Lando è un contrabbandiere e una canaglia: il tuo tipo
In Terran Conflict, diversamente dai predecessori, è possibile scegliere con quale carriera iniziare la strada per raggiungere il potere: potrete scegliere di giocare nei panni di una pilota terrestre e cominciare l'avventura a bordo di un piccolo caccia stellare, oppure un mercante alieno con il suo mercantile, o ancora un assassino e il suo intercettatore truccato, o direttamente di un personaggio non predefinito. Indipendentemente dalla carriera scelta, la libertà di movimento sarà più che totale: avrete un'intera galassia liberamente esplorabile tramite i portali iperspaziali e decine di stazioni e centri commerciali nei quali effettuare i vostri scambi: volendo, la guerra tra gli Xenon (un'armata di macchine impazzite che attaccano tutto e tutti) e i “terrestri” può diventare per voi solo una nuova possibilità di profitto. Perchè è proprio la libertà di scelta che rende Terran Conflict quasi un Oblivion dello spazio: volete acquistare un trasporto e darvi al mercato? Nessuno vieta di farlo, comprando i beni dove costano poco e rivendendoli dove valgono molto... preferite la più veloce carriera del pirata spaziale? Inziate ad abbordare le navi altrui, ma non stupitevi se le autorità vi daranno la caccia. Vi sentite una guardia del corpo? Visitate stazioni spaziali e impianti minerari per trovare qualcuno di importante cui dare un passaggio sotto pagamento. L'unico obiettivo è il vostro potere. Potrete arrivare a comprare interi colossi dello spazio e comandare una vostra flotta privata, il tutto dalla visuale della vostra nave personale. Le possibilità di gioco sono pressochè infinite.
Ed è in questa vastità che arriva il problema di Terran Conflict: è un gioco immenso, complicato e richiede un'attenzione maggiore del consueto. Non è un titolo per chi vuole “una partitella e via” abbattendo una decina di nemici per poi tornare in ufficio o uscire con la fidanzata: una sessione a Terran Conflict richiede tempo e pazienza come se fosse un MMORPG o un gioco di ruolo di quelli seri. Questo non tanto a causa dei comandi gestibili comodamente via mouse (beh, più o meno comodamente), ma della sensazione di impotenza che dà il mondo che ci ruota attorno: non siete nessuno e non servite a nessuno, ogni settore ha diversi portali per altri settori, potenzialmente si possono fare talmente tante cose che non saprete da dove iniziare e ogni tanto incrontrerete qualcuno che vi vorrà morto senza che ricorderete il perchè. La complessità è notevole e il tempo richiesto altrettanto: spesso gli obiettivi all'interno di un settore distanzieranno diverse decine di chilometri dal luogo di partenza e attendere i 10 minuti necessari a raggiungerli potrebbe alla lunga annoiare i giocatori che non cercano una simulazione ma un qualsiasi arcade. E attenzione anche alle battaglie spaziali: a parte che chi vi gira attorno è tutt'altro che sprovveduto e generalmente anche l'ultimo dei caccia rappresenta una sfida, ricordate sempre che il vostro caccia non è imbattibile. Non è l'X-Wing di Rogue Squadron che circola indenne tra una mezza dozzina di Tie Fighter, nè tantomeno il B-Wing di Alliance che tira giù da solo un intero Star Destroyer: è un pezzo di metallo con un fragile scudo e anche il solo uno contro uno potrebbe rivelarsi letale (cosa seccante visto che il salvataggio è automatico e avviene all'attracco in una stazione spaziale), per non parlare di cosa succederebbe se vi venisse in mente di infastidire una fregata interstellare con il vostro mercantile. Molto meglio comprare un cantiere e farvi la vostra flotta prima di assalire quelle altrui o magari meglio mettersi in affari piuttosto che in guerra, visto che, per quanto ricchi, resterete sempre un privato con davanti interi imperi galattici, e non crediate basti selezionare una stazione e cliccare su “compra” per averne il controllo. Possedere una stazione spaziale significa in primis progettarla (con un buon numero di modelli di design), poi evitare sia così vicina a un pianeta da essere richiamata all'interno di esso dal pozzo di gravità (non volete che la vostra bellissima MIR personale diventi una palla di fuoco vero?) e sopratutto garantirne un buon approvigionamento di scorte e armi, queste ultime da assicurare anche alle vostre astronavi.
Oltrepassa di 05 la velocità della luce: non avrà un grande aspetto ma non le manca niente...
Passando all'aspetto tecnico, la serie X è sempre stata prodiga di scenari stupendi e modelli mozzafiato, contornati da effetti di luce incredibili ed esplosioni pirotecniche: Terran Conflict prosegue questa piacevole tendenza offrendo al giocatore uno spettacolo visivo senza pari. Lo spazio profondo è solcato da stelle e meteore, i pianeti sono luminosi e dettagliati, le stazioni spaziali e le astronavi, oltre a godere di un design accativante, traboccano di dettagli e di texture ben definite e nitide. I caccia si muovono fluidamente nell'immensità dei cieli e i cannoni al plasma o laser soo una vera gioia per gli occhi. La grafica di Terran Conflict è come certi quadri: puoi sentirne parlare per anni da chiunque, ma della loro bellezza ti accorgi solo vedendoli.
Notevole anche l'intelligenza artificiale che dà una “personalità” ai personaggi non giocanti: le navi piccole e veloci eseguono manovre evasive e tentano di aggirare il nemico attaccandolo in gruppo, i mercantili si tengono prudentemente alla larga dai guai e le navi da battaglia si affidano a raffiche su raffiche di cannoni per mantenere la loro supremazia; i vostri compagni e sottoposti sono infine del tutto autosufficienti e anche senza ordini precisi difficilmente si faranno distruggere senza colpo ferire.
Unico aspetto altalenante il sonoro: se da un lato le musiche si rivelano degne del notevole sapore cinematografico del prodotto, rivaleggiando con alcune colonne sonore (e facendo il verso a quella di Star Trek) il parlato è invece piuttosto accennato, con recitazioni scialbe e voci poco convincenti.
Commento
X3: Terran Conflict si può definire un prodotto riuscito. Non tanto per gli indiscussi meriti a livello tecnico e profondità di gameplay, ma perchè ha raggiunto l'obiettivo che si prefissava: rinnovare una saga dedicata ai puristi del genere e proporre loro un prodotto altamente competitivo, solido, complesso e soddisfacente. Chi avrà tempo e voglia di dedicare ore alla costruzione del suo impero spaziale troverà in Terran Conflict quanto di meglio disponibile al momento, chi ha amato gli episodi precedenti amerà anche questo e chi possiede una macchina di ultima generazione potrà finalmente spingerla al massimo per godere di una grafica come poche ce ne sono sul mercato. Certo, chi cerca delle facili missioni di combattimento spaziale per ammazzare la noia di un pomeriggio di pioggia farebbe meglio a reinstallare per l'ennesima volta X-Wing Alliance (con qualche mod magari), ma non è un problema: non è un titolo sviluppato per giocatori occasionali, questo. Pro
- Universo vastissimo e bellissimo
- Mille cose da fare
- Costa 29.90 euro e ne vale il doppio
- Estremamente complesso
- Rimane un prodotto di nicchia
- Alcuni viaggi possono essere noiosi
X3: Terran Conflict è disponibile per PC.
PC - Requisiti di Sistema
Requisiti Minimi
- Processore: Intel/Amd 3000+
- RAM: 1024 MB
- Scheda video: una qualsiasi scheda 128 MB compatibile con DirectX 9
- Sistema operativo: Windows XP/Vista
- Hard Disk: 4 GB
Requisiti Consigliati
- Processore: Intel/Amd DualCore
- RAM: 1.5 GB
- Scheda video: 256 MB
Configurazione di Prova
- Processore: Intel Core Quad 2.40 GHz
- RAM: 4 GB
- Scheda video: NVIDIA GeForce 8800 GTS
- Sistema operativo: Windows Vista Home Premium