Fango, fango e ancora fango
I coders Evolutions assistono divertiti nell’ombra, l’autocompiacimento è evidente. Poter vantare un vasto campo visivo significa allestire replay all’insegna del videorgasmo, significa poter far intravedere un placido paesino di montagna molto prima che venga travolto dalla nostra roboante quattroruote. E tutto questo mentre ci lanciamo lungo un interminabile set di ripide serpentine. Questo è WRC2. Brutto, sporco e cattivo.
Da parte nostra siamo ben lieti di beneficiare del festival visivo offerto, ma permane un lieve retrogusto amaro nel non riscontrare analoga dimestichezza sulle produzioni di altri team europei Sony (This Is Football? Formula One?), che arrancano ancora disperatamente dietro ai misteri (per loro) dell’Emotion Engine. Pazienza.
The Game
Ma torniamo al gioco, anzi.. Al pre-gioco. Anche qui l’atmosfera è da festa di laurea: cullati da Star Guitar dei Chemical Brothers ci deliziamo nell’esplorazione di numerosi menu che lasciano molto poco all’insoddisfazione (ma potrebbe rimanere contrariato il desiderio di originalità): licenze ufficiali, scuderie, numerosi fmv per giustificare l’utilizzo del capiente supporto argenteo, competizioni, modalità e tracciati a valanghe. Di tutto di più.
Evolution ambisce a scrivere la parola fine alla ricerca della simulazione definitiva, e chiudere la porta in faccia alla concorrenza. Peccato per la mancata implementazione dei 60hz, e ancora di più per non aver colto l’interessante suggerimento involontario di Eden Studios per l’innovativa modalità carriera di V-Rally 3. Per il resto non c’è da pretendere molto altro, si potrebbe ordinare un Lucano, ma è meglio non distrarsi troppo dal nuovo sistema di guida escogitato dai programmatori.
Eliminato l’infausto effetto “saponetta” del prequel in favore di una ragionevole diminuzione di sensibilità dello sterzo, possiamo godere di un’esperienza maggiormente simulativa e attinente alla realtà, o quasi.
La già menzionata resistenza delle vetture alla sterzata impone una guida ferrata e poco permissiva, peccato che questa inibisca molto l’inforcata di precise traiettorie tramite la derapata controllata - delizia indiscutibile del nuovo Colin Mc Rae – che fa tanto rally. Pazienza.
Tutto questo integralismo però mostra il fianco ad alcuni contrasti, come la discutibile dinamica di alcune collisioni delle vetture con gli elementi a bordo pista (le macchine diventano magicamente di sughero), o della poca incidenza di quest’ultimi sulla carrozzeria.
Una pecca significativa, in quanto nega sensazioni regalate da un Colin3, con la sua Ford privata del parafango che combatte una difficile tappa senza la consolazione di un checkpoint nelle vicinanze per le riparazioni. Pazienza.
Queste le poche ombre di un titolo destinato alla celebrazione, solido, complesso ed impegnativo per durare nel tempo.
Ma soprattutto… Brutto sporco e cattivo.
Commento
WRC II Extreme è la giusta consacrazione di Evolution Studios dopo il promettente giro di prova del primo capitolo. Migliorato praticamente sotto tutti i punti di vista, rappresenta la miglior espressione ludica del rally su PS2, perlomeno la più fedele allo spirito di questa disciplina. Un titolo rigoroso, per certi versi più da rispettare che godere, consigliato quasi esclusivamente agli appassionati del genere. Per il casual racing lover, la scelta è da ponderare con estrema attenzione.
Pro
+Motore grafico inarrestabile
+Completo ed impegnativo
Contro
- Danni poco visibili
- Inadatto ai non appassionati
Non esistono migliori parole per descrivere una produzione che sbeffeggia brutalmente le colorate piste di un Sega Rally (o, in tempi recenti, Shox) col suo fotorealismo spinto da un engine che definire brutale è riduttivo. Si astengano le mammolette, questa è una disciplina da uomini duri, qui c’è da insozzarsi dalla testa ai piedi, mentre temiamo che il nostro televisore possa esplodere da un momento all’altro ed imbrattarci la stanza di… Fango. Il fango impera ovunque in questo sgarbato racing game, dai menu fino alla corsa, la sensazione di sporco è sempre tangibile.
E’ duro WRC2, anzi durissimo.
La vetture disponibili, fedeli riproduzioni delle controparti reali, attendono minacciose sulla linea di partenza l’input del pad per scaraventarsi impazzite lungo tortuosi circuiti, rigorosamente sporchi. Ed il dual-shock diventa improvvisamente hearthquake-shock, pronto ad annullare il senso tattile del player con devastanti scosse telluriche, mentre il navigatore suggerisce con impeto e ritmi psicotici le curve da affrontare, laddove il trucido motore grafico snocciola ghignando montagne (termine appropriato) di poligoni finemente texturati, fiero dei suoi intaccabili 50fps. Sparati col nostro mostro a velocità warp, arriviamo alla prima curva sensibilizzati dalle dolci derapate del summenzionato Sega Rally (o, in tempi recenti, GT3), per poi scoprire che la resistenza alla sterzata è più marcata del previsto. Lo strapiombo si avvicina, panico totale. Questo è un gioco da uomini duri.