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Lost Judgment: The Kaito Files, la recensione dell'espansione del gioco di Ryu Ga Gotoku Studio

In maniera del tutto inedita per le produzioni del Ryu Ga Gotoku Studio, Lost Judgment ha ricevuto un'interessante espansione: ecco la recensione di The Kaito Files

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   03/04/2022
Lost Judgment: The Kaito Files
Lost Judgment: The Kaito Files
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Aspettavamo con una certa trepidazione di poterci cimentare con la recensione di Lost Judgment: The Kaito Files, l'espansione dedicata alla spalla del protagonista, il suo amico e socio Masaharu Kaito. Parliamo infatti di un esperimento del tutto inedito per Yakuza e i suoi spin-off, nonché del possibile preambolo di un cambiamento di rotta sostanziale per l'intero franchise.

Il perché è presto detto: come saprete, lo storico producer della serie, Toshihiro Nagoshi, ha lasciato il Ryu Ga Gotoku Studio insieme a Daisuke Sato, e sebbene sia già in cantiere un nuovo capitolo della serie Yakuza: Like a Dragon, non è altrettanto certo il destino di Judgment per via di una controversia con l'agenzia che gestisce l'immagine dell'attore Takuya Kimura, che interpreta appunto Takayuki Yagami.

In parole povere, esiste la possibilità che questa nuova avventura dedicata a Kaito possa rappresentare un commiato per lo spin-off che ha ereditato il gameplay action del brand in concomitanza con il passaggio alle meccaniche RPG a turni di Like a Dragon. E come addio, be', ci è sembrato un po' deludente.

Storia

The Kaito Files, Masaharu Kaito in una delle sequenze flashback dell'espansione
The Kaito Files, Masaharu Kaito in una delle sequenze flashback dell'espansione

Mentre Yagami sta seguendo un caso in trasferta, è Kaito a gestire l'agenzia investigativa di Kamurocho. Dopo aver collaborato con gli avvocati dello studio Genda per beccare in flagrante un gruppo di ex Yakuza che hanno organizzato un giro di ricatti ai danni di persone innocenti, l'uomo riceve la visita di Kyoya Sadamoto, presidente di una prestigiosa azienda informatica, che gli chiede di indagare sulla scomparsa di una donna.

Si tratta di sua moglie, Mikiko Natsume: due anni prima è stato trovato un cadavere che all'analisi del DNA è risultato essere il suo, ma Sadamoto non è convinto che le cose siano andate proprio così e vorrebbe conoscere la verità. È ancora viva? La domanda paralizza Kaito per un motivo ben preciso: Mikiko era la sua fidanzata e i due convivevano, ma si sono lasciati sedici anni prima, quando le esigenze della famiglia mafiosa Matsugane hanno reso difficile il loro rapporto.

Troppo coinvolto, l'investigatore rifiuta di occuparsi del caso, ma poi entra in contatto con Jun, il giovane e ribelle figlio di Mikiko, convinto che Kaito sia suo padre e che dunque abbia l'obbligo morale d'indagare su quanto accaduto. Il fatto che lo stesso gruppo di ex Yakuza ricattatori sia sulle tracce del ragazzo convince il socio di Yagami che qualcosa non torna e che Mikiko potrebbe davvero essere ancora viva. Cos'è successo davvero?

Ambientata nel solo scenario di Kamurocho, la storia di The Kaito Files presenta gli ingredienti tradizionali della serie Yakuza fra personaggi ben caratterizzati, nemici spietati, combattimenti all'ultimo sangue e colpi di scena. Questi ultimi, però, risultano essere un po' telefonati e utilizzano espedienti che la serie ha già ampiamente esplorato in passato, il che mina inevitabilmente la qualità e la freschezza della trama.

Gameplay

The Kaito Files, un combattimento fra le strade di Kamurocho
The Kaito Files, un combattimento fra le strade di Kamurocho

Pur rimanendo fedele al gameplay di cui abbiamo parlato nella recensione di Lost Judgment, The Kaito Files ci mette per la prima volta nei panni di Masaharu Kaito, un personaggio decisamente meno raffinato rispetto a Yagami, che non si tira mai indietro quando c'è da fare a botte, ma al contempo dotato di sensi molto sviluppati che si rivelano fondamentali durante le indagini.

Utilizzando la visuale in prima persona potremo infatti non solo focalizzarci su dettagli visivi di una scena del crimine, ma anche ricorrere al fiuto e all'udito per individuare odori o rumori appena percettibili. Si tratta di una novità simpatica, ma che risulta un po' forzata in determinati momenti, a testimonianza del fatto che gli autori hanno provato a introdurre elementi di freschezza nella formula di Judgment ma senza riuscirci.

The Kaito Files, una sequenza investigativa
The Kaito Files, una sequenza investigativa

Molto meglio quando si menano le mani, e da questo punto di vista Kaito non si lascia decisamente pregare, sfoggiando due stili di lotta che però risultano solo in parte originali: Incursore è un interessante mix di colpi diretti, schivate e strategia, mentre Maciste è fondamentalmente una copia dello stile Beast di Kazuma Kiryu e ha dunque ben poco di nuovo da dire e da dare. In entrambi i casi le prese risultano fortemente depotenziate, e così anche le tradizionali finisher, limitate agli attacchi a terra o con oggetti contundenti.

Intendiamoci, il sistema di combattimento è ancora molto piacevole e l'ottima resa degli impatti aumenta il divertimento, sebbene si notino in alcuni momenti dei problemi con la rilevazione delle collisioni e persista il solito trucchetto dell'inventario da cui attingere cibo e medicazioni al volo prima che la barra della salute si svuoti del tutto, anche durante i boss fight più impegnativi che così vengono banalizzati.

Struttura

The Kaito Files, Kaito e Jun in posa davanti a un Club SEGA, ormai retaggio del passato
The Kaito Files, Kaito e Jun in posa davanti a un Club SEGA, ormai retaggio del passato

Il problema grosso di The Kaito Files, tuttavia, è strutturale: la durata dell'espansione è di appena sei ore perché mancano del tutto le quest secondarie, che da sempre donano colore e sostanza agli episodi del franchise, e l'avventura si svolge unicamente fra le strade di Kamurocho, senza sfruttare la (relativamente) nuova ambientazione di Isezaki Ijincho.

Se consideriamo che la campagna di Lost Judgment viaggia con grande tranquillità verso le quaranta ore e che questo DLC viene venduto alla metà del prezzo del gioco base, ovverosia 29,99€, viene da sé che qualcosa non quadra: gli sviluppatori avrebbero senz'altro potuto curare maggiormente la parte introduttiva e aggiungere qualcosa nella mappa di Yokohama al fine di irrobustire l'offerta.

The Kaito Files, Kaito durante un delle (noiose) fasi stealth dell'espansione
The Kaito Files, Kaito durante un delle (noiose) fasi stealth dell'espansione

Un vero peccato, perché in termini di direzione e interpretazione (in giapponese o in inglese, con sottotitoli in italiano) The Kaito Files ha il suo perché, e tecnicamente utilizza l'ottimo impianto del gioco base e la sua splendida Kamurocho, mai così viva e ricca, per dar vita a un'avventura che avrebbe potuto puntare a essere molto più che un'occasione in parte sprecata.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 5
Digital Delivery PlayStation Store, Xbox Store
Prezzo 29,99 €
Multiplayer.it
7.0
Lettori (8)
6.9
Il tuo voto

The Kaito Files è un'avventura piacevole e coinvolgente, che i fan della serie SEGA dovrebbero senz'altro giocare anche solo per i suoi risvolti narrativi, ma che non riesce purtroppo a esprimere il potenziale che ci auguravamo per un pacchetto venduto a questo prezzo fra soluzioni narrative poco brillanti, una durata limitata, l'impiego della sola mappa di Kamurocho e novità di poco conto sotto il profilo delle meccaniche investigative. Se siete appassionati di Yakuza e Judgment, il nostro consiglio è sì quello di procedere all'acquisto, ma magari aspettando uno sconto.

PRO

  • La formula action di Yakuza tiene ancora botta
  • Storia piacevole, personaggi interessanti
  • Direzione anche stavolta ineccepibile

CONTRO

  • Un po' troppo breve in relazione al prezzo
  • Si gira solo per Kamurocho, niente quest secondarie
  • Novità di poco conto, qualche incertezza delle collisioni