La guerra genera eroi
In Warlords noi abbiamo la possibilità di creare e controllare totalmente il nostro eroe, caratterizzandolo quasi a nostro totale piacimento. Per prima cosa scegliamo la razza di appartenenza (ne abbiamo a disposizione 12 con diverse skill di base), adesso l’eroe da noi creato è pronto a guadagnare esperienza da una campagna all’altra, potrà specializzarsi in una o più classi (guerriero, mago, ecc.) ed apprenderà incantesimi incrementando le sue abilità .
L'eroe è l'unità fondamentale per ogni battaglia, non solo a causa della sua potenza ed incisività nel combattimento (infatti non è sempre l’unità più forte)e per le sue capacità magiche, ma anche e soprattutto per la sua abilità nel ricercare e convertire risorse (non dimentichiamoci che stiamo parlando di un gestionale), costruire edifici e guarire le proprie truppe.
Sembra chiaro quindi che il nostro pg meriti tutte le attenzioni e le cure del caso sul campo di battaglia, e ci vuole molta pazienza in quanto lo sviluppo dell’esperienza e delle skill dell’eroe da noi gestito sarà, almeno all’inizio, un lavoro lento e talvolta frustrante. Si parte dal livello 1 e c’è la possibilità di salire a livello 50, sembrerebbe complicato ma in realtà, grazie ad un’accurata modalità di gestione dei punti esperienza, non lo è più di tanto.
Infatti all’inizio di ogni campagna(o schermaglia o partita in multiplayer), ci verrà chiesto di scegliere la modalità di gioco, è possibile scegliere tra quattro di queste, vediamole insieme:
Normal: la modalità di gioco normale; Tinman: in caso di vittoria il nostro eroe guadagna il 25% di esperienza ma nulla in caso di sconfitta; Bronzeman: 50% in più di esperienza per ogni vittoria ma , nel caso in cui rimanesse ucciso, l’eroe perde tutta l’esperienza fin li accumulata; Ironman: la modalità estrema, nel caso di vittoria i nostri punti si raddoppiano, ma se dovessimo morire non ci sarebbe più la possibilità di tornare indietro.
Per quello che riguarda il resto della gestione di gioco ci troviamo davanti ad un RTS di stampo classico, con edifici che vanno evoluti per ottenere unità sempre più avanzate e con la classica, spasmodica corsa alla ricerca delle risorse necessarie per tirare avanti la baracca. La modalità campagna tuttavia si presenta piacevolmente dinamica, ci troveremo a studiare una mappa (il mondo di Etheria) divisa per territori, ciascuno dei quali controllato da una razza, il nostro obbiettivo è di espandere il nostro dominio sul continente, quindi da buoni strateghi sceglieremo quale regione attaccare ed assoggettare al nostro dominio.
Ogni qualvolta riusciremo a sopraffare una razza la assoggetteremo al nostro volere, e sarà dunque possibile utilizzare anche le unità sottomesse per il prosieguo della nostra espansione, naturalmente ogni regione da noi conquistata farà si che le nostre risorse economiche aumentino, e spesso capita di trovarsi a giocare vere e proprie “campagne bonus”.
Questa concezione di gioco eleva non poco la longevità di questo strategico, dando la possibilità di rigiocare le missioni in parecchi modi differenti.
Livelli, classi ed unità
Una volta raggiunto il secondo livello, dovremo scegliere una classe di specializzazione per il nostro eroe, le classi disponibili sono quattro: guerriero, prete, vagabondo e mago. Vi sono inoltre delle sottoclassi ognuna con particolari abilità, ad esempio l’abilità da “assassino” e otto scuole di magia. Naturalmente nella scelta della classe è consigliabile tener conto della razza di appartenenza del nostro eroe, infatti ci sono razze più predisposte per una determinata specializzazione piuttosto che un’altra.
Le unità in appoggio al nostro eroe sono davvero tante, considerato soprattutto il fatto che rispetto al primo episodio gli sviluppatori hanno aggiunto 3 razze rispetto alle 9 originali, questo potrebbe far pensare ad una marmellata di uomini e mezzi di diverso tipo che renderebbe la vita del giocatore un inferno, ma non è proprio così in quanto molte razze sviluppano unità simili tra loro (molte volte identiche) ad esempio le tre razze di elfi (elfi alti, silvani e oscuri) condividono lo stesso tipo di unità con qualche variazione per quello che riguarda gli esseri magici, la stessa cosa si può dire per i barbari ed i minotauri.
Gli autori del gioco hanno dato sfogo alla loro fantasia per quello che riguarda invece le unità di razze come demoni e non morti, soprattutto per quel che riguarda incantesimi e diablerie varie…possiamo dire che le campagne da “bad boys” siano in assoluto le più divertenti.
Parlando di unità non ci si può esimere però dal menzionare una vera e propria chicca, sto parlando delle “titan units”, praticamente ogni razza ha a disposizione ad un certo punto dello sviluppo un’unità superiore a tutte le altre, i Titani, bestioni altissimi spesso molto più forti degli eroi che da soli possono quasi dimezzare le unità avversarie e che per essere fermati richiedono non poco impegno.
Tecnicamente parlando
Se il gameplay risulta parecchio piacevole ed innovativo, c’è da dire però che Warlords Battlecry 2 non entusiasma di certo in termini di grafica; sicuramente l’artwork in 2D risulta piacevole e colorito, l’aggiunta del terreno in 3D azzeccata, ma le animazioni delle unità e il disegno delle stesse risultano alquanto scarni. Lo schermo risulta piuttosto statico salvo che nei momenti in cui la battaglia infuria. Stessa cosa per il sound, la soundtrack è impressionante e varia da adeguate musiche durante le battaglie ad ossessionanti ma azzeccatissimi vocalizi durante il resto del gioco, mentre la lista di frasi e parole pronunciate dagli eroi e dalle altre unità risulta statica, ripetitiva e spesso fuori luogo.
L’IA è rispettabile, vedremo i nemici affannarsi nella ricerca delle risorse, ma dopo le prime scaramucce, drappelli più o meno numerosi di nemici si lanceranno alla caccia del nostro eroe e dei nosri accampamenti.
Conclusioni
La gestione dell’eroe, il numero di unità disponibili e le campagne dinamiche rendono questo Warlords un più che degno antagonista del tanto atteso Warcraft 3, senza contare il fatto che se il multiplayer dovesse prendere piede per questo gioco, creare un eroe così “persistente” potrebbe essere interessante. Ad ogni modo, anche se questo secondo episodio presenta delle novità rispetto al suo predecessore, il salto di qualità non è così evidente, di conseguenza Warlords Battlecry 2 è si un bel gioco, ma consigliabile ai giocatori meno smaliziati ed ai novizi del genere RTS.
Introduzione
Quando nei primi anni 90 la serie di strategici a turni di Warlords divenne popolare , si intuì che si era davanti a qualcosa di molto serio, tantissima strategia in un mondo di spade e magia. Nell’ultimo decennio si è verificata un imponente profusione di strategici che prendevano in prestito gli elementi classici del fantasy per decorare gameworlds di vario tipo. Gli sviluppatori di Warlords hanno sempre preferito focalizzarsi più sul gameplay strategico e il combattimento esasperato contro unità di vario tipo piuttosto che sulla grafica sgargiante o sulla storia. In questo senso quindi il secondo episodio di Warlords Battlecry può essere considerato l’elemento di spicco della serie.
Si espande sulle basi del suo prequel implementando delle novità davvero interessanti: le campagne sono assolutamente più dinamiche, il numero di unità e fazioni da controllare è maggiore (da tenere sott’occhio le eccezionali “titan units” un’assoluta novità) ed il gameplay è di tutto rispetto. Ma la vera forza di questo seguito è ancora lo sviluppo dell’eroe in puro stile RPG, una caratteristica che ha da sempre distinto Warlords Battlecry dagli altri strategici in real time.