Diciassette anni. Tanti ne sono passati dalla pubblicazione di Total War: Rome, ricordato dagli appassionati con moltissimo affetto non solo per il ruolo avuto nel consacrare la serie dopo Medieval ma anche perché il secondo capitolo non ha suscitato lo stesso entusiasmo. Proprio per questo, Creative Assembly ha deciso di ritornare sui suoi passi e anziché proporre un nuovo capitolo che ci mettesse al comando delle legioni romane ha optato per riproporre il più apprezzato, con qualche ritocco qui e lì per modernizzarlo, appoggiandosi agli inglesi di Feral Interactive. Questo per dirvi che se leggete la recensione di Total War: Rome Remastered e volete approcciarlo, dovrete farlo con la consapevolezza di trovarvi davanti per sommi capi allo stesso gioco del 2004.
Ci sono dei piccoli cambiamenti, innegabile e i diversi trailer a supporto lo hanno dimostrato, ma vedeteli come una nuova mano di vernice su una base di per sé funzionante - pur con le sue ben note pecche. Nessuna rivoluzione, dunque, solo una migliore presentazione a livello estetico o per renderne la fruizione migliore sui computer moderni. Non è quindi un capitolo da affiancare ai titoli più recenti in termini di presentazione, bensì una dichiarata operazione nostalgia che permette al gioco di tornare in voga dopo diciassette anni e magari farsi scoprire da chi a suo tempo non l'ha provato: è, senza alcun dubbio, il modo migliore per godersi un vecchio classico.
Tra vecchio e nuovo
Per chi non lo conoscesse, Total War: Rome, e più in generale la serie, si fonda su due pilastri principali: da un lato abbiamo l'aspetto gestionale, utile a sviluppare il nostro impero attraverso la diplomazia, la gestione delle risorse, la costruzione di infrastrutture e, insomma, tutti quegli aspetti burocratici e politici senza i quali non andremmo molto lontano. Bene saper maneggiare un pilum o formare una perfetta testuggine, tuttavia la guerra più importante è quella che si muove tra intrighi e accordi. Dall'altro lato, come avrete capito, c'è tutta la componente strategica delle battaglie in tempo reale, dov'è possibile comandare un esercito fino a duemila unità per aver ragione della (non troppo brillante) intelligenza artificiale, oppure lasciare sia proprio il PC a gestire i combattimenti al posto nostro. Va detto, però, che i risultati migliori li avrete facendo da voi.
Come scritto all'inizio, non c'è nessuna grande differenza nella struttura di gioco rispetto al 2004 e purtroppo alcuni aspetti come la già menzionata IA o il pathfinding - il percorso scelto dall'unità per raggiungere l'area indicata - sono discutibili adesso come allora. I pochi cambiamenti sono stati messi in atto per una questione di bilanciamento complessivo delle unità e delle civiltà, nonché dell'esperienza in generale. A occhio potrete subito notare l'incremento del numero di soldati all'interno delle classi, con diretto aumento dell'esercito in sé: fanti, cavalieri, arcieri, tutte le fila sono state ingrossate e pur potendo muovere fino a venti unità proprio come diciassette anni fa, la dimensione della nostra armata è raddoppiata. Se poi volete gestire nel dettaglio l'unità, potete dare uno sguardo alle opzioni e decidere quanti guerrieri facciano al caso vostro.
Nonostante le velate critiche all'intelligenza artificiale, non si può negare il lavoro svolto dagli sviluppatori in tal senso al fine di renderla più competitiva e meno stupida quando si tratta di autoisolarsi o farsi prendere ai fianchi con una facilità disarmante com'era a suo tempo. Quindi sì, i nemici sono più reattivi e aggressivi. I giocatori più esperti, tuttavia, riusciranno a ribaltare persino la situazione più tragica a proprio favore e in generale resta comunque possibile avere la meglio sull'intelligenza artificiale anche per i meno navigati - a patto non sia proprio il vostro primissimo approccio con uno strategico. Sul pathfinding c'è poco da dire, era tragico allora e adesso non è molto meglio, considerato che spesso vi toccherà intervenire e riportare le vostre truppe sulla giusta via prima che, in un chiaro intento suicida, vadano incontro al disastro pur dovendo procedere in linea retta: direzione che renderanno inspiegabilmente articolata con manovre assurde da veri e propri casi studio.
Prima vera novità per Total War: Rome Remastered è invece il meteo, che può influenzare le battaglie. Basti alla perdita di efficacia delle frecce infuocate in caso di pioggia, una piccola ma sensibile aggiunta assente dal gioco originale. Approfittando del fatto che questo pacchetto comprende le espansioni Alexander e Barbarian Invasion, da quest'ultimo in particolare vengono riprese le battaglie notturne, rese possibili anche quando si utilizza una qualsiasi delle fazioni appartenenti alla campagna imperiale. Niente da fare per quanto riguarda invece gli scontri navali, da risolvere in automatico esattamente come nel 2004.
Come scrivevamo all'inizio, anche controlli e interfaccia sono stati rivisitati per allineare l'esperienza agli standard moderni: la telecamera ora permette la rotazione della mappa, assieme a un maggior livello di zoom, mentre l'interfaccia utente è stata ripensata da zero per rendere tutto accessibile e a portata di click - o tastiera, se preferite le scorciatoie. Nel complesso siamo soddisfatti del lavoro svolto e della funzionalità che ne consegue, migliorata senza per questo stravolgerla, ciononostante i giocatori esperti potrebbero avere bisogno di un attimo per abituarsi.
Diversa è invece la situazione per quanto riguarda l'interfaccia della controparte strategica, sulla quale siamo parimenti soddisfatti e critici: sempre nell'ottica di avere tutto più accessibile e sotto controllo in qualunque momento, ci sono alcune aggiunte molto interessanti come i promemoria per le notifiche non ancora lette o gli agenti fermi da troppo tempo; in questo modo non si rischia di mandare avanti il turno dimenticandosi pezzi importanti nel corso della gestione. Altri elementi, al contrario, ci sono sembrati meno intuitivi che in passato, o forse è ancora una volta questione di abituarsi (in particolare sulla gestione degli insediamenti). Lato estetico, anche se un po' meno ispirata rispetto alla versione originale, abbiamo comunque apprezzato.
Al di là di questo, la gestione dell'impero procede esattamente come in passato. Le alleanze vanno e vengono, ma se restano è meglio, la decisione su quali infrastrutture prioritizzare è alla base di una città fiorente, gli eserciti numerosi e capaci sono essenziali per conquiste rapide e meno dolorose possibili - per noi, non certo per i nemici. Tutto piacevolmente familiare e, anzi, gode addirittura di una discreta miglioria proprio sotto il profilo della diplomazia (dunque delle alleanze di cui sopra): se siete appassionati di Total War: Rome, oppure di altri essendo un problema piuttosto comune nella serie, ricorderete senza dubbio il bipolarismo delle altre civiltà, che si comportavano in maniera talmente imprevedibile da rendere inutilmente complicato capire come comportarsi nei loro confronti.
Per fortuna la remaster interviene in tal senso e bilancia l'atteggiamento della IA soprattutto quando si tratta di interrompere un'alleanza: non verremo più attaccati senza ragione da un turno all'altro ma saranno poste le premesse affinché si possa capire di essere arrivati a un punto critico. Molto banalmente, gli accordi stessi verranno rotti dagli alleati prima di passare all'offensiva, che comunque non avverrà prima di qualche turno. Forse uno dei cambiamenti di cui si sentiva maggiormente il bisogno. In ottica nuove aggiunte troviamo invece il mercante, un agente che va ad affiancarsi agli originali e serve per commerciare risorse preziose, incrementando gli introiti della nostra fazione. Ancora una volta, è qualcosa a cui i veterani devono abituarsi, perché giocare per diciassette anni seguendo un preciso schema non rende immediato introdurvi una nuova pedina, ma nel complesso è una figura capace di dare le giuste soddisfazioni.
L'impero romano in 4K
Chiudiamo con l'enorme ed encomiabile lavoro svolto per quanto riguarda la grafica. Total War: Rome non è proprio allo stesso livello dei capitoli recenti, eppure le migliorie apportate su texture, illuminazione, modelli dei personaggi e degli edifici sono senza dubbio molto valide. In più, e questo non era affatto scontato, gli sviluppatori per differenziare i soldati di un'unità affinché ciascuno appaia diverso da quello che ha accanto - una caratteristica propria dei giochi più recenti all'interno della serie e abbiamo molto apprezzato.
Non c'è dubbio che, pur non discostandosi fortemente dall'originale, questa remaster sia stata ben realizzata e possa considerarsi il modo migliore per godersi un grande classico nel 2021: se però non siete convinti di queste modifiche, potete sempre passare dalle opzioni e personalizzare l'esperienza come volete, persino facendo a meno delle novità per riavvicinare l'esperienza a quella originale. Oppure, se siete convinti solo in parte, è anche possibile intervenire sui singoli aspetti per creare una sorta di via di mezzo tra passato e presente. Ce n'è insomma per soddisfare tutti i palati, permettendo a chiunque di dare vita alla propria esperienza ideale.
Conclusioni
Total War: Rome Remasterd è, molto semplicemente, la migliore edizione per godere del classico 2004. Uno dei capitoli più apprezzati della serie torna in auge in una veste diversa e familiare al contempo, che risolve la maggior parte dei problemi legati alla fruizione del gioco su computer moderni; al contempo, aggiusta una o due cose nella struttura di gioco, lasciandola inalterata nel complesso ma lavorando su piccoli aspetti che mirano a un bilanciamento complessivo dell'esperienza. Non tutto è riuscito alla perfezione, e troviamo che a dispetto degli interventi sia l'IA sia il pathfinding siano ancora abbastanza problematici, ma considerando la sua natura di remaster e non di remake riteniamo che Feral Interactive abbia svolto un ottimo lavoro. Se volete rivivere o scoprire una pietra miliare del passato, questa è l'edizione migliore per farlo - soprattutto perché ci sono nuove fazioni da provare e consente un ampio margine di personalizzazione, permettendovi di mixare vecchio e nuovo in base alle preferenze.
PRO
- È il buon vecchio Rome, nel bene e nel male
- I bilanciamenti sono per la maggior parte piccoli ma sensibili
- Finalmente l'IA delle fazioni non è più così erratica nella diplomazia
- Graficamente è stato fatto un ottimo lavoro, vicino agli standard odierni della serie
CONTRO
- Non tutte le rivisitazioni dell'interfaccia ci sono sembrate comode
- IA nemica durante i combattimenti e pathfinding ancora un po' problematici