Dicembre non è mai un mese particolarmente denso di uscite, con giusto qualche ritardatario che non ha potuto (o voluto) affrontare la calca di ottobre e novembre, ma questo non significa che non spunti sempre qualche gioco interessante, soprattutto dal mercato indie. Uno di questi è Wavetale, una nuova avventura in terza persona che ci porta a esplorare un piccolo mondo acquatico.
Wavetale ci propone un mix di esplorazione, platform e combattimenti. Il gioco è disponibile dal 12 dicembre 2022 su PC, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X|S e Nintendo Switch. Non perdiamo però altro tempo e andiamo subito al sodo: ecco a voi la nostra recensione di Wavetale!
Acqua all’orizzonte
Wavetale è ambientato nei resti di una città sommersa dall'acqua. Solo poche aree sono sopravvissute e una manciata di persone sopravvive come può in questi luoghi. La minaccia maggiore è la fuliggine, così densa da oscurare l'aria nelle aree più pericolose. Per disperderla è necessaria una particolare luce prodotta dalle Scintille, meduse che vivono fuori dall'acqua e che noi dovremo raccogliere nel corso del gioco.
Il nostro personaggio, Sigrid, è una ragazza che vive con la nonna. La giovane ha perso il resto della famiglia durante una passata guerra, ma ora ha modo di scoprire di più sul proprio passato. Il tutto avviene quando una grande onda colpisce la città e porta con sé tanta fuliggine, che oscura il grosso delle aree emerse. Al tempo stesso, l'acqua permette a Sigrid di incontrare una strana creatura subacquea che le dà la capacità di camminare sul mare.
Con questa giustificazione ci viene permesso di esplorare una piccola mappa aperta, composta da aree marittime e piccole isolette dove recuperare le scintille e attivare vari generatori che riattivano la corrente nelle varie aree della città.
In termini di gameplay il grosso di Wavetale è composto da esplorazione e parkour. Il platform è il genere principale, con tutta una serie di sequenze composte da piattaforme e appigli sui quali arrampicarsi. Il grosso del movimenti è automatico, con la possibilità di lanciarsi verso certi elementi con la sola pressione di un tasto. Questo fa sì che le sequenze parkour siano abbastanza fluide e rapide, ma al tempo stesso ci lascia poco controllo. Nel complesso parliamo di un gioco molto facile, che cerca di rendere soddisfacente ogni istante anche a costo di limitare la libertà del giocatore. In tutto questo c'è un solo lato negativo: la telecamera non è sempre bravissima a seguire l'azione e può risultare un po' fastidiosa.
Mostri all’orizzonte
Come detto in apertura, non si deve però solo esplorare e saltare all'interno di Wavetale. Nel corso dell'avventura saremo messi di fronte a una serie di creature mostruose, ammassi di fuliggine che hanno preso vita.
Il sistema di combattimento, però, è una delle parti più deboli dell'avventura. Sigrid dispone di una semplice combo, di una mossa caricata e di un attacco in caduta, ma non tutte dall'inizio. La verità però è che il gioco non chiede altro se non premere rapidamente per stordire e sconfiggere i nemici in pochi colpi. I combattimenti non risultano praticamente mai interessanti e le poche bossfight presenti sono infatti impostate come sfide platform e non come battaglie corpo a corpo.
I combattimenti sono una componente poco divertente e ben presto ci si rende anche conto che è possibile ignorare la maggior parte degli scontri. Wavetale, infatti, non dà ricompense utili per la vittoria, se non una valuta che può essere usata per acquistare elementi estetici per personalizzare l'aspetto di Sigrid. Questa valuta, però, è disponibile in abbondanza esplorando e quindi anche chi volesse comprare ogni costume disponibile non avrebbe realmente bisogno di perdere tempo con le battaglie.
Ignorare tutte le battaglie non obbligatorie ha anche l'effetto di rendere il gioco molto più fluido e rapido: invece di fermarsi ogni pochi minuti a dar battaglia, si può proseguire e affrontare l'intera avventura come una sfida parkour, cercando di andare più rapidi e fluidi possibili. È positivo che si possa fare, ma comunque non possiamo ignorare la bassa qualità del sistema di combattimento.
In termini narrativi, nelle tre/quattro ore necessarie per completare Wavetale, incontreremo una buona quantità di personaggi secondari, non particolarmente interessanti ma utili ad assegnarci qualche missione secondaria che si basa unicamente sulla raccolta di collezionabili. Non è nulla di particolarmente interessante, ma può aiutare ad aumentare di qualche decina di minuti il contatore.
La trama principale è molto semplice e racconta una storia che punta sull'ecologia, il passato e il desiderio di scoprire se stessi. Non si tratta di un'avventura particolarmente entusiasmante, ma fa il proprio dovere e accompagna il giocatore di fase in fase. Ciò che manca a Wavetale, in ogni sua componente, è quell'idea in più che renda particolare il gioco: quel che abbiamo tra le mani è una piccola storia che si lascia giocare dall'inizio alla fine senza intoppi ma senza picchi di sorta.
Infine, segnaliamo che il gioco ha anche qualche problema con i caricamenti degli oggetti all'orizzonte: graficamente è semplice e piacevole, ma il pop-up è visibilissimo quando ci si muove in acqua, ovvero per la maggior parte del tempo.
Conclusioni
Wavetale è un'avventura che fonde platform e combattimenti, fallendo però nettamente su questi ultimi. Il parkour e l'esplorazione risultano fluidi e piacevoli, ma nel complesso manca sempre quell'idea in più che possa dare la carica al gioco. Anche la trama non si distingue, pur senza grandi difetti. Wavetale non è brutto, ma non è nemmeno così interessante da spingerci a consigliarlo a tutti.
PRO
- Il platform risulta molto fluido
CONTRO
- Combattimenti inutili
- Non ha nulla di particolare