The Expanse è forse uno dei prodotti d'intrattenimento più bizzarri degli ultimi anni. Parliamo di una splendida saga fantascientifica composta da numerosi romanzi e racconti brevi, da cui è stata tratta successivamente un'ottima serie TV: un assoluto cult per gli appassionati del genere. Un vero e proprio caso letterario e televisivo che, però, fuori dalla bolla sci-fi rimane quasi sconosciuto. Un vero peccato perché l'universo di The Expanse è capace di far impallidire le più grandi space opera della fantascienza, insomma: tutti dovrebbero concedergli un tentativo.
La resuscitata Telltale e Deck Nine hanno visto in questa serie un'opportunità unica, producendo e sviluppando The Expanse: a Telltale Series, un'avventura narrativa in cinque episodi, più uno bonus intitolato "Arcangel". Avevamo giocato il primo episodio questa primavera, intervistato gli sviluppatori e l'attrice protagonista, ed eravamo rimasti ampiamente convinti del prodotto. Ora che abbiamo giocato a tutta questa stagione siamo forse un po' meno entusiasti, ma se non altro ancora soddisfatti del risultato finale, che vi raccontiamo nel dettaglio nella nostra recensione di The Expanse: a Telltale Series.
Trama: tra localizzazione e ritmo
The Expanse: a Telltale Series è direttamente collegato alla produzione Syfy / Amazon e si posiziona come prequel degli eventi televisivi. La trama segue una delle protagoniste della serie, Camina Drummer, a bordo della nave Artemide, mostrando il passato di questo personaggio. A doppiarla torna nel ruolo l'attrice che l'ha interpretata sul piccolo schermo, Cara Gee, che dal primo all'ultimo episodio non si risparmia e regala un'interpretazione incredibile, di cui si può godere integralmente visto che il gioco è tutto in inglese sottotitolato in italiano. La localizzazione è nel complesso ben fatta e non sbaglia nemmeno sulla terminologia tecnica e tecnologica propria dell'universo narrativo di The Expanse; l'unica sbavatura che non abbiamo apprezzato è la traduzione di alcuni nomi propri di luoghi in italiano, visto che nel telefilm vengono sempre citati nella versione inglese (come la stazione spaziale di Ceres, che viene tradotta in Cerere).
Sommando tutti e cinque gli episodi la storia raccontata da The Expanse: a Telltale Series è piacevole e coerente con i fatti narrati nella serie TV, ma ha dei grossi problemi di ritmo. Il primo episodio introduce in modo chiaro alle meccaniche di gioco e fornisce un incipit comprensivo anche a coloro che non conoscono il telefilm. Il secondo ha un calo qualitativo vertiginoso, risultando una copia carbone del precedente, ma meno avvincente, fatta eccezione per qualche momento di pathos. Il terzo è un capolavoro, con un'idea di fondo molto expansiana e che si aggancia prepotentemente agli eventi visti sul piccolo schermo. Il quarto scade di nuovo nel banale, sorretto solo dall'interpretazione di Cara Gee e un altro attore noto (spoiler: Jared Harris), e che si risolleva solo sul finale grazie all'arrivo di un personaggio chiave del telefilm. Il quinto chiude le fila della storia accelerando molto sulla parte action con una moltitudine di quick time event, per poi traghettare la trama là dove i fan sanno già va a finire.
Gameplay a gravità zero
Configurandosi come un'avventura narrativa, le meccaniche ludiche e interattive di The Expanse: a Telltale Series sono ridotte all'osso ma, quando supportate da una buona sceneggiatura, risultano efficaci. Sostanzialmente le fasi di gioco si suddividono in esplorazione, dialoghi e azione, rappresentata questa dai già menzionati quick time event. In ogni episodio Drummer visita diversi luoghi e può farlo in modo più o meno approfondito. Più cura viene riposta nell'esplorazione maggiori sono le possibilità di trovare oggetti chiave legati al destino di tutti i comprimari. Ci sono poi altri materiali che possono essere raccolti durante l'esplorazione ma che non hanno un reale effetto sulle vicende. Alcune cose sparse nell'ambiente infine non finiranno mai nel nostro inventario, ma sono semplici pretesti per innescare un dialogo. È chiaramente un modo per aggiungere uno strato di narrazione passiva e rendere meno solitaria l'esplorazione.
I momenti più belli di The Expanse: a Telltale Series però sono proprio quelli in cui ci si ritrova a contemplare lo spazio, in silenzio, immobili, alla deriva. In questo Deck Nine è stata eccellente, riuscendo a calare il giocatore in una delle fantasie più spinte degli appassionati di fantascienza. A livello tecnico il gioco ha fatto diversi passi avanti da quando lo avevamo provato a maggio, seppur rimanga invariato il sistema di movimento in assenza di gravità. Alla lunga, ma ammettiamo che questa è una critica fortemente soggettiva, abbiamo patito un po' l'assenza di deriva nei movimenti a gravità zero. Quando ci si muove liberamente nello spazio si vede chiaramente l'animazione dei propulsori della tuta, che emette piccoli sbuffi d'aria. Quando ci si vuole fermare, Drummer si arresta immediatamente senza che nulla contrasti l'assenza di inerzia. Ci rendiamo conto che creare un sistema di movimento a zero G realistico fosse complesso, e decisamente scomodo da gestire per il giocatore; sarebbe bastata qualche animazione contestuale sulla parte anteriore della tuta. Gli altri grandi momenti sono le battaglie spaziali, con inquadrature e regia superlativa, al pari della serie TV.
Bivi narrativi e scrittura
Un dubbio rimasto irrisolto dopo il primo incontro con The Expanse: a Telltale Series era chiaramente legato ai bivi narrativi e all'impatto delle scelte sullo svolgimento generale della trama, di quanto fosse insomma potente l'effetto farfalla. Abbiamo dovuto tristemente constatare che la formula generale dei giochi "alla Telltale" non cambia, anche se stavolta al timone del progetto c'è Deck Nine. L'evoluzione della trama, e il destino dei comprimari, rimane legato ad una rete molto schematica di azioni e dialoghi. Era il 2010 quando i giocatori affrontarono la famosa missione suicida di Mass Effect 2, dove, per salvare tutto l'equipaggio, era necessario portare a termine una serie di missioni secondarie e scegliere chi assegnare a quale ruolo secondo un preciso criterio.
Esiste insomma uno schema con cui risolvere la cosa, come se non fosse una serie di eventi, ma più un puzzle. Siamo rimasti un po' delusi nel constatare che, dopo dodici anni, un titolo narrativo non riesca ancora a lasciarsi alle spalle questa metodica e evidente causalità. Concentrando il discorso infatti, tutti i co-protagonisti originali (nel senso di mai visti nella serie TV) possono morire o sopravvivere e la differenza la faranno la volontà di indagare il passato del personaggio, regalandogli un oggetto e assecondandolo in un bivio narrativo. Una formula drammaticamente telefonata e che porta il giocatore con un minimo di perspicacia a vedere subito le quinte dietro il sipario della trama. Nel corso della nostra campagna, per altro, non abbiamo mai dovuto nemmeno scegliere se parteggiare per uno o un altro membro dell'equipaggio.
Altra amara constatazione è stata apprendere che The Expanse: a Telltale Series è, a nostro giudizio, più godibile a chi non ha mai visto la serie TV. Trattandosi di un prequel infatti, i telespettatori sanno già come si chiuderà la storia, in quali lidi spaziali Drummer approderà e chi sicuramente non perirà nel corso dell'avventura. La scrittura di sceneggiatura e personaggi è forse più interessante degli eventi narrati, e qui si vede che Deck Nine ha fatto i compiti... e che gli scrittori originali della serie di romanzi hanno letto e approvato la sceneggiatura. I personaggi sono molto ben delineati, capaci di farsi amare e odiare a prescindere dal conoscere o meno l'universo narrativo di The Expanse. Chi ha visto tutte e sei le stagioni televisive poi può notare dettagli sottili eppure significativi, come se l'influenza dell'equipaggio della Artemis e dei suoi nemici, si riflettesse nell'evoluzione della Drummer televisiva; su tutte l'antagonista Toussant, che ha molto della cinturiana a capo della Tynan nella quinta e sesta stagione.
L'opinione del fan
L'amarezza a cui accennavamo, nasce proprio dalla natura di prequel di The Expanse: A Telltale Series. Il forte rischio che tutto questo racconto, alla fine, non abbia un reale peso per l'appassionato: davvero interessa se il timoniere, il medico o l'ingegnere dell'Artemide sopravvivono? Li abbiamo conosciuti nella serie TV? Hanno un ruolo cruciale nelle vicende di Holden e compagnia? Questo è il grande azzardo che ha dovuto affrontare Deck Nine insieme a Telltale e il risultato dipende molto dalla sensibilità del giocatore. La nostra impressione, e qui scende in campo la puntigliosità dell'appassionato di The Expanse più che del recensore, è che si sia giocato tutto su una pura logica di marketing.
Creare una storia originale senza nessun membro del cast televisivo sarebbe stato un suicidio, e siamo d'accordo. La strategia quindi è stata optare su un personaggio conosciuto, il più amato dai fan per altro, e regalare a Drummer un racconto tutto suo, un po' come è capitato per Fred Johnson e Amos Burton con le novelle scritte "Il macellaio della stazione di Anderson" e "La zangola". Ottima idea sulla carta, peccato sia molto evidente come questo capitolo originale sia estremamente cauto e conservatore, manchevole di qualsiasi reale colpo di scena per il fan di The Expanse. Abbiamo apprezzato il fatto che tutte le risposte a scelta multipla riescano a riflettere il carattere di Drummer, nel senso che qualsiasi scelta venga fatta dal giocatore rimane sempre "nel personaggio", ma a livello di eventi, sono davvero poche le cose stupiscono.
Conclusioni
Avevamo aspettative molto alte per The Expanse: a Telltale Series e possiamo dire che in buona parte sono state mantenute. Un'ottima scrittura dei personaggi, interpretazioni superlative e regia capace di brillare in alcuni momenti dell'avventura sono senza dubbio i punti di forza. Di contro però parliamo di una trama che mantiene una struttura schematica poggiata su binari parecchio visibili, in cui è facile leggere tra le righe. Abbiamo apprezzato molto la scelta di creare un'avventura narrativa quando, vista la natura del materiale, sarebbe stato infinitamente più facile creare un gioco di ruolo (i romanzi di The Expanse si basano su un universo narrativo creato per essere un GdR, ndr.) e apprezziamo lo sforzo. Tuttavia, confrontando la struttura di questi cinque episodi con altri lavori di Deck Nine e Telltale è un po' scoraggiante constatare che la formula non si è evoluta nel tempo. Inoltre, nel complesso, l'avventura risente di forti cali di ritmo. Sicuramente è apprezzabile la cura per i dettagli e una manciata di momenti davvero emozionanti, ma si ha un po' la sensazione di assistere ad una storia scritta con il freno a mano, e il sapere già come tutto andrà a finire smorza un po' le scelte del giocatore.
PRO
- Universo narrativo rispettato in pieno
- Interpretazioni attoriali di alto livello
- Comprimari scritti squisitamente
CONTRO
- Il ritmo della trama oscilla parecchio
- Bivi narrativi prevedibili
- Storia bella ma non entusiasmante