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Tomb Raider: Legend

Dopo il fortunato ritorno sulle console casalinghe, la popputa archeologa Lara Croft sbarca su PsP.

RECENSIONE di Massimo Reina   —   06/09/2006
Tomb Raider: Legend
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Sulla trama della nuova avventura di Lara è probabilmente inutile soffermarsi, visto che è oramai risaputa. Piuttosto concentriamoci sulla giocabilità e sulla trasposizione tecnica su PsP.Tomb Raider: Legend è apparso fin da subito un titolo quasi nuovo. Pur senza apportare innovazioni eccessive o stravolgerne il “concept” alla base della serie, infatti, i tipi della CD sono riusciti a dare un’impronta diversa al titolo Eidos, trasformandolo. Soprattutto a livello di gameplay. Il controllo del personaggio principale è finalmente ottimo, molto intuitivo e maneggevole, e ricorda quello che avevamo apprezzato nella saga di Kain. Questo si “ripercuote” positivamente sulla giocabilità che, pur mantenendo il classico format "risoluzione-puzzle, salto-azione” si giova di queste modifiche in special modo nella fasi esplorative e di combattimento, valorizzandole. Un esempio concreto di quanto appena detto lo si può riscontare in uno di quei momenti che da sempre hanno caratterizzato la saga: il salto verso un appiglio. Se in passato compiere un salto verso uno spuntone di roccia era spesso problematico e bisognava mettersi in posizioni assurde per trovare il “punto giusto” per spiccare il volo, talvolta persino con i talloni fissi sull’estremità di un baratro e i la pianta dei piedi sospesi a strapiombo, adesso il tutto viene gestito diversamente ed è di una semplicità disarmante, così come lo è la possibilità di lanciarsi da liane o da rocce in direzioni “non standard” che sfruttano appieno il motore 3D del gioco. Senza dimenticare alcuni elementi aggiuntivi come i Real Time Event, di forte ispirazione shenmuiana, atti a variare le fasi dell'avventura.

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Ancora una volta i combattimenti saranno un elemento complementare dell’avventura. Anche in questo caso l’ immediatezza dei controlli e l’esecuzione immediata dei comandi da parte di Lara fa si che l’elemento spettacolarità degli scontri a fuoco venga enfatizzato. Nonostante sia stata implementata una maggiore e più completa interazione con l’ambiente rispetto al passato, tuttavia, aspetto che da la possibilità a Lara di scagliare oggetti contro i nemici o mirare a degli esplosivi precedentemente piazzati in prossimità di un'area, ad esempio, questi si rivelano essere globalmente poco impegnativi. A conferma di ciò vi basti pensare che i vari Med-pack della situazione sono sempre a portata di mano e che le munizioni dell’arma base sono infinite. Per le sue missioni Lara potrà contare su un armamentario di tutto rispetto, tale da far impallidire perfino Ethan Hunt di MI. Oltre alle canoniche doppie pistole, infatti, la nostra eroina avrà a disposizione armi quali fucili, mitra, bombe a mano, e gingilli utili per ogni situazione, come la luce personale, un visore computerizzato ed un palmare per controllare gli obiettivi, etc.

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L’edizione tascabile di TR:L non è però priva di difetti. Innanzitutto dal punto fìdi vista del gameplay si avverte la mancanza di un secondo stick analogico nella PsP, elemento che nella versione casalinga su altre piattaforme consentiva all’utente di gestire facilmente le inquadrature (ovviando in parte a quelle non proprio felicissime di default - Ndr), cosa che ha costretto i programmatori ad arrangiarsi attribuendo questa funzione ai tasti L e Quadrato, i quali ricoprono rispettivamente le funzioni di accentramento automatico (singola pressione) e di gestione manuale dell’inquadratura (pressione continua), il che, comprensibilmente, nella sua difficoltà di esecuzione tende a spezzare a volte l’azione, particolarmente in prossimità delle zone più pericolose. Tecnicamente questa conversione risente dello stesso problema delle altre versioni, e cioè un frame-rate non proprio costante, soprattutto nelle aree più complesse esteticamente, mentre a livello grafico se da una parte c’è da evidenziare in positivo, il character design di Lara Croft, molto più intrigante del solito e ben riuscito, dall’altra si segnala un comparto texture non all’altezza. In questa versione PsP è disponibile una nuova modalità per due giocatori in Wi-Fi (una semplice corsa a tempo), che, unita alla mega-dimora della famiglia Croft da esplorare, ricca di enigmi da risolvere, quasi un gioco nel gioco, innalzano un tantino la longevità del titolo rispetto alle versioni casalinghe.

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Conclusioni

Pur con diverse situazioni riciclate da altri titoli del genere e non, e con qualche inevitabile difetto, TR: L si rivela uno dei migliori titoli della serie. Divertente, giocabile, globalmente appagante, il titolo Eidos “risente” positivamente del lavoro svolto dal team CD. Se si escludono i problemi inerenti la gestione delle inquadrature tutto sommato ci troviamo dinanzi ad un gioco globalmente ben convertito.

    Pro:
  • Sistema di controllo immediato.
  • Divertente da giocare.
  • Buona varietà di situazioni.
    Contro:
  • Frame rate non stabile.
  • Texture non all'altezza delle potenzialità della PsP in alcuni ambienti.

Diciamocela tutta: quanti di voi speravano ancora, dopo le delusioni patite in questi anni, di rivedere, almeno un’ultima volta, un'avventura della splendida Lara Croft all'altezza dell'ottimo secondo capitolo di Tomb Raider? Pochi, sicuramente. Forse nessuno. Eppure non sempre le cose vanno come ci si aspetta, nel bene come nel male. Fortunatamente, aggiungiamo noi in questo caso. Nel panorama videoludico mondiale esistono ancora software house che riescono a imparare dai propri errori, anche se in ritardo talvolta, e a cambiare, a dare un taglio col proprio passato per evitare di fossilizzarsi su stili e concetti di gioco superati e a tratti monotoni, alla luce almeno dei prodotti analoghi "più evoluti" in circolazione. E’ il caso della Eidos, che, conscia del fatto che la sua serie Tomb Raider aveva bisogno proprio di una bella "rinfrescata", ha avuto la brillante idea di affidare il compito di rinnovare il tutto ad uno dei migliori team inglesi in circolazione, i "papà" della serie Legacy of Kain, i Crystal Dynamics (Studio Crystal D), affiancati per l'occasione dal creatore di Lara, Toby Gard, in veste di consulente. Questa insolita accoppiata ha così partorito questo Tomb Raider: Legend che ci accingiamo ad analizzare a fondo, il cui buon successo riscontrato nelle sue uscite precedenti su Xbox, Playstation 2, PC e Xbox 360 ha spinto i produttori al rilascio su PsP.