Road to Euro 2004
Le modalità di gioco presenti in TIF 2004 sono davvero tantissime e offrono al videogamer un’ampia scelta di competizioni a cui partecipare, e di conseguenza una ottima longevità. 900 squadre tra Nazionali, Club, team inventati e “Old Classic” (dal Real Madrid dei record alla mitica Juventus di Platini), e 18.000 giocatori con i loro nomi reali, si contenderanno i tantissimi trofei disponibili in TIF 2004. Come ormai d’uopo per ogni gioco di calcio che si rispetti sono presenti la canonica Amichevole, i Campionati nazionali (ci sono perfino i tornei di calcio Arabo e Giapponese) e Internazionali, Coppe personalizzate e non, per accedere alle quali dovrete ottenere un buon piazzamento nella modalità "Stagione", ed una interessantissima modalità Carriera che vi metterà nei panni di un allenatore che partendo dalle squadre scolastiche dei licei tenta la scalata fino alla Serie A di panchina in panchina. Divertente in proposito giocare guidando magari, chessò, il Liceo Dante Alighieri sui campi dietro le scuole o vicino alle palestre, lacui rosa è composta da giovani dai nomi assolutamente familiari, come F. Maldini e L. Scarpi, rispettivamente centrocampista e attaccante. C’è pure tale R. Guariniello… Un omonimo o il famoso magistrato piemontese si è infiltrato anche nei videogiochi per scoprire il fenomeno doping? Non lo sapremo mai…
Questo è il calcio?
Nulla da eccepire, dunque, sulle tantissime modalità offerte dal titolo SCEE e sulla completezza dei vari menù (leggi: “navigabilità” e immediatezza). Il problema semmai nasce dopo, quando ci si appresta a scendere in campo… Una volta settate le formazioni e assistito all’ormai consueto ingresso sul terreno di gioco delle due squadre iniziano le controversie. E qui casca l’asino, come direbbe qualcuno. Se da un lato non si può non notare l’attenzione riservata dai grafici nella realizzazione degli stadi e del pubblico, quest’ultimo non “spalmato” sugli spalti ma interamente in 3D ed una certa cura del dettaglio di contorno all’evento calcistico in se (splendide in tal senso le nuovissime esultanze che prevedono i primi piani di un gruppo di tifosi o delle panchine mentre gioiscono per una marcatura), dall’altro non si può soprassedere sugli altri aspetti, purtroppo negativi, videoludici. Un videogioco ovviamente non è solo estetica. E’, soprattutto, giocabilità, divertimento. Ebbene, da questo punto di vista TIF 2004 mostra parecchie lacune. I programmatori della London Studio che hanno realizzato il gioco per conto di SCEE, avevano fatto intendere fin dalla sua presentazione alla stampa che avrebbero cercato di colmare le lacune più grosse della saga, da sempre il Tallone d'Achille della produzione: l'IA dei calciatori e la fisica de pallone, in una parola, le basi del gameplay di qualsiasi simulazione sportiva. Purtroppo però, alla resa dei fatti non è stato così. La giocabilità di This is Football 2004 è palesemente arcade, non ha nulla a che vedere con una simulazione vera e propria, e pertanto ricorda parecchio il primo episodio della serie su Psx, non lesinando ad ogni modo lacune anche nella parte arcade.
Online Game
Uno degli aspetti positivi di This is Football 2004 consiste nella sua modalità riservata al gioco online: esso è infatti il primo titolo di calcistico per console a potersi giocare in 8 contemporaneamente su internet. Basta collegare la Ps2 alla rete con l’apposito aggeggio e trovare altri amici connessi al server ed il gioco è fatto. TIF permette infatti agli utenti di dividersi in due gruppi di 4 giocatori per squadra e di dare vita a delle autentiche sfide virtuali. Il nuovo prodotto SCEE offre da questo punto di vista un’ esperienza videoludica online nettamente superiore a quella di FIFA 2004. Se è vero che il titolo EA è stato il primo a varcare i confini del soccer game sulla rete, è anche vero che lo ha fatto soltanto in una modalità che prevede delle sfide uno contro uno. Dunque almeno qui TIF riesce ad emergere rispetto alla concorrenza. Un ulteriore aspetto interessante della modalità online di TIF è senza ombra di dubbio costituito da un particolare sistema di gestione punti che attribuisce ad ogni giocatore un determinato punteggio “sportivo”. Come funziona? Avete presente quanto avviene su alcuni siti di vendita all’asta? Ebbene, in essi ogni venditore ha un proprio feedback determinato dai voti attribuiti da altri utenti con i quali egli ha concluso positivamente un affare rispettando determinate regole quali il rispetto reciproco e la correttezza dell’offerta. In This is Football funziona pressappoco così. Se durante una partita il solito furbone di turno decide, perché stà perdendo 4-0 o si è annoiato, di scollegarsi nel bel mezzo di un match, oppure non rispetta l’avversario giocando magari in maniera dura solo per il gusto di picchiare, allora riceverà dei punti negativi ed il suo “karma”, chiamiamolo così, scenderà verso il basso. Così, quando qualcuno si connetterà al server farà di tutto per ignorare chi ha un feedback basso, poiché ritenuto inaffidabile. Insomma, chi si comporta come un bambino non troverà più nessuno disposto a giocare con lui.
Gameplay mon amour
L’IA dei calciatori controllati dalla Cpu non è il massimo, e a poco servono le novità aggiunte al sistema di controllo, come l’introduzione di
frecce che appaiono lungo i bordi della tv per indicare la posizione dei giocatori non visibili sullo schermo quando si è in possesso della
sfera, per facilitarne il passaggio o l’impostazione del gioco, quando poi questi ultimi dormono e non vanno quasi mai incontro al pallone. E
quando lo fanno, a causa di un non eccelso sistema di gestione degli impatti fisici tendono a ignorare la palla o a perderla
immediatamente. Da questo punto di vista non aiutano certo nemmeno le animazioni. Nonostante il lieve incremento dei frame e la
presenza di movimenti nuovi, senz’altro di buon impatto visivo, esse si mantengono ad un livello medio-basso, specie per quanto riguarda
la rappresentazione dei tiri al volo e della corsa, dove permane quella fastidiosa sensazione di “pattinaggio” su erbetta dei nostri eroi in
mutandoni.Inutile aggiungere di come in queste condizioni imbastire un’azione decente, realistica sia praticamente impossibile. Anche in
modalità più difficile, il gioco di squadra è spesso una utopica speranza, ed è difficilissimo riflettere sul da farsi.Spesso pertanto ci si
riduce all'azione personale e al tiro da fuori area verso la porta (tanto in linea di massima sarà la Cpu a controllarne la traiettoria) dove di
solito al posto di un portiere si trova un beota addormentato, debole nei tiri rasoterra… Per fortuna almeno la grafica si attesta a livelli
positivi. I visi di alcuni giocatori sono praticamente identici alle loro controparti reali, molti, come ad esempio Cafù o Gattuso, sono stati
digitalizzati dal vivo con la ormai tradizionale tecnica di scansione dei volti, mentre per gli errori del DB si può ovviare grazie all’apposito
Editor, uno dei migliori e più completi mai visti in un videogame di calcio, dove è possibile editare di tutto, dall’allenatore al singolo colletto
di una maglia. Anche la telecronaca, quest’anno affidata al Brunone nazionale, Pizzul, si rivela al di sotto delle aspettative, risultando
soporifera, senza ritmo, e con una tonalità talmente bassa da costringere il videogiocatore ad abbassare quasi a metà la barretta degli
effetti sonori dello stadio per poterla ascoltare decentemente.
Commento
Doveva essere il simulatore di calcio per eccellenza, una entusiasmante via di mezzo fra la struttura estetica di Fifa e la giocabilità ed
il realismo di Pes 3, invece questo TIF 2004 si è solo rivelato un mal riuscito tentativo di imitare i più illustri concorrenti. Non che sia
brutto, intendiamoci, ma per chi in un titolo calcistico cerca la spettacolarità o il realismo, piuttosto che l’immediatezza, farebbe forse
meglio a rivolgere la propria attenzione altrove. Anche la componente arcade purtroppo non raggiunge la sufficienza, e le uniche cose che
si salvano sono la modalità online e l'aspetto tecnico, ma è la sostanza purtroppo a mancare vistosamente.
Da che mondo è mondo, videoludicamente parlando, si intende, quando un appassionato di calcio si sente chiedere da un amico qual’ è il
miglior gioco di football per console, risponde senza pensarci su due volte “WE/Pes”, quasi in preda ad un comando sublimale più forte della propria volontà. Inutile dire come la cosa dia profondamente fastidio a chi, leggansi Software house concorrenti, fa di tutto per avvicinarsi almeno un po’ al capolavoro Konami salvo poi scoprire, subito dopo il rilascio sul mercato del proprio prodotto, di essere stato nuovamente surclassato dalla softco di Tokyo, la quale sembra avere un altro passo rispetto alla concorrenza che la porta ad essere sempre più avanti degli altri nell’evoluzione dei suoi titoli. Nonostante proprio alla serie di Winning Eleven la Sony abbia legato parte delle proprie fortune in ambito commerciale, la multinazionale nipponica ha deciso da tempo di provare anch’essa a creare un degno rivale del Re, lanciando negli anni scorsi la serie conosciuta come This is Football. Anche quest’anno, nell’inevitabile invasione di titoli calcistici in prossimità degli Europei di calcio che, come sapete, si terranno in quel di giugno in Portogallo, non poteva mancare il nuovo capitolo di uno dei prodotti più controversi di sempre in ambito di simulazioni calcistiche. Presentato qualche mese fa alla stampa come un ambizioso incrocio fra il realismo di Pes e la spettacolarità di Fifa, l’ultimo nato in casa Sony è pronto a lanciare la sua sfida ai più illustri rivali. Signori: This is Football 2004.