Non capita spesso di vedere arrivare sul mercato giochi a sorpresa, di cui non si sa nulla, annunciati e rilasciati nello stesso momento. Ovvio che ciò possa accadere solo con prodotti "minori" e che magari questo tipo di gestione possa instillare qualche dubbio sulla qualità effettiva, ma con la nostra recensione di The Stretchers per Nintendo Switch cercheremo di rasserenarvi: in questo caso infatti la sorpresa è non solo gradita, ma anche del tutto consigliabile se siete interessati a un'esperienza preferibilmente da condividere con un altro giocatore, rigorosamente in cooperativa locale sullo stesso divano, come ai bei vecchi tempi.
Meglio in compagnia che soli
Lo sviluppatore alle spalle di The Stretchers è Tarsier Studios, team svedese con un bel po' di esperienza a fianco di Sony maturata contribuendo allo sviluppo della serie Little Big Planet e alla conversione di Teraway su PS4. I progetti principali finora sono stati però il bellissimo Statik per PSVR e l'ottimo Little Nightmares, che hanno evidentemente dato credito a Tarsier per dare vita a un gioco prodotto direttamente da Nintendo stessa. The Stretchers, come anticipato poco sopra, ha chiaramente come obiettivo primario quello di offrire un gioco "da famiglia" indirizzato specificatamente ad essere fruito in doppio. Sebbene infatti sia possibile anche il single player, si tratta in maniera estremamente evidente di una alternativa di ripiego, che non permette di apprezzare appieno il gameplay per come è stato pensato.
I protagonisti sono due barellieri. Sì esatto, proprio quelli che trasportano malati e feriti. In questo caso i due eroi, che possono essere di sesso maschile o femminile a scelta, si ritrovano a dover affrontare un'emergenza sanitaria: buona parte degli abitanti della cittadina di campagna in cui lavorano sono infatti stati colpiti da una misteriosa forma di stordimento, che richiede un apposito trattamento tramite un avveniristico macchinario medico, il Cur-o-matic. L'obiettivo è quindi quello di raccogliere sulla barella tutti i malati presenti in una determinata area, preferibilmente assieme e contemporaneamente, caricarli sull'ambulanza e riportarli alla base operativa per permettergli di ricevere le cure del caso. Certo, non tutto è facile come sembra. Le varie aree in cui si svolgono le singole missioni sono infatti ricche di pericoli, contrattempi e trappole, e sta ai giocatori riuscire a gestire tutto al meglio per portare a casa il risultato migliore. Nell'economia del gameplay, un ruolo fondamentale è rivestito dalla fisica: The Stretchers infatti sfrutta proprio questo aspetto per proporre una formula fresca e divertente, con il ragdoll che gestisce i comportamenti dei corpi inerti dei poveri malcapitati e con gli oggetti con cui interagire che rispondono in maniera realistica alle sollecitazioni dei barellieri.
Open world e ambulanze
Il gameplay si compone fondamentalmente di due fasi distinte: quella a bordo dell'ambulanza e quella durante le missioni vere e proprie. Nella prima si deve guidare il mezzo all'interno dell'area di gioco, un piccolo open world in buona sostanza, per raggiungere dei punti ben segnalati nella mappa in cui affrontare i vari compiti. A controllare l'ambulanza è solo uno dei due, ma il compagno può assumere parte attiva gestendo ad esempio il turbo, sbloccabile ben presto. L'umorismo, il nonsense, il sopra le righe sono alla base dell'esperienza di The Stretchers, nonché una sua componente fondamentale che traspare in ogni momento: le scorribande sull'autolettiga ignorano qualsiasi regola della strada invitando ad abbattere muri, recinzioni, alberi e quant'altro, prendere rampe a tutta velocità facendo salti da far impallidire K.I.T.T. di Supercar, ovviamente tutto a tavoletta. Le missioni principali poi si svolgono in aree compatte e delimitate in cui si trovano i vari storditi da aiutare: le aree stesse sono un piccolo condensato di game design con puzzle ed elementi da scoprire e con cui interagire, spesso col bisogno di attivarsi in coppia. Peccato solo che le location vengano riutilizzate più volte, e malgrado il fatto che in ogni caso ci siano variazioni nello sviluppo delle singole missioni, finisce per trasparire un po' di ripetitività. Questa viene comunque mitigata dalle missioni secondarie, che richiedono di abbandonare l'uso della lettiga per affrontare compiti differenti, ma sempre in coordinazione tra i due protagonisti: magari segare alcuni alberi, piantare fiori o trasportare ordigni esplosivi, giusto per capirci.
Insomma, The Stretchers è un prodotto senza dubbio riuscito, con alcune imperfezioni che comunque non compromettono più di tanto il risultato finale: per esempio, la rilevazione dell'interazione con gli oggetti non sempre è perfetta, soprattutto se ce ne sono diversi vicini tra loro e alcuni rallentamenti e cali di frame, pur con una complessità poligonale tutt'altro che impressionante, denotano una ottimizzazione migliorabile. Lo stile grafico comunque è buono, coloratissimo e accattivante; dal nostro punto di vista soltanto il character design avrebbe potuto essere più curato, ma si tratta di un fattore abbastanza soggettivo. La durata complessiva dell'avventura, attorno alle 6-7 ore, appare appropriata rispetto al prezzo di vendita di 19,99€.
Conclusioni
The Stretchers è un'aggiunta valida e gradita all'offerta di Switch che va a irrobustire quella fetta di catalogo della console ibrida Nintendo dedicata principalmente al gioco a due in multiplayer locale. Sebbene infatti la fatica di Tarsier Studios sia affrontabile anche il singolo, è chiaro che è proprio in coppia che mostra il meglio di sé, garantendo un'avventura divertente, spensierata e piacevolissima da condividere con amici, partner o parenti.
PRO
- Divertente e fuori di testa
- Buona varietà di situazioni
- Spassosissimo in cooperativa con un altro giocatore
CONTRO
- Molto meno interessante in singolo
- Qualche problemino di rilevazione degli oggetti
- Tecnicamente con alcune incertezze