Giochiamo al dottore?
Dopo una sequenza introduttiva caratterizzata da una bellissima musica, ci troveremo di fronte a una struttura del tutto simile a quella vista in Trauma Center: Second Opinion, dunque con i vari episodi che si sbloccano uno dopo l'altro e possono essere rigiocati all'infinito, nel tentativo di migliorare il proprio punteggio. Volendo, potremo cimentarci anche con la semplice pratica operatoria, affrontando situazioni che magari ritroveremo nei casi successivi. La trama si dipana attraverso i dialoghi fra i personaggi, con questi ultimi che vengono rappresentati sullo schermo utilizzando una serie di disegni davvero ottimi, che si alternano sulla base del parlato (in Inglese, ben recitato e sottotitolato in Italiano): il sistema, pur con i suoi evidenti limiti, funziona molto bene ed è stato ottimizzato rispetto al primo episodio. Prima di vestire i panni del chirurgo, dovremo scegliere quale dei due personaggi utilizzare, ma più per una questione di "completezza" (gli episodi vanno portati a termine con entrambi i medici per terminare il gioco al 100%) che altro. Quale che sia il nostro alter-ego, infatti, non ci saranno differenze se non per quanto concerne l'abilità speciale, che nel caso di Markus Vaughn può rallentare il tempo, nel caso di Valerie Blaylock può evitare che le condizioni del paziente peggiorino per alcuni secondi. La modalità di attivazione del Dono di Esculapio è sempre la stessa: bisogna tenere premuti i tasti B e Z sui controller, quindi disegnare una stella con il Wii-mote. Esattamente come in Second Opinion, non si tratta di una procedura molto intuitiva né semplice, in particolare quando la tensione è alta e si va di fretta: in tali frangenti, azzeccare le linee diventa davvero complicato.
Gli strumenti del mestiere
La grafica durante le operazioni non è cambiata di una virgola, e ci presenta il solito modello poligonale stilizzato del paziente, nonché il "cursore" che rappresenta il raggio d''azione del nostro personaggio. Muovendo lo stick analogico del Nunchuck nelle otto direzioni potremo selezionare altrettanti strumenti (gel antibiotico, pinze, siringa, bisturi, ago per sutura, aspiratore, laser e apparecchio a ultrasuoni), mentre altre possibilità (defibrillatore, massaggio cardiaco a cuore aperto, ecc.) ci verranno presentate volta per volta, a seconda dei casi. Anche sotto questo punto di vista non si notano cambiamenti, ma c'è pur sempre la grande novità rappresentata dalla modalità multiplayer cooperativa per due giocatori: si potrà appunto operare in due, utilizzando ciascuno una coppia Wii-mote / Nunchuck e coordinandosi per completare l'intervento nel minor tempo possibile. È un peccato che tale modalità non sia possibile anche online (la Nintendo Wi-Fi Connection è presente solo per l'upload dei risultati nell'ottica delle classifiche), o che comunque non sia stato fatto nulla per sfruttare la connessione a internet: il gioco ci avrebbe guadagnato, e non poco.
Prima di vestire i panni del chirurgo, dovremo scegliere quale dei due personaggi utilizzare.
Realizzazione tecnica
Come accennato in precedenza, New Blood si presenta con una grafica decisamente "ottimizzata" rispetto a Second Opinion: la trama viene raccontata attraverso quello che alla fine è un semplice slideshow, ma che può vantare un character design di prima classe e un parlato molto ben recitato, con i giusti livelli di intensità. L'interfaccia è rimasta invariata, dunque è tutto molto "leggibile" e navigare fra i menu utilizzando il sistema di puntamento del Wii-mote si rivela una pratica semplice e intuitiva. Il dispositivo a infrarossi è in effetti il protagonista principale del titolo Atlus, e durante gli interventi si comporta in maniera piuttosto precisa, anche se non manca qualche fastidioso strafalcione: in alcuni casi, magari nelle situazioni più concitate, si nota una rilevazione errata del puntatore. Magari abbiamo poco tempo e il paziente sta morendo, dunque ottenere un danno piuttosto che l'azione desiderata può tradursi in episodi di forte frustrazione. Frustrazione che, si potrebbe dire, mai come in questo caso "fa parte del gioco", ma che si poteva quantomeno limitare con un controllo dell'interfaccia piuttosto che con la mera riproposizione di un sistema che ha funzionato per il primo episodio ma che era comunque lungi dall'essere perfetto. Oltretutto, bisogna aggiungere che spesso il briefing prima dell'operazione si rivela troppo poco dettagliato, e dovremo capire da soli (attraverso fastidiose prove ed errori), cosa fare per portare a termine l'intervento.
Commento
Trauma Center: New Blood non fa che confermare la validità della serie targata Atlus, davvero una delle poche "terze parti" capace di realizzare un prodotto per Wii non solo tecnicamente all'altezza, ma anche dotato di una forte personalità. Le differenze rispetto al primo episodio sono tutt'altro che marcate, ma va benissimo così: la grafica è stata ottimizzata, il sonoro è leggermente più ricco, la storia alla base è completamente nuova e le situazioni sono più numerose e intriganti. La presenza di due personaggi fra cui scegliere lascia il tempo che trova, visto che l'unica cosa a cambiare è il potere speciale disponibile, mentre la modalità multiplayer cooperativa è senz'altro interessante e può rappresentare un punto di partenza per applicazioni future, sperando che si voglia puntare di più sull'online, anche solo per organizzare delle sfide a distanza. Tutto bene, insomma? Be', bisogna dire che alcune mancanze del sistema di rilevazione potevano essere limate, visto che il gioco può essere già di per sé molto frustrante e non c'era bisogno di renderlo ancora più complicato. A parte questo, New Blood si pone come un eccellente "more of the same", da prendere al volo nel caso in cui sia piaciuto il primo episodio.
- Pro
- Coinvolgente e impegnativo come pochi
- Sistema di gioco collaudato
- Tecnicamente molto ben fatto
- Contro
- Sa essere davvero frustrante
- Due personaggi, ma nessuna differenza
- Sistema di rilevamento non sempre infallibile