Porting diretto della versione PC, Sacred 2 arriva su PlayStation 3 e Xbox 360 fondamentalmente invariato, l'unica novità è un metodo di controllo che nonostante sia orfano della combo mouse+tastiera, trova nel pad una degnissima alternativa. Per il resto tutte quelle criticità che affliggevano la versione computer (stabilità a parte) ci sono, ma coloro ai quali piace avventurarsi in un mondo enorme, per far fuori tutto e tutti alla ricerca della spada perfetta e della cotta di maglia a prova di lancia infuocata troveranno nel titolo Ascaron pane per i loro denti, in più stando comodamente sdraiati sul divano, cosa questa da non sottovalutare visto che il gioco ha la brutta abitudine di rubare senza vergogna il tempo di chi gioca al grido di un altro livello ancora!
la guerra civile è iniziata
Hack'n'slash allo stato puro Sacred 2 ci porta nella terra di Ancaria, in piena guerra per il controllo dell'energia T, sorta di petrolio blu che funge da linfa vitale per il sostentamento del paese. C'è poco da dire sulla storia raccontata nel gioco, anche perchè la parte narrativa che dovrebbe legare le nostre gesta (ovvero la quest principale) è veramente labile e mal raccontata. Basti sapere che all'origine di tutto ci sono gli Alti Elfi incapaci di saper gestire il potere sprigionato dall'energia che una volta fuori controllo ha iniziato a devastare il mondo. Ci viene data una semplice scelta, risanare Ancaria (sentiero della Luce) o portarla sull'orlo del baratro (sentiero dell'Ombra). Questo dubbio è posto al giocatore subito dopo la scelta del proprio alter ego: i personaggi tra cui scegliere sono sei e rappresentano la versione made in Ascaron dei classici stereotipi fantasy. C'è la Serafina, la tipica scelta "media", guerriera angelica versata sia nelle armi da taglio che nella magia, stessa cosa dicasi per l'Inquisitore, Alto Elfo un pò mago, un pò guerriero capace anche da buon negromante di evocare i morti per assisterlo in battaglia e a seguire trovano posto gli altri "attori" decisamente più specializzati, ovvero il Guerriero Ombra, cioè il classico barbaro picchiatore, l'Elfa Alta esperta di magia, la Driade, maga e abile nelle armi dalla distanza e per finire c'è anche il Guardiano del Tempio, una pura anima rivestita da una sorta di esoscheletro simile ad un cyborg. Deciso il nostro personaggio non ci resterà che scegliere l'allineamento e la divinità protettrice.
Il primo apporta cambiamenti alla trama, ma non al modo in cui ci si rapporta con gli abitanti di Ancaria, mentre la seconda ci dona una abilità particolare, molto potente ma dal lungo tempo di ricarica. La ricarica delle abilità è una delle peculiarità che differenzia Sacred 2 da molti titoli simili. Non c'è mana da amministrare, magie e colpi speciali una volta effettuati hanno bisogno di un certo lasso di tempo prima di essere di nuovo essere pronte. Si parla di secondi, ma ciò può fare la differenza quando ci si trova davanti una dozzina di scheletri dotati di frecce avvelenate o spade fiammeggianti! Il sistema di equipaggiamento è quello solito e stracollaudato: elmo, corazza, gambali, vesti, ciondoli e anelli vengono saccheggiati dai corpi dei nemici, ugualmente questo succede per le armi, spade, martelli, alabarde, pistole ad energia o staffe incantate che siano. Le abilità speciali invece hanno un loro sistema molto particolare, ogni personaggio può studiare alcune dottrine, ognuna di queste si porta in dote delle magie. Queste ultime possono essere potenziate e modificate, andando a lavorare sulla loro durata, sul tempo di ricarica piuttosto che sul danno o sulla portata. E' possibile anche unire le magie in diverse macro, utili per effettuare delle devastanti combo senza aspettare il tempo di ricarica della singola abilità.
Cerca e distruggi
Tutto questo lavoro di customizzazione viene effettuato spendendo i punti esperienza al passaggio di livello, punti che sono elargiti con estrema parsimonia, saperli utilizzare al meglio è quindi fondamentale per il corretto bilanciamento del proprio alter ego. E qui si arriva ad un'altra criticità irrisolta dal tempo della sua prima uscita su home computer. Il gioco ci dà in pasto tutto questo questo (e molto altro) senza un briciolo di spiegazione con una serie impressione di schermate piene di valori e statistiche, al giocatore non resterà altro che cercare di capire il funzionamento di questo profondo e completo editor un pò alla cieca nei primi momenti, e solo col passare del tempo sapremo bene come utilizzare le rune, bilanciare gli attacchi e forgiare l'arma giusta. Tutto questo però non inficia un 'esperienza di gioco che, nel solco del canone "ammazza e saccheggia" si rivela essere molto divertente e corposa.
Decine di armi e di pezzi vestiario si trovano in giro per le mappa, le combinazioni sono infinite alla luce del fatto che, come giusto che sia, molti oggetti potranno essere equipaggiati solo al raggiungimento di un determinato livello. Proprio questo vagare per la mappa, in completa libertà visto che accanto alla missione principale trovano posto decine di missioni secondarie, spesso purtroppo troppo simili le une dalle altre che si limitano di fatto al classico "uccidi quello, scorta quest'altro", da il la ad una questione di fondo connaturata al genere al quale il gioco appartiene. Con una trama appena abbozzata, senza particolari colpi di scena, molti potrebbero trovare le scorribande attraverso Ancaria particolarmente noiose e ripetitive. Ciò è sicuramente un rischio calcolato, l'hack'n'slash è fondamentalmente questo, ma in Sacred 2 si è veramente al limite della meccanicità, quasi come se il giocatore si trovasse in quei poligoni di tiro con le case finte e le sagome dei cattivi con la pistola che si alzano all'improvviso. Intendiamoci, il gioco è molto divertente, funziona egregiamente, le meccaniche e il gameplay sono perfette e ben congegnate, ma si sente la mancanza di qualcosa che leghi il tutto. Manca una storia forte sotto il semplice uccidere e saccheggiare, quello che in Diablo c'è e in Sacred 2 manca. A questo si aggiungono anche notevoli problemi di navigazione terrestre, Ancaria è vasta, sterminata e immensa, la mappa che dovrebbe aiutarci è quantomeno basilare, ci sono strade, sentieri e città segnate, ma spesso complice un notevole lavoro di diversificazione delle zone e di costruzione di un mondo davvero vario e credibile, ci si trova a imboccare una mulattiera che sfocia di fronte ad un folto bosco o ad una catena montuosa impenetrabile, asperità queste che si notano solo quando sono nel raggio visivo della mini mappa. Bisogna quindi essere preparati a molto back tracking, che se utile al fine dell'esperienza e dell'avanzamento di livello, fa saltare la mosca al naso quando per l'ennesima volta si è scelto male il sentiero da seguire o per gli innumerevoli muri invisibili che costellano l'area di gioco. Questo gameplay basico, rodato da diversi giochi simili su PC, ha trovato un perfetto metodo di controllo su console, e per questo bisogna dare il giusto credito ad Ascaron. Si può affermare senza difficoltà che il pad è migliore di mouse e tastiera. Scomparso il puntamento per muovere ed attaccare, si muove il proprio eroe come se ci trovassimo in un picchiaduro con vista dall'alto. Lo stick sinistro è deputato al movimento, quello destro alla gestione della telecamera, libera e zoomabile a piacimento, mentre i tasti frontali vengono usati come slot dove collocare il proprio equipaggiamento, armi, magie o combo che siano. Non solo quattro slot visto che L2 e R2 fungono da modificatori per attivarne altri otto. Facile, comodo e immediato, ogni funzione è immediatamente raggiungibile, senza rischiare di perderci tra gli usuali quanto scomodi shortcut da tastiera.
Trofei PlayStation 3
Il gioco regala 48 trofei, di cui 9 d'argento, mentre gli altri sono suddivisi tra quelli di bronzo e quelli segreti. I più comuni sono legati al raggiungimento di particolari livelli, mentre i trofei più interessanti si ottengono al superamento di alcune missioni, o alla scoperta di zone segrete o nel completare la collezione di epigrafi o di tomi segreti.
Cartoline da Ancaria
Da un punto di vista grafico il gioco si attesta su buoni livelli, ma è ancora purtroppo piagato da problemi di frame rate: non che il giochi scatti o si blocchi nei momenti più concitati, ma tende a rallentare vistosamente in alcuni frangenti. La cosa non pregiudica il divertimento e la fruizione del gioco, ma con il tempo in più avuto per questo porting ci si sarebbe aspettati un processo di ottimizzazione maggiore e più accurato. La cosa che più colpisce nel lavoro svolto da Ascaron è come già scritto precedentemente la grande attenzione posta nel costruire una Ancaria credibile e viva, in cui ogni zona è sensibilmente diversa dall'altra, sia da un punto di vista della flora e della fauna presente, sia da quello prettamente geografico. Laghi, deserti, montagne, caverne, boschi, piccoli paesi, fattorie, campi arati e grandi città costellano la grande mappa di gioco, ogni regione ha i suoi tratti distintivi, ogni città ha le sue architetture peculiari. Sotto questo punto di vista non ci si annoia nell'ammirare i luoghi visitati. Andando a guardare più nel dettaglio la componente tecnica si apprezza anche qui un buon lavoro: non si grida certamente al miracolo, gli effetti delle magie scatenano dei discreti effetti pirotecnici, mentre decisamente buone sono le animazioni e le texture applicate sui nemici e sui nostri eroi. Deciso pollice in su per il character design generale, mai banale e piuttosto originale e vario. In definitiva Sacred 2 ci regala un colpo d'occhio estremamente piacevole, e un look generale decisamente originale anche se nel solco della classicità dei giochi con ambientazione fantasy di questo genere, peccato solo per un frame rate ballerino. Un'altro punto di forza del gioco è la possibilità, se collegati al PlayStation Network (o a Xbox Live) di poter entrare e uscire da una partita in corso fluidamente, fino ad un massimo di due persone, mentre su Xbox 360 questo numero sale a quattro. Immancabile poi una cooperativa in locale con schermo condiviso, anche qui il limite di utenti è fissato a due persone con la stessa console. Oltre alla campagna principale è possibile affrontare il gioco in modalità libera, slegata dalla storyline principale o concentrarci su modalità alternative basate sul PvP o sul PvE. Giocare con altri amici sembra essere il modo migliore per affrontare le vastità di Ancaria, impossibile non apprezzare quanto fatto da Ascaron per le molte possibilità proposte. Una considerazione finale lo merita il prezzo con il quale il gioco è posto sul mercato. Su PC il gioco viene proposto a prezzo budget, mentre su console a prezzo pieno. E' imprescindibile non tenerne conto in fase di giudizio anche perchè il gioco è del tutto simile contenutisticamente alla sua prima uscita, e metodo di controllo a parte, è virtualmente indistinguibile, pregi e difetti inclusi, alla versione rilasciata ormai lo scorso autunno. Insomma sarebbe stato auspicabile un prezzo un pò più basso, e questo allineamento in alto con le produzioni del tutto inedite è certamente poco piacevole.
Conclusioni
Sacred 2 si dimostra essere un buon gioco, un tipico hack'n'slash solido e corposo, ma proprio questo suo essere classico al limite dell'hardcore è uno scoglio per quanti non amano questo genere di titoli, che ruotano senza mezzi termini sulla triade uccidi, saccheggia, equipaggia. Anche se divertente, ben congegnato e con un metodo di controllo impeccabile si porta in dote una serie di criticità ereditate dalla versione PC, ovvero un frame rate altalenante, una certa monotonia di fondo, una trama esile e una navigazione della mappa difficile e farraginosa nonostante i molti punti di respawn e di teletrasporto. Buona la grafica, mentre ottima è l'attenzione riposta nel creare una Ancaria varia, credibile e mai ripetitiva.
PRO
- Corposo e longevo
- Sistema raffinato di equipaggiamento e magie
- Moltissime missioni da effettuare
- Coop online e offline
CONTRO
- Gestione farraginosa della navigazione terrestre
- Trama poco sviluppata
- Frame rate ballerino