  • Niente sottotitoli in italiano

Prima di trovarsi a combattere alieni in un pianeta immerso nell’oscurità e di affrontare la minaccia dei terribili Necromonger, il super-ricercato Richerd B. Riddick venne catturato dal cacciatore di taglie Johns e trasportato da questi al carcere di massima sicurezza di Butcher Bay. Un’enorme, lugubre roccaforte situata in una landa completamente deserta, contenente tutti i peggiori criminali della galassia e dalla quale nessuno era mai uscito con le proprie gambe. Nessuno prima di Riddick, però...