The World Ends with You è stato uno dei titoli più innovativi e apprezzati a uscire su Nintendo DS: era il 2008, sono passati dieci anni e il gioco di ruolo targato Square Enix esercita ancora oggi un'enorme influenza, sebbene lo sviluppatore nipponico abbia rimandato per anni la realizzazione di quello che sarebbe stato un graditissimo sequel. Nel 2012 ha invece convertito il gioco per sistemi mobile, apportando considerevoli modifiche al peculiare sistema di combattimento per adattarlo a un singolo touch screen: una delle particolarità del gioco, su Nintendo DS, consisteva proprio nel duplice sistema di controllo che consentiva ai personaggi di combattere sia sullo schermo inferiore che su quello superiore dell'handheld. La versione Final Mix in uscita per Switch è logicamente basata sull'edizione per sistemi mobile, anche se Square Enix l'ha ulteriormente rimaneggiata, aggiungendo peraltro una nuova, breve campagna che fa da ponte per un sequel ormai praticamente confermato. Si tratta, quindi, di un acquisto imprescindibile?
Una storia per le vie di Shibuya
L'affollato distretto commerciale di Tokyo è il palcoscenico di The World Ends with You: è lì che si risveglia Neku Sakuraba, un adolescente che ricorda soltanto il proprio nome e che scopre di essere costretto a vincere il Gioco dei Demoni se vuole tornare alla realtà. Neku e gli altri partecipanti si muovono infatti in una specie di riflesso di Shibuya in cui nessuno, oltre alle entità che hanno stabilito il gioco e le regole e che si fanno chiamare Demoni, può vederli e interagire con loro. Lo scopo è semplice: ogni giorno, Neku avrà a disposizione un tempo limitato per riuscire in una nuova impresa, ma se fallirà sarà cancellato dall'esistenza. È chiaro che l'avventura non dura soltanto una settimana, anche perché la storia riserva non pochi colpi di scena destinati a cambiare costantemente le carte in tavola. Vi avvisiamo subito che le prime ore di gioco possono essere pesantucce: i dialoghi sono espositivi e frequenti, i toni cupi si mescolano in modo strampalato con la colorata e vivace Shibuya, mentre i personaggi - e Neku, in particolare - fanno a gara per sembrare ermetici e introversi.
Ma questo è dovuto anche al tema centrale e al messaggio che The World Ends with You cerca di trasmettere attraverso un cast sfaccettato e all'inedita localizzazione in lingua italiana che interessa tutti i testi: sfortunatamente non è possibile impostare la traccia audio in giapponese, ma è pur vero che i dialoghi doppiati sono pochissimi. Sul fronte sonoro, oltretutto, questo Final Remix offre fin da subito la possibilità di impostare la colonna sonora originale per Nintendo DS, piuttosto che quella nuova, essenzialmente remixata e raffinata nel corso degli anni: in entrambi i casi, si tratta di pur sempre di una enorme compilation di canzoni rock e J-pop che si adattano perfettamente all'ambientazione e alla storia raccontata. Tecnicamente, insomma, The World Ends with You è ben lontano dall'essere un prodotto di ultima generazione, ma il character design tagliente e le scelte stilistiche sempre puntuali non solo fanno dimenticare i poligoni e l'effettistica più sofisticata, ma anche apprezzare la varietà e la cura riposta nella realizzazione di musiche, sprite e illustrazioni.
Lineare e intricato al tempo stesso
Abbiamo sottolineato che The World Ends with You sa essere un po' troppo didascalico nei primi momenti, ma ciò è dovuto al fatto che nel titolo Square Enix coesistono e si intersecano numerose meccaniche decisamente inusuali anche per il variopinto genere dei giochi di ruolo nipponici. Il che è significativo, se si considera la struttura essenzialmente lineare: ogni giorno è un capitolo a sé in cui il giocatore, una volta scoperta la nuova sfida, deve combattere i nemici o risolvere dei rompicapo in determinate zone della mappa segmentata di Shibuya. L'inevitabile cinematica conclude la giornata e il ciclo ricomincia. The World Ends with You si completa in una quarantina di ore che comprendono gli inevitabili contenuti extra, come la nuova, breve campagna che racconta una strana vicenda cui probabilmente si legherà l'eventuale sequel. E nonostante la linearità appena descritta, The World Ends with You è un gioco ricco di avvenimenti e parametri da tenere d'occhio costantemente.
I segmenti in cui è suddivisa Shibuya, per esempio, rispondono a diverse tendenze stilistiche che spingono il giocatore a indossare gli indumenti che vanno di moda in quelle zone, praticamente le camicette, i cappelli e le scarpette che sostituiscono le canoniche armi e armature. È tuttavia possibile influenzare queste tendenze, indossando altre marche e cambiando lentamente la loro diffusione per venire incontro alle nostre preferenze. In questo senso, The World Ends with You è un gioco di ruolo estremamente personalizzabile. Tra le altre cose, è infatti possibile persino calibrare a piacimento la difficoltà, aumentando o diminuendo il livello raggiunto per rendere gli scontri più impegnativi e, quindi, remunerativi. È il giocatore che sceglie quanti e quali nemici affrontare nella maggior parte delle situazioni, quindi la progressione è affidata quasi completamente alle sue decisioni, anche se non mancano dei momenti in cui diventa necessario giocare di strategia, per esempio consumando le pietanze giuste per approfittare dei bonus che conferiscono in combattimento soltanto dopo averle digerite.
Il nuovo, controverso sistema di combattimento
E tutto quello che abbiamo scritto di positivo finora ci porta al cuore della nostra recensione, perché tutti i fan dell'originale si sono inevitabilmente chiesti come Square Enix sia riuscita a tradurre il sistema di combattimento su Switch. Abbiamo affermato che The World Ends with You era un titolo unico sotto diversi aspetti e uno di questi era senza dubbio il combattimento: su Nintendo DS, il giocatore controllava Neku sul touch screen e il personaggio che lo accompagnava in battaglia sullo schermo superiore tramite la croce direzionale o i tasti frontali dell'handheld. La versione Switch, analogamente a quella mobile, è stata spogliata di questa unicità, e ora Neku e Shiki, Joshua o Beat combattono insieme su unico schermo. E qui, purtroppo, sorgono alcuni problemi logistici. Vediamo di fare chiarezza, dunque. The World Ends with You si gioca solo ed esclusivamente col touch screen in modalità portatile e solo se si lasciano i Joy-Con collegati al dispositivo. In questo caso, il giocatore tocca lo schermo per muovere Neku, interagire con l'ambiente o attivare le spille, cioè i poteri psicocinetici che servono da armi.
Esistono centinaia di spille dai poteri più assurdi che rispondono a diversi tipi di comandi: per attivarle, insomma, il giocatore deve tracciare delle linee sullo schermo, disegnare dei cerchi, strofinare la superficie col dito, toccare i nemici ripetutamente. In combattimento, Neku si sposta toccando lo schermo, e tracciando una linea veloce si fa in modo che scatti nella direzione indicata, schivando i potenziali attacchi nemici. I comprimari di Neku rispondono a input molto simili: Shiki, ad esempio, attacca i nemici che il giocatore tocca ripetutamente, mentre Joshua colpisce quelli su cui si tracciano delle linee rapide e veloci. Il problema sta proprio nella limitata varietà di comandi che il gioco fatica spesso a distinguere, specialmente se si vuole spostare Neku ma al contempo si è equipaggiata una spilla che conferisce un potere basato proprio sullo stesso tipo di input. In ugual modo, il gioco suggerisce di alternare gli attacchi di Neku e del suo partner per accrescere un indicatore di sincronia che consente di scagliare un potente attacco combinato, ma è difficile riuscire nell'impresa quando Neku indossa spille che rispondono allo stesso tipo di sollecitazioni che controllano il partner.
Con un po' di pratica si riesce comunque a trovare un certo equilibrio nella confusione che si genera sul campo di battaglia e gli scontri diventano presto molto divertenti, anche se alcuni boss riescono a essere frustranti proprio perché funzionano come piccoli rompicapo che obbligano a reazioni fulminee e input precisi che l'applicazione non riesce sempre a identificare correttamente. Impugnando i Joy-Con la situazione, se possibile, diventa anche più complicata. Tanto per cominciare, è importante precisare che il gioco consente di calibrare le sensibilità dei controller solo se si avvia l'applicazione coi Joy-Con scollegati, e quindi con lo Switch alloggiato nel Dock oppure semplicemente utilizzato come schermo principale. Questo passaggio è fondamentale e purtroppo il gioco non lo spiega, ma se si esegue correttamente la procedura si riscontrano risultati decisamente migliori. Ciò non toglie, però, che il sistema di controllo via Joy-Con ci sia apparso abbastanza grossolano e impreciso, tant'è che Square Enix ha ben pensato di affidare a un tasto la possibilità di resettare il puntatore al centro dello schermo in qualsiasi momento: una funzione sicuramente poco pratica, se si è impegnati a mirare i nemici o gli spazi in cui desideriamo spostare Neku.
Anche il modo in cui decidiamo di giocare incide sulla qualità del sistema di controllo che, comunque, impiega un solo Joy-Con alla volta. Noi ci siamo trovati decisamente meglio a giocare con lo Switch riposto come schermo su un tavolo o su una scrivania: la minore distanza e le dimensioni ridotte dell'area di ricezione consentono di mirare con maggior precisione e alternare i vari tipi di gesti che attivano le spille. Lo schermo del TV offre ovviamente una maggiore chiarezza visiva, sebbene le prestazioni e la fluidità restino assolutamente le stesse, ma anche una superficie di ricezione nettamente più ampia che presta il fianco a una maggiore imprecisione e anche a un certo affaticamento fisico, dato che bisogna agitare di più il polso e il braccio. In tal senso, abbiamo trovato tuttavia molto convincente la modalità co-op che consente a un secondo giocatore di impugnare l'altro Joy-Con e controllare direttamente il partner di Neku: Shiki, Joshua e Beat acquisiscono allora degli attacchi in più che il secondo giocatore può eseguire attraverso input specifici.
In modalità cooperativa, The World Ends with You diventa quindi una sorta di party game da divano, molto più coinvolgente, in cui i giocatori possono effettivamente coordinarsi nella foga del combattimento, dividendosi i bersagli o concentrandosi sui nemici specifici. In definitiva, sebbene si tratti di un'impostazione molto personale che può variare da giocatore a giocatore, la convinzione che abbiamo maturato nel nostro test è che il sistema di controllo via Joy-Con si presti soprattutto alla modalità cooperativa con lo Switch alloggiato nel Dock, mentre da soli è molto meglio giocare con un Joy-Con e lo Switch a mo' di schermo. La modalità portatile che si affida unicamente al touch screen è chiaramente la più pratica e versatile, ma abbiamo avuto la netta impressione che il software si confonda facilmente e non interpreti con la precisione necessaria gli input tattili, cosa che può condurre a situazioni estremamente frustranti. In generale, The World Ends with You: Final Remix ha perso l'unicità del sistema di combattimento, ma Square Enix ha fatto il possibile per preservarne la stravaganza, nel bene e nel male.
Conclusioni
A distanza di dieci anni, The World Ends with You resta ancora un vero gioiellino in grado di incollare il giocatore alla console grazie a una storia avvincente e a un cast ben caratterizzato. Le varie dinamiche di gioco si intrecciano ancora meravigliosamente in questa Shibuya stilizzata, colorata e caotica, mentre il sistema di combattimento è l'aspetto che ha subito le maggiori rivoluzioni, anche se sfortunatamente non del tutto per il meglio. Il duplice sistema di controllo implementato nella versione Final Remix non funziona alla perfezione come avrebbe dovuto, ma al contempo consente una fruizione cooperativa molto divertente che fa perdonare qualche incertezza. Se avete già giocato The World Ends with You su Nintendo DS, la versione Final Mix potrebbe essere un acquisto superfluo, a meno che non moriate dalla voglia di giocare il breve episodio aggiuntivo. Se invece vi siete persi la prima uscita, ora avete l'occasione per rimediare.
PRO
- La storia e il cast
- È ancora oggi uno dei titoli più stylish in circolazione
- Il capitolo extra è un'interessante appendice
CONTRO
- Il sistema di combattimento ha perso la sua unicità
- I nuovi sistemi di controllo hanno più difetti che pregi
- Sarebbe stato carino doppiare un po' più dialoghi