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Transformers - Recensione

Transformers che diventano Camaro, grosse pistole, caccia, stereo e piccoli cellulari. Che ci siano nel mondo anche dei Transformers sotto le mentite spoglie di Nintendo Ds? Noi crediamo di sì!

RECENSIONE di La Redazione   —   20/08/2007
Transformers: Autobots
Transformers: Autobots
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Transformers - Recensione
Transformers - Recensione

Autobots, trasformazione!

La storia dei Transformers è nota a qualunque maschio italiano che abbia mai avuto un infanzia: esuli del pianeta distrutto Cybertron, gli Autobots vagano per la galassia -combattendo senza tregua contro i Decepticons- alla ricerca di una forma di energia in grado di far rinascere la loro terra natale; questa forma di energia viene ovviamente scoperta sul pianeta terra ed è così che inizia l'avventura dei robot più amati di sempre. La storia ammirata al cinema nello splendido film di Micheal Bay, riprende parzialmente la storia originale della serie animata dei Transformers, mantenendone però intatte le solide basi. La versione di Transformers per Nintendo Ds è -come precedentemente segnalato- in realtà una doppia versione che, diversamente da come succede in giochi come Pokemon, oltre ad avere due copertine distinte (una dedicata agli Autobots e l'altra i Decepticons) presenta persino due contenuti differenti. Per quanto la struttura di gioco rimanga sostanzialmente la stessa, Autobots e Decepticons sono robot dalle aspirazioni e delle motivazioni diverse, ed è da questo elemento che i Vicarious Visions hanno dato inizio allo sviluppo parallelo dei due giochi. A seconda che si scelga una o l'altra fazione, il giocatore ha a sua disposizione: uno story mode completamente originale che segue una ben distinta linea narrativa, l'utilizzo di robot presi da una fazione o dell'altra (per farla semplice: l'unico modo per utilizzare Bumblebee è comprare Transformers Autobots, di contro per utilizzare Starscream è necessario Transformers Decepticons) e soprattutto tutta una serie di missioni in linea con quelli che sono i principi di Autobots e Decepticons, ovvero -nell'ordine- di preservare e distruggere il genere umano. Unito allo story mode, Transformers (in entrambe le sue versioni) è giocabile anche in multiplayer sia wireless locale che online, confermando l'assoluta dedizione dei Vicarious Visions a quella che è la connettività di Nintendo Ds (Tony Hawk è stato di fatto il primo vero gioco online per Ds, battendo di pochi giorni Mario Kart). Gli eventi multiplayer in locale possono essere affrontati fino ad un massimo di quattro giocatori, e sono sostanzialmente di due tipi: deatchmatch e capture the flag. Ben più interessante, anche se infinitamente meno interattiva, è la modalità online del multiplayer in cui i possessori di cartuccia Autobots possono sfidare a distanza i Decepticons: i giocatori vengono chiamati a partecipare -in solitaria- a particolari missioni basate sulle variabili di tempo e punteggio (una delle missioni tipo può essere: distruggi tutto quello che riesci in un determinato lasso di tempo), al termine della missione il punteggio viene caricato online e si somma a tutti gli altri ottenuti dai giocatori a livello mondiale che fanno parte della stessa fazione; al termine della giornata il gioco calcola il punteggio globale, assegna la vittoria ad una delle due squadre (permettendo così al giocatore anche di sbloccare qualche interessante extra nel gioco) e rinnova la battaglia con una nuova missione a tempo. Pur non rappresentando la classica sezione online, grazie all'AllSpark Wars (questo il nome della modalità) i Vicarious Visions non si potranno certo tacciare di poca originalità, riuscendo con i pochi mezzi tecnici a disposizione a realizzare qualcosa di ben fatto, fresco e decisamente longevo.

Transformers - Recensione
Transformers - Recensione

Si può avere con gli interni in pelle?

Transformers su Ds è di fatto un action game ambientato all'interno di un open world, dove seguendo il filo logico della storia vengono assegnate al giocatore una serie di missioni -più o meno coerenti con il film- da portare a termine con il proprio Autobot/Decepticons o con uno di quelli "famosi". Le missioni variano dallo spostarsi tra una parte e l'altra della città alla ricerca di particolari elementi, personaggi o altri robot, passando dalle sezioni puramente di guida in forma automobile/aereo, e finendo alle classiche scazzottate tra giganteschi robot. Mentre la prima tipologia di missioni non porta grandi elementi di gioco (se non l'evidenziare la struttura open world della mappa), la seconda -legata alle sezioni di guida- è senza dubbio una tra le più interessanti. Transformers infatti, mantenendo fede a quelle che sono le basi della serie, da la possibilità ai giocatori di scansionare i veicoli all'interno della mappa, in modo da inserirli in database e poterli utilizzare per eventuali trasformazioni; al giocatore è data completa libertà di movimento e scelta del mezzo sulla mappa: grazie all'uso del pennino è possibile selezionare il bottone posizionato sul touch screen relativo alla scansione, mirare la vettura come se si stesse giocando con un FPS ed attendere qualche secondo che il database si aggiorni con il nuovo veicolo. Niente di più facile. Decisamente peggiore è invece la terza, ultima e più sfruttata tipologia di missione, quella dedicata ai combattimenti tra robot. Purtroppo, la fase di battaglia rappresenta il vero grosso difetto di Transformers: i controlli sono imprecisi, ai robot non è data la possibilità di difendersi (se non fuggendo) e soprattutto tutto si limita ad una mera pressione continua e sconclusionata di tasti, attendendo che il proprio avversario cada a terra. Queste mancanze si trasformano anche in evidenti squilibri in quella che è la diversificazione dei nemici che ci si parano davanti: non essendoci una vera e propria strategia di attacco e di difesa, è stato complesso anche per gli sviluppatori realizzare una ben delineata curva di difficoltà in grado di differenziare il classico combattimento con un nemico comune, dal combattimento col boss di fine livello. L'ovvio risultato è che l'unica differenza tra le due battaglie si limita alla lunghezza della barra di energia del nemico con cui ci si scontra.

Transformers - Recensione

Si può avere con gli interni in pelle?


In termini di grafica, Transformers è tecnicamente ineccepibile e decisamente ben curato, i Vicarious Visions si possono tranquillamente considerare come uno degli sviluppatori più prolifici e capaci sul fronte 3D del Ds, confermando ancora una volta che è possibile sviluppare giochi visivamente appaganti e fluidi anche sulla console portatile di Nintendo. Menzione particolare anche per il doppiaggio all'interno del gioco, davvero ben curato e ben fatto e che, assieme alla colonna sonora, rende giustizia alla produzione multimilionaria rappresentata dal film.

Commento

Pur rappresentando sulla carta un ottimo tentativo, anche questo Tie-in fatica moltissimo per riuscire a raggiungere la sufficienza e, per strano che sia, riesce a farlo anche e soprattutto grazie all'eccellente realizzazione grafica e sonora, e ad un multiplayer bizzarro ma decisamente interessante. La possibilità di trovarsi tra le mani due versioni completamente differenti dello stesso gioco comunque non farà che aumentare la felicità dei fan dei Transformers. Vicarious Visions tiene fede al motto dei robottoni, There's more than meets the eye, ed è proprio vero questo gioco è molto più di quello che sembra!

    Pro:
  • Due versioni, due giochi con contenuti diversi
  • Ampie possibilità di personalizzazione dell'esperienza di gioco
  • Multiplayer online decisamente originale e ben congeniato
    Contro:
  • Sistema di combattimento decisamente da rivedere
  • Telecamera a volte troppo imprecisa

Il mondo dei tie-in, è cosa risaputa, non può purtroppo vantare una lunga lista di capolavori videoludici. A ben guardare, in questa lista, diventa spesso e volentieri molto difficile anche trovare un cosiddetto gioco "onesto": un prodotto senza troppi fronzoli e specchietti, divertente ed in grado di tenerci incollati al pad per qualcosa di più di un'oretta scarsa. Ed è in questa prospettiva che il videogiocatore medio vive l'avvento del tie-in successivo, nella speranza che lo sviluppatore di turno abbia riposto un po' di amore e di attenzioni nel suo prodotto. In questa ottica di speranza, si inserisce la doppia versione di Transformers (Autobot e Decepticons) per Nintendo Ds, curata da quello che attualmente può considerarsi come uno degli studi di sviluppo migliori sul portatile di Nintendo: Vicarious Visions ("padri" di Spiderman 3 e della serie Tony Hawk su Ds), che discostandosi dalle rispettive versioni casalinghe hanno preferito puntare a qualcosa di meno sbalorditivo in termini grafici ma più redditizio sul fronte gameplay. La domanda di apertura però ce la offrono i Transformers stessi, c'è più (o meno) di quello che sembra?