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Warcraft 3 - la recensione di RPGPlayer

RECENSIONE di La Redazione   —   31/07/2002

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La rivoluzione rimandata

Prima dell’uscita di Warcraft III sono fioccati in tutto il mondo chilometri di pagine web e cartacee riguardo la natura del nuovo prodotto Blizzard. Riparlarne in questa sede non ha senso, visto che è già stato fatto abbondantemente. Non si può trascurare, però, la “retromarcia” che Blizzard ha fatto, in quanto, come forse ricorderete, all’epoca dell’annuncio del gioco (1999) la Blizzard si prese la licenza di stupire, affermando che War III (lo chiameremo così adesso) avrebbe fatto nascere un genere nuovo, mettendo in naftalina la vecchia struttura degli RTS per un prodotto nuovo, che fu definito una sorta di RTS-RPG, vale a dire un gioco di ruolo affine però ai prodotti strategici.
Di cosa si sarebbe trattato nessuno lo capì davvero, tanto che la stessa Blizzard si è forse resa conto che questo progetto non era fattibile. Fu quindi annunciato, un anno dopo, che in realtà War III di innovativo avrebbe avuto soprattutto l’aspetto tecnico, con una grafica tutta in 3D, ma oltre a questa conferma, la Blizzard aggiunse pure che War III sarebbe stato “semplicemente” uno strategico sulla scia di StarCraft, con elementi innovativi, ma di certo nulla di completamente nuovo.
A caldo, questa notizia lasciò molte persone, (me compreso) deluse, e già qualcuno, con il gioco nemmeno lontanamente pronto, parlava di “minestrina riscaldata”…alla luce dei fatti, ora che il gioco è uscito e rulla sui nostri esausti hard disk, questa affermazione risulta oscena, in quando War III è sicuramente un RTS, ma con elementi più o meno nuovi, che sono stati implementati alla perfezione.
Vediamo come.

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Un eroe, uno stratega

Anche se qualcuno ha snobbato l’argomento, di novità in Warcraft III ce ne sono, eccome. Comincio col dire che lo spirito del gioco rimane intatto, anche se il terzo capitolo della serie mi ha ricordato più che altro Starcraft che non Warcraft II.
Cominciamo col dire che War III è uno strategico, nel quale, per fortuna, viene dato meno risalto a quella componente che definisco sonnolenta di ogni strategico. Vale a dire la ricerca e l’accumulo di risorse, con conseguente costruzione di strutture e unità a ripetizione.
Operazioni stimolanti, ma che dopo poco vengono a noia (ovviamente qua siamo tutti patiti di RPG, non di RTS!), specialmente quando c’è un ponte da conquistare e spesso non si ha voglia di costruire prima un’intera città.
Questo concetto, tanto caro a giochi come Age of Empires, esiste anche in War III, ma per fortuna esso scende decisamente in secondo piano. Più in là vedremo come, ma intanto devo dire che la figura predominante in War III è quella dell’eroe. L’eroe (o gli eroi), che saremo ben felici di guidare attraverso le peripezie del gioco.
Ecco qui la vera innovazione per quanto riguarda War III. Avevamo già visto il concetto di eroe in altri giochi (Red Alert e compagni, soprattutto), ma in War III esso è riproposto alla grande, facendo diventare il gioco Blizzard succulento.
Come detto, tutto girerà attorno all’eroe, che guideremo personalmente, il quale avrà a disposizione una serie di poteri speciali, magie e anche un bell’inventario da sei posti, nel quale possiamo aggiungere oggetti e pozioni che possono donarci qualche temporaneo potere o aumentare la portata dei nostri attacchi.
Il caro eroe, proprio come in un sano RPG, avrà i suoi punti danno, la sua classe armatura, i suoi punti ferita e naturalmente salirà di livello man mano che prosegue le sue scorribande. L’aumento di livello, in questo caso, è molto simile a quanto visto in Diablo II, in quanto ad ogni livellamento, potremo assegnare un punto ad una delle varie abilità e magie disponibili per l’eroe.
In questo caso, potremo scegliere se potenziarne alla grande una o due, oppure fare un bel misto fritto e avere la possibilità di usare tante magie ma tutte di basso livello. Questo è lo stesso quesito che ci ponevamo in Diablo II, ricordate?
Il nostro eroe sarà il protagonista del gioco ed il leader indiscusso dell’armata che dovremo comandare, inoltre, spesso e volentieri, guideremo anche più di un eroe (alcuni ci accompagnano nell’azione).
Avremo così anche più di un personaggio da guidare, con i suoi livelli, le sue caratteristiche ed i suoi oggetti da raccogliere, i quali sono pure tanti e vari. Insomma, per essere uno strategico, War III, solo per questa novità piacerà ai fan degli RPG.
Da segnalare anche la contrapposizione dei protagonisti controllati da noi con eroi non giocanti altrettanto carismatici, che creano attorno al gioco un’atmosfera adrenalinica ed epica come non si vedeva dai tempi di Baldur’s Gate II.
Ovviamente il nostro eroe, anche se di solito è molto forte, avrà bisogno di una bella armata al suo seguito per riuscire nelle missioni: ed è qui che si spalanca la componente strategica di War III. Esattamente come altri 2304872048230 giochi strategici sparsi per il mondo, anche in War III avremo il compito di raccogliere risorse, costruire edifici e strutture, nuove unità, sviluppare nuovi armamenti e tecniche di combattimento, ed infine andare all’azione. Il tutto però, è fatto molto, ma molto bene. E posso assicurarvi che le probabilità di annoiarsi con Warcraft III sono uguali a quelle di divertirsi guardando l’Italia di Trapattoni.

Le innovazioni tecniche

Noi di RPGPlayer guardiamo alla sostanza prima che all’aspetto estetico, però bisogna parlare della rivoluzione (quella sì che c’è stata!) tecnica che ha accompagnato la lunga gestazione di War III. La grafica minuta ed in due dimensioni di War I e II (ma pure di Starcraft) ha lasciato spazio ad un motore 3D poderoso, che ha dato al mondo del gioco le tanto agognate tre dimensioni.
Il risultato è eccellente, soprattutto perché l’aspetto cartoonesco e lievemente “deformed” dello stile grafico dei vecchi giochi, è rimasto intatto, anzi, è stato esaltato in maniera eccezionale.
Certo, le unità, pure essendo riccamente dettagliate, non sono composte da moltissimi poligoni, eppure la grafica risulta estremamente piacevole bella da guardare, soprattutto per i paesaggi e gli effetti come l’acqua e le luci. Spettacolari le magie! Sarà anche possibile inclinare la telecamera in due posizioni (est e ovest, tasti “canc” e “ins”) ma non sarà possibile ruotare lo scenario.
Essendo tutto in 3D, il livello di zoom, inevitabile, non lascia spazio a brutture viste in Warrior Kings o in Empire Heart, ed il gioco è bello da vedere anche al massimo livello di vicinanza. I poligoni, però, non sono troppi, ricordatelo!
Il mondo in 3D cambia tutte le prospettive, per cui le mappe risentono della nuova tecnologia. Sarà quindi possibile sfruttare un pendio, e le alture saranno ben visibili ed avranno il loro peso nell’azione.
Nel gioco non si contrapporranno più due sole razze, ma quattro (si dice cinque). Tornando al discorso tecnico un elogio va fatto, perché una grafica così imponente gira fluidamente anche su macchine non velocissime, il lavoro è fatto bene, anche perché il gioco risulta stabile e fluido in ogni circostanza. Niente bug e magagne varie a disturbare l’umore…

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…e quelle “giocose”

Sicuramente più interessanti le innovazioni relative al gameplay, che poi è questo il motivo per cui si dovrebbe comprare un gioco nuovo. Cominciamo col dire, o meglio, col ripetere, che al gioco viene dato grande spessore all’eroe di turno, contrapposto al nemico, o meglio, all’eroe della fazione nemica.
Le vicende ci vengono narrate da stupefacenti filmati in computer grafica, che sono riusciti ad essere addirittura più belli di quelli di Diablo II. Quasi quasi, mentre ne guardavo uno, sono stato tentato di prendere popcorn e Pepsi e sostituire la sedia con le rotelle con una più comoda poltrona! Ehehe, scherzi a parte, i filmati sono davvero belli, ed oltre a questi gioielli in computer grafica, proprio prima della missione avremo un altro intermezzo, questa volta realizzato col motore del gioco, nei quali i personaggi principali si misureranno in dialoghi ben scritti, i quali ci introdurranno nelle missioni. Da notare, che ciascun personaggio del gioco, anche le unità più misere, hanno il loro ritrattino in 3D con tante espressioni e smorfie diverse.
I ritratti hanno anche un movimento labbiale sincronizzato al parlato, che a causa della traduzione, però, sfasa tutte le animazioni dei personaggi mentre parlano. Come forse sapete è mio uso e costume non parlare mai della trama dei giochi, vuoi perché ritengo le trame dei videogiochi (tranne rare eccezioni) sempre un po’ banali, e quindi raccontarle un pò mi annoia, vuoi perché non voglio rovinare la sorpresa di chi non conosce ancora il gioco.
In ogni caso la storia ci sarà raccontata in maniera convincente, un altro colpo a segno di Zia Blizzard! Tornando invece alle missioni, devo parlarvi delle novità del gameplay: le circa 30 missioni sono davvero molto varie, avremo (quasi) sempre cose diverse da fare, e come ho accennato, finalmente non ci sbricioleremo i maroni ogni volta a costruire da zero tutte le unità. Spesso e volentieri, il filmato introduttivo ci “schiafferà” direttamente nell’azione del gioco, la quale ci porterà a trovare oggetti, distruggere una difesa nemica, abbattere un certo numero di navi, o anche fare a gara con l’antieroe di turno nel “liberare” cittadini-zombie! Insomma, le missioni sono belle varie; certo, ci sarà da costruire e da aspettare, ma le missioni che richiederanno questo non sono numerose e non vengono una dietro l’altra.
Warcraft III è un gioco frenetico, ma se vogliamo pianificare, avremo il tempo di farlo.
Scegliendo la difficoltà “normale”, infatti, il nemico non avrà il sangue agli occhi, e avremo il tempo per organizzare le nostre truppe; intanto, se non ci va di lavorare sulle unità, il gioco ci darà spesso la possibilità di ingaggiare mercenari belli pronti da gettare nella mischia.
Oltretutto, ogni volta che saremo bastonati e umiliati dai nemici, avremo la possibilità di rigiocare la missione ad un livello più facile, senza però stravolgerla: una manovra, questa, che ci consentirà di proseguire nella Campagna senza sbattersi per giorni su una missione per noi particolarmente ostica.
Altra cosa, possiamo anche imparare a gestire meglio le truppe con le quali partiamo all’inizio di ogni missione. War III non è uno di quei giochi dove si controllano centinaia di unità, e quindi, spesso una decina di elementi ben affiatati basta e avanza per fare tutto quello che serve. E’ importante anche usare bene l’eroe.
La mia esperienza col gioco mi ha insegnato che un buon eroe con 10-15 unità assicura quasi sempre il successo rispetto ad un eroe mediocre, anche accompagnato da 30 unità alleate. Ovviamente, per i patiti della strategia, ci sarà modo e misura per pianificare ben benino la loro tattica, costruendo per bene tutte le strutture e le unità, insomma, si può giocare a War III in maniera consueta senza colpo ferire.
Abbiamo parlato degli eroi, parliamo anche delle unità! Diciamo che con Warcraft c’è da perdere la testa. Per ogni razza ci sono tante unità diverse e specifiche. Queste sono davvero ben fatte in tutto e per tutto, ma la cosa più importante è che le razze del gioco sono effettivamente diverse una dall’altra…vediamo perché.

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Quattro razze in cerca d’autore

In tutto il mondo Warcraft III è stato distribuito in quattro scatole diverse, una per ogni razza disponibile nel gioco: Orchi, umani, elfi e non morti.
L’Italia, che è il paese sfigatello per eccellenza, ha soltanto la scatola con l’orco. Poco male, in quanto nel gioco le razze ci sono tutte, eccome! Nel gioco, come ormai sanno anche jumperini della mia scheda madre, possiamo controllare tutte e quattro le razze del gioco.
Anche a livello di Campagna, cominceremo con una razza, per poi passare ad un’altra, tutto in maniera omogenea e divertente.
Nel caso della Campagna (che è stata la modalità da me meglio testata) ci sarà un piccolo preludio che fungerà da tutorial (forse non molto esaustivo, e detto da me che faccio parte della Gilda dei “Non caricatori di tutorial” è tanto) nel quale controlleremo gli orchi, ma quando il gioco si fa duro, l’azione passerà in mano agli umani e la loro campagna composta da dieci missioni.
A seguire andremo a spasso guidando i non morti (bellissime le loro unità!), per poi passare agli Elfi (forse la razza meno riuscita) e poi… beh, non ve lo dico altrimenti vi svelerei troppo.
Dicevo che le razze sono molto diversificate: a partire dagli edifici, fino ad arrivare ai poteri dell’eroe, ogni razza ha il proprio carisma, i propri vantaggi e i relativi svantaggi. I non morti, ad esempio, evocheranno le loro strutture (non le costruiscono) maledicendo il territorio intorno (troppo bella sta cosa! Provare per credere!) e le strutture dei non morti sono viventi! Possono anche muoversi. Anche il modo di combattere dei non morti è particolare: grande importanza la si dà ai cadaveri (quelli che uccidiamo) che i non morti mangiano per ricaricare energie (col comando “cannibalizza”).
Gli stessi cadaveri vengono trucidati e triturati, e poi usati da alcune specie di carro armati che lanciano i pezzi di cadavere sui nemici! Immaginate l’effetto che tutto ciò provoca sulle unità colpite…grosso modo le razze hanno gli stessi tipi di unità, volanti, da sfondamento, etc. ma queste hanno peculiarità molto diverse.
Ad esempio le unità degli umani quali fanti e cavalieri sono molto forti e abilissime nei combattimenti da mischia, mentre per i non morti prevalgono senz’altro i macchinari (il carro armato lancia cadaveri di cui parlavo) e le creature volanti, come i Gargoyle, davvero stupefacenti. Gli elfi sono invece bravi a costruire strutture fortificate e posseggono senza dubbio le magie più interessanti.
Oltretutto gli elfi hanno dei formidabili tiratori di frecce. Gli orchi, invece, somigliano molto agli umani. Del resto queste due razze le conoscevamo già.
In un certo senso, giocare con i non morti corrisponde a giocare con gli Zerg al sempreverde Starcraft, mentre i Protoss somigliano in un certo senso agli Elfi di War III. Del resto il fatto che War III sia debitore a StarCraft non è solo una mia opinione, e se giocherete fino alla fine capirete perché…

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Più di un RTS, ma l’RTS-RPG rimane un sogno

Abbiamo parlato di Warcraft III sottolineando soprattutto l’aspetto RPG del gioco. Come abbiamo detto gli elementi “succulenti” ci sono, ma definire Warcraft III un RTS “pesantemente” RPG sarebbe un errore.
L’ultima fatica Blizzard rimane sempre e comunque uno strategico, con il grosso pregio di unire gli aspetti classici del genere (di cui il predecessore, War II viene definito l’RTS per antonomasia) con altri aspetti innovativi, tra i quali l’utilizzo degli eroi e le missioni decisamente più varie ed incentrate sull’azione piuttosto che sulla strategia. Ciò che vi farà amare War III (ammesso che il gioco vi interessi) è soprattutto l’atmosfera che permea il titolo, la cura dei particolari, le animazioni, il design e la varietà dei personaggi, etc. ma il gioco in sé rimane uno strategico in tempo reale.
Il progetto di avere un RTS-RPG, come aveva paventato la stessa Blizzardi all’inizio dello sviluppo di War III rimane ancora lontano… vedremo quale sarà il titolo che riuscirà a creare un misto perfetto, un gioco, vale a dire, che si discosti dal genere più puro degli RPG per accostarsi al genere strategico…chissà, secondo me arriverà qualcosa partendo dal campo dei GDR e non dagli strategici…

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Gli orchi parlano un perfetto italiano (ma anche gli Elfi e gli zombie…)

Tra le tantissime qualità del titolo, ciò che salta subito all’occhio è la splendida qualità della traduzione.
Tutto War III è stato tradotto in un perfetto italiano, e cosa non di certo frequente, anche tutte le voci del gioco (che sono tantissime) sono state trasportate nella nostra cara lingua. Come anticipato, la qualità del doppiaggio e della traduzione è eccellente, del resto Blizzard ci ha già abituato a delle ottime localizzazioni.
Mi ha colpito molto la bravura degli attori usati per il doppiaggio, tra i quali, il protagonista, è doppiato dal mitico attore che ha dato la voce a Max Paine…il che è quanto dire. Quella della localizzazione è un tasto particolarmente caro a noi di RPGPlayer, che crediamo che per valorizzare davvero un prodotto, ed aiutare la diffusione di questo tipo di giochi in Italia, sia indispensabile una buona traduzione nella nostra lingua.
Certo, sapere l’inglese è importante e utile, eppure non tutti (io compreso) hanno voglia di cimentarsi in traduzioni “al volo” mentre si gioca, anche perché il videoludo rimane comunque un’attività di svago. Pensate che cosa brutta leggere le recensioni di RPGPlayer in inglese, anche per chi conosce la lingua; si fa più fatica, no? Un prodotto nella nostra lingua invece, ci permette di “assaggiarlo” con più semplicità e piacere. E’ per War III, come se non bastasse, abbiamo anche questa bella traduzione che ci aiuterà ad “attaccarci” a questo bel gioco…

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Dopo la campagna, il mare…ehm…il multiplayer e l’editor

La Campagna single player di Warcraft III è tra le più belle in assoluto che questo tipo di giochi riesce ad offrire, e come se non bastasse, una volta terminata la campagna, avremo due possibilità. La prima, da non sottovalutare, è quella di andare a far visita alla cara Battle.net; la sequela di server che ospitano le sessioni multiplayer di tutti i giochi Blizzard.
Le scelte saranno tante e diversificate, ovviamente la migliore è quella di sfidarsi all’impazzata in campagne e missioni, nelle quali potranno partecipare anche quattro giocatori per ogni mappa, che lanceranno nella battaglia le loro truppe alla ricerca del successo.
E’ proprio il multiplayer che dà il meglio di sé, specialmente perché sul campo, le quattro razze a disposizione, gestite da sagaci menti umane si esprimono ai loro massimi livelli. Per apprezzare appieno il valore delle unità delle varie razze, è opportuno testare il gioco in modalità multiplayer, in quanto nella Campagna singola potremo soltanto “assaggiare” il potenziale delle razze e delle rispettive unità a nostra disposizione.
Come se non bastasse, lo sballo totale e quel bel sapore di casa offerto da Battle.net è meravigliosamente supportato da una stabilità ed una funzionalità eccellente dei servers Blizzard. A contrario di altre produzioni spiccatamente multiplayer, per godere appieno del multiplayer di War III sarà sufficiente anche una connessione analogica a 56K.
Oltretutto, la facilità di “ingresso” nelle sessioni multiplayer è di una facilità mostruosa (fa tutto il gioco), tanto che consiglio agli esordienti del multiplayer, di cominciare proprio da War III o da Diablo II le loro sessioni on line. Una volta stanchi di mietere vittime tra giocatori umani, sarebbe anche ora di mettere mano al bellissimo editor incluso nella confezione.
Nella tradizione di Warcraft, anche questo terzo capitolo ci dà la possibilità di creare le nostre mappe e i nostri mondi. Anzi, le funzioni avanzate dell’editor ci permettono anche di realizzare degli intro con lo stesso motore del gioco, che potranno fare da introduzione alle nostre missioni personalizzate, che potranno essere sia per il single, che per il multiplayer. In piena linea con gli altri editor di altri giochi del momento, anche il World Editor di Warcraft III è caratterizzato da una semplicità quasi disarmante, che ci permetterà con pochi click del mouse di far nascere la nostra mappa. Ovviamente, per i risultati migliori, bisognerà avere conoscenze più approfondite e molto tempo a disposizione, però la facilità d’uso dell’editor è praticamente indiscutibile. Insomma, ma cosa manca a questo Warcraft III?

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Concludendo

Io dico che non manca nulla. Warcraft III fa sì che la mia venerazione ed il profondo rispetto per la Blizzard continua ad aumentare. War III è , in termini di tecnica, completezza, affidabilità e perfomances, praticamente perfetto. Di rado si vedono prodotti così curati, con un amore per i dettagli che traspare ad ogni secondo di gioco.
Tanto per dire, anche gli zoccoli dei cavalli e le ruote dei carri da guerra lasceranno il loro segno sul terreno, il quale sarà sempre diverso a seconda di dove è ambientata la missione. La parola più adatta per descrivere War III è: completo. Caricare questo terzo capitolo è come entrare in un film, o meglio in un libro, dove tutto sembra essere realizzato con la massima cura e la massima dedizione possibile. Saremo immersi in questa avventura dalle prime alle ultime battute, ed ogni particolare del gioco, dai menu animati ai spettacolari filmati, contribuirà sensibilmente ad aumentare la nostra libido. Inoltre, War III, al di là del genere, ha la qualità più importante in un gioco. E’ divertente. E tanto.
Mai frustrante, mai nemmeno troppo facile, un gioco immediato, a tratti anche troppo, che sono sicuro però, delizierà anche i più smaliziati strateghi. Blizzard è grande, perché come tutti i grandi, riesce a fare prodotti di grandissima qualità, adatti però a tutti. Al grande pubblico, magari un po’ disinteressato, così come ai giocatori più appassionati, che non si stancheranno di sviscerare il gioco in ogni sua parte. Senza intoppi, senza fraintendimenti, così: bello da vedere, divertente da giocare. Un gioco genuino, perfettamente realizzato, e soprattutto, lo ribadisco ancora, dannatamente divertente. E scusateci se è poco.

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La pagella

Presentazione: 9
La scatola (in italia c’è solo quella con l’Orco) è bella, ma…leggera! In effetti all’interno troviamo soltanto il CD con custodia ed il bellissimo manuale, ben fatto e piacevole da leggere. Lo stesso manuale lo troveremo anche nel formato .PDF nel CD.
Non so se uscirà anche qui la Collector’s, comunque non è la scatola che interessa di War III. L’installazione è indolore e occupa 600 mega di spazio. Davvero bellissimi i menu animati (diversi a seconda della razza che guidiamo al momento) e tutti animati. Spettacolo puro è dato dai filmati in computer grafica, che fanno invidia anche a quelli delle produzioni per console. Davvero ai massimi livelli visti per PC.

Grafica: 8
Ne abbiamo già parlato tanto, e mi sembra chiaro che la grafica di War III è quanto di meglio c’è in giro per questo genere di giochi. Il 3D è stato implementato alla perfezione, migliorando di molto l’aspetto estetico della serie. Grafica fluida su ogni computer, anche i meno nuovi, bella da vedere (anche se i poligoni sono pochi) e soprattutto meravigliosamente animata.
Il look cartoonesco è rimasto intatto, anche se i personaggi restano ugualmente affascinanti e non affatto goffi o buffi. La mancanza della camera ruotabile non si sente (si può spostare a destra o sinistra), mentre il livello di zoom è davvero ben fatto, con la camera che si inclina sullo scenario quasi a “entrare” nell’azione di gioco. Bellissimi anche gli effetti luce e l’amorevole cura per i dettagli delle costruzioni e dei personaggi.

Sonoro: 7.5
Il sonoro è nella norma, se facciamo eccezione per le musiche (poche ma belle) e gli effetti, tutti al posto giusto ed un gradino sopra il livello delle altre produzioni.
Un plauso va al doppiaggio in italiano, ancora una volta eccellente in un prodotto Blizzard. Molto buono l’EAX (l’audio ambientale) e la miriade di effetti sonori che accompagneranno le nostre scorribande.

Gameplay: 8
Anche questo aspetto è stato a lungo analizzato nella review, ancora una volta Warcraft lascia il segno, portandoci uno strategico con elementi RPG divertente, immediato, mai frustante, lungo quanto basta e soprattutto, mai noioso.
La varietà delle missioni riesce sempre a tenere viva l’attenzione, così come lo sviluppo della trama, sempre piacevole. Come se tutto ciò non bastasse, abbiamo un multiplayer semplicemente divino che ci riconcilierà col nostro PC e col divertimento in rete. Anche in locale War III è quanto di più divertente si possa trovare al momento.

Totale: 85
Voglio proprio vedere chi avrà il coraggio di pubblicare uno strategico fantasy facendo finta di “ignorare” Warcraft III.
Sia dal punto di vista tecnico, che da quello del gameplay, War III si pone come assoluta pietra miliare del genere. Senza dubbio il migliore rappresentante, superiore, secondo il mio parere anche a StarCraft.
Ad aumentare l’interesse ci sono anche gli elementi innovativi, come questa spruzzata di RPG style, che pur non essendo nulla di trascendente, farà la felicità degli amanti dei giochi di ruolo, che vogliono qualcosa di lievemente diverso dal solito. Intendiamoci, War III non è originale, ma Blizzard ha compensato questa mancanza con una realizzazione meravigliosamente accurata, che fa di questo titolo un gioiello da avere senza remore. Era da tempo che non mi divertivo così con un titolo del genere, ed anche in assoluto, War III è quanto di meglio sia uscito sul mercato nella storia dei PC. Il nostro consiglio è: compratelo, e non fatevi più vedere in giro.

Sistema utilizzato per la prova:
Athlon 1200, 384 mega di Ram, GeForce 2 GTS con Det. 29.42, SBLive!, Windows XP Pro, modem a 56K

Stabilità: perfetta, nessun problema riscontrato

Giovanni "Ezechiele 25,17" Scotto

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Link utili:

Sviluppatore: Blizzard
Sito Ufficiale: https://www.blizzard.com/war3/
Multiplayer: Battlenet
Fan Site: Blizzardplayer.it
Anteprima: Anteprima di RPGPlayer

In calce a questa bellissima recensione, faccio i miei complimenti a Ezechiele, vorrei esprimere brevemente un concetto, se ci riesco. Ho discusso a lungo, con il redattore della recensione, in merito al voto, perché l’85 risultava a lui troppo basso e a me troppo alto. Da parte mia il motivo è molto semplice: la totale mancanza di originalità nel titolo Blizzard e anche di una trama che non vada al di là delle solite cose. E’ vero, dovunque Warcraft 3 ha preso voti eccellenti, però non si può non tener conto dell’originalità e della trama (che non ci sono), soprattutto da parte di un sito di RPG.
Mi tolgo tanto di cappello, quindi, per la qualità della recensione, ma 85 mi pare davvero un voto alto…stavo quasi per dire molto alto.

Lello "wolverine" Sarti


The Blizzard Summer Festival

Ah…l’estate. Questo gaudio e giocoso periodo dell’anno è sempre occasione per i grandi appuntamenti. Essendo un grande appassionato di musica, non posso non trascurare l’incredibile mole di Festival sparsi per l’Europa, nei quali suonano assieme i gruppi più importanti del momento e non solo (è ovvio che non parlo del Festivalbar!). Ma, essendo anche un appassionato del mondo videoludico, non posso non notare che la Signora Blizzard, in barba alle strategie (o meglio ai luoghi comuni) del mercato, sceglie sempre la piena estate per pubblicare i suoi nuovi titoli.
E’ accaduto con Diablo II, uscito in pieno luglio, è accaduto lo stesso con l’espansione di Diablo II, uscita anch’essa l’estate scorsa, ed anche quest’anno, l’atteso Warcraft III ha fatto capolino nel mese di luglio di questa calda estate 2002. E’ quindi naturale l’abbinamento e il gioco di parole con gli eventi musicali estivi, in quanto ogni uscita targata Blizzard, che piaccia o no, assume proprio i connotati dell’Evento con la E maiuscola, esattamente come i succitati Festival…
Il perché lo scoprirete leggendo…