Tutto fa pensare a un ritorno in grande stile per Il Signore degli Anelli come fenomeno multimediale e questa recensione di The Lord of the Rings: War potrebbe essere solo un piccolo assaggio di quello che arriverà in futuro, tra la nuova serie TV Amazon, The Lord of the Rings: Gollum e altre possibili interpretazioni, sebbene il famoso MMO da parte della medesima compagnia è dato praticamente per disperso. Il primo passo di questa ondata revival è il più telefonato possibile: uno strategico mobile impostato sulle ambientazioni e i personaggi creati da J.R.R. Tolkien, modellati sulla versione cinematografica di Peter Jackson e ovviamente distribuito come free-to-play, per poter raggiungere velocemente il più ampio pubblico possibile. Come ci si può facilmente aspettare, non si tratta di uno strategico afferente alla tradizione più classica del genere, ma di un rappresentante della nuova categoria mobile, caratterizzata da pause strategiche, casse premio e altri elementi piuttosto discutibili, ma che fanno ormai parte di questo panorama videoludico.
Messo in chiaro il sotto-genere di appartenenza, si può anche dire che The Lord of the Rings: War sia tra i titoli più curati e profondi visti in questo particolare segmento, ma per giocarci bisogna comunque accettare vari compromessi, incentrati soprattutto sul dosaggio di attese, sul caso che governa la conquista dei comandanti e sugli immancabili acquisti in-app, oltre all'inevitabile tendenza al pay to win che caratterizza il PvP che emerge verso l'endgame, anche se con alcune trovate interessanti che ne limitano il potenziale distruttivo.
Al di là dell'introduzione a carattere più narrativo, una sorta di lungo tutorial con Gandalf che ci accompagna nelle prime fasi per capire le molte sfaccettature del gioco, in seguito tutto segue su una serie di obiettivi da portare a termine, seguendo pedissequamente le numerose indicazioni che riempiono la complessa interfaccia. Oltre alle singole quest da completare, il tutto è impostato secondo una sorta di battle pass, che propone traguardi da raggiungere in sequenza all'interno di varie stagioni.
Tutto parte dall'anello
C'è una notevole varietà per quanto riguarda la fazione da scegliere, ovviamente tutte tratte dalla tradizione de Il Signore degli Anelli e ognuna caratterizzata da bonus e unità peculiari. Il gameplay ha gli elementi basilari dello strategico a turni, con alcune variazioni incentrate su quella che è la caratteristica principale del gioco, ovvero il suo fondarsi sulla gestione del tempo: come si conviene a un free-to-play, ogni azione richiede tempo, dallo spostamento delle truppe sulla mappa alla costruzione ed espansione di edifici, all'aumentare dell'importanza e dell'ampiezza del risultato cercato corrisponde una pausa sempre più lunga. Alcune di queste sono comprimibili con la spesa di gemme acquistabili anche con denaro reale, ma bisogna riconoscere agli sviluppatori il tentativo di non abusare di questa meccanica, visto che alcune attese non possono essere evitate. Viene così mitigata un po' la solita "trappola" che si cela dietro il complesso meccanismo da strategico mobile free-to-play, ma resta l'impressione che lo spezzettamento machiavellico dell'azione di gioco e l'aleatorietà di alcuni elementi spingano in maniera forzata agli acquisti, a meno che non si abbia tempo e pazienza a volontà.
Per il resto, la struttura è davvero molto profonda e complessa, a tratti anche un po' troppo macchinosa: ci sono comandanti da arruolare, a cui associare squadroni dell'esercito, ognuno dei quali può essere evoluto e potenziato con l'applicazione di unità sempre più forti.
I comandanti possono crescere anche loro e ottenere nuovi equipaggiamenti, così come ovviamente è possibile espandere e arricchire la propria città fortificata che fa da centro nevralgico dell'azione strategica. Lo scopo principale è conquistare territori, espandendo la propria sfera d'influenza il più possibile nell'area circostante e oltre: ogni territorio conquistato frutta una certa quantità di risorse al minuto, dunque l'incremento di potere all'ampliarsi del regno è esponenziale. L'esperienza accumulata va ad incrementare il potere dell'anello, che si sviluppa con un vero e proprio skill tree consentendo di arruolare nuovi comandanti e ampliare la città-fortezza.
Un meccanismo complesso
L'enorme quantità di menù e sotto-menù richiede un bel po' di tempo per essere assimilata, tanto da rendere alcune sfaccettature piuttosto oscure anche dopo ore di gioco. Trattandosi di uno strategico, la complessità e profondità della gestione non può essere certo considerata uno svantaggio, ma resta l'impressione che tutto il sistema si basi esclusivamente sulla progressione costante data semplicemente dalla dedizione al gioco più che sull'effettiva abilità nella gestione strategica di risorse e unità. Anche il combattimento, d'altra parte, è una questione meramente numerica, con i risultati che derivano semplicemente dalla situazione iniziale delle unità schierate in campo. Per questo motivo, il rischio del pay to win è particolarmente reale in un gioco come questo.
Fatti presenti i dubbi, bisogna comunque dire che la produzione dietro a The Lord of the Rings: War è sicuramente di valore, cosa dimostrata dalla sua mastodontica struttura e anche dalla realizzazione tecnica, che risulta notevole pur nella stilizzazione tipica degli strategici a turni. Ad arricchire il tutto c'è ovviamente la caratterizzazione ufficiale de Il Signore degli Anelli, perfetta per uno strategico fantasy e ben curata in questo caso come costruzione della storia e collocazione di personaggi, popoli, fazioni e casate. Migliorabile invece l'interfaccia utente, che sembra poco calibrata per gli schermi piccoli, con icone e testi spesso microscopici.
Conclusioni
The Lord of the Rings: War è piuttosto precisamente quello che ci si potrebbe aspettare da uno strategico mobile free-to-play da parte di NetEase, ovvero un titolo sviluppato con notevole cura e dotato di una profondità anche impressionante, ma tutto costruito intorno a un'idea dai risvolti un po' oscuri come la gestione del tempo e l'aleatorietà di alcune ricompense, che chiaramente spingono verso le micro-transazioni. Se si ha grande pazienza e non ci si fa prendere dalla competitività eccessiva, può essere comunque un gioco interessante per gli appassionati de Il Signore degli Anelli, considerando che la licenza è stata trattata anche con un certo riguardo, costruendo una Terra di Mezzo piuttosto convincente anche se declinata secondo le esigenze di un gioco strategico.
PRO
- Uno strategico profondo e sfaccettato, da studiare
- Buon utilizzo di una licenza importante come Il Signore degli Anelli
- Per chi si fa prendere dalla progressione può creare dipendenza
CONTRO
- Il meccanismo, impostato sulla gestione del tempo e le ricompense casuali, spinge verso le micro-transazioni
- Fin troppo complesso e macchinoso, anche per aspetti di importanza secondaria
- Interfaccia poco leggibile e gestibile su schermi piccoli