Mentre scorrevano i titoli di coda di Un futuro riconquistato, sulle note della bellissima "Future Awaits" cantata da Joanne Hogg - la stessa Joanne Hogg che cantò "Small Two of Pieces" alla fine di Xenogears venticinque anni fa, e state tranquilli che non è un caso - ci siamo sentiti vecchi, stanchi e un po' tristi. Ultimo DLC nel Pass espansione di Xenoblade Chronicles 3, Un futuro riconquistato è un contenuto molto più corposo rispetto ai precedenti, proprio come lo fu Torna ~ The Golden Country per Xenoblade Chronicles 2 alcuni anni fa, e chiude una storia cominciata nel 2010 col primo titolo della fortunata serie targata Monolith Soft, quando forse il director Tetsuya Takahashi non aveva ancora pensato a un successo di questo calibro.
La nostra recensione di Un futuro riconquistato conterrà qualche spoiler sulla storia dei giochi precedenti, perché la nuova avventura collega fortemente tutta la trilogia e, in questo senso, vale la pena discutere anche la scelta di farne un contenuto a pagamento: controversa ma sensata. Vi spieghiamo perché nelle prossime righe.
Il gran finale della serie?
Un futuro riconquistato è una specie di grosso flashback: racconta la storia dei Fondatori, gli eroi che stabilirono l'avamposto chiamato Città che i protagonisti di Xenoblade Chronicles 3 scoprono nel corso della loro avventura nel mondo di Aionios. Se fino a poco tempo fa potevamo solo fare delle istruite congetture sulle loro identità, basandoci sull'aspetto delle loro statue e sugli indizi offerti nei dialoghi con gli abitanti della Città, Un futuro riconquistato scopre le carte e ci spiega chi erano, come si sono incontrati e in che modo hanno spianato il sentiero che Noah e gli altri percorreranno molti anni dopo.
Potrebbe sembrare che la storia raccontata nel DLC sia indispensabile per la comprensione di Xenoblade Chronicles 3, ma non è propriamente così: sebbene chiarisca in modo abbastanza esplicito alcuni snodi narrativi che erano rimasti vaghi o aperti alla libera interpretazione - compreso il finale stesso - il DLC rimane una parentesi che i giocatori dell'ultima ora, poco interessati ad approfondire la storia, potrebbero tranquillamente saltare.
Il discorso si fa più complicato per chi, invece, ha cercato di unire tutti i puntini fin dal momento in cui si è scoperto che il mondo di Xenoblade Chronicles 3 fondeva quelli dei due titoli precedenti. In questo senso, Un futuro riconquistato è una vera e propria lettera d'amore a tutti i giocatori che hanno seguito la nuova saga di Tetsuya Takahashi nel corso degli anni, partendo dalla sua prima iterazione su Wii o magari anche soltanto da Xenoblade Chronicles 2 su Switch, passando poi per la Definitive Edition del primo episodio, di cui ora finalmente comprendiamo alcuni minuscoli cambiamenti.
Il DLC di Xenoblade Chronicles 3 rappresenta più che altro l'epilogo della trilogia, e non si perde in vaghezze o insinuazioni ma spesso e volentieri risponde in maniera quasi didascalica a certe domande che ci siamo posti mentre giravamo per Aionios. E lo fa quasi sempre per bocca di Shulk e Rex, i due protagonisti di Xenoblade Chronicles e Xenoblade Chronicles 2, rispettivamente, che accompagnano i nuovi eroi nell'avventura come membri giocabili del gruppo.
Inutile dire che per i fan dei primi due titoli, rigiocare nei panni di Shulk e Rex - più anziani, maturi e acciaccati, ma ancora formidabili - sarà meraviglioso, ma si difendono bene anche Matthew e A: il primo, che nell'aspetto e nello stile di combattimento richiama a più riprese il Fei Fong Wong di Xenogears, è un protagonista accattivante e meno stereotipato di quanto possa sembrare, per i canoni di un GDR nipponico come questo, mentre A è una carismatica spadaccina che fa da perfetto contraltare al carattere aggressivo e determinato di Matthew.
Dobbiamo ammettere che ci hanno convinti un po' meno gli altri due personaggi che si uniscono quasi subito alla banda, Nikol e Glimmer: rappresentano le fazioni di Keeves e Agnus rispettivamente, stabilendo quindi un collegamento contestuale con la narrativa di Xenoblade Chronicles 3, ma se Glimmer abbozza una caratterizzazione iniziale piena di potenzialità che restano inespresse, Nikol è anche più irrilevante.
Il party, comunque, ha una buona alchimia e funziona bene, grazie anche a un buon lavoro introspettivo che Takahashi è riuscito a portare avanti nonostante la durata contenuta della campagna, che si attesta intorno alle 15-20 ore, anche se per vedere tutto, sbloccare ogni collezionabile e sconfiggere ogni nemico unico, potrebbero servire almeno 30 ore. La durata soddisfacente del DLC e la sua qualità giustificherebbero l'acquisto del Pass espansione, soprattutto se si considerano gli altri contenuti pubblicati nei mesi per il gioco base, tra Eroi, missioni aggiuntive e modalità extra, ma bisogna ammettere che proporre a pagamento la chiusura di una saga così amata potrebbe sembrare un colpo basso nei confronti dei giocatori che l'hanno seguita appassionatamente negli anni, saltando magari da una piattaforma all'altra.
Si potrebbe pensare, quindi, che Un futuro riconquistato sia un famigerato contenuto tagliato, cioè una parte del gioco base che per motivi di tempo e budget Monolith Soft non è riuscito a completare e integrare nella campagna principale di Xenoblade Chronicles 3 e che adesso vende a parte, ma la verità è che i giocatori meno esigenti, per così dire, capiranno poco e niente di quello che succede nel DLC: i richiami ai due titoli precedenti - e non solo, aggiungeremmo noi - sono talmente marcati che rischiano di rovinare l'esperienza a chi si è avvicinato alla serie solo col secondo o col terzo episodio. Per non estraniare i giocatori dell'ultima ora ha avuto senso offrire questo contenuto a parte.
Un gameplay riconquistato
A livello di gameplay, Un futuro riconquistato lavora sulle solide basi gettate da Xenoblade Chronicles 3 ma, essendo un GDR più contenuto, ne smussa alcuni aspetti e finisce così per rappresentarne una declinazione più liscia e funzionale che, alla resa dei conti, ci ha convinto anche di più. Il sistema di combattimento funziona bene o male alla stessa maniera: ve lo abbiamo spiegato nella nostra recensione di Xenoblade Chronicles 3, ma qui vale la pena fare alcune considerazioni. Innanzitutto, è importante sottolineare che Un futuro riconquistato si disfa quasi interamente del sistema a classi, nel senso che ogni eroe è definito da un ruolo caratteristico, ma non è possibile scambiare le classi e imparare le abilità e le Tecniche altrui.
La personalizzazione individuale si limita quindi alla scelta di accessori e gemme, e anche le Tecniche sono solo sei a eroe: tre apprese fin dall'inizio, e tre da sbloccare che possono essere associate alle altre attraverso una variante della meccanica di fusione. Pur essendo più limitato, il sistema di combattimento risulta scorrevole e circoscritto alla durata contenuta dell'avventura.
Per esigenze narrative, infatti, mancano le trasformazioni in Uroboros - che si manifestano per un attimo nel momento in cui si usa una Tecnica di fusione - con tutto quello che ci girava intorno, ma Monolith Soft ha lavorato trasversalmente su altri aspetti del sistema di combattimento per garantire una buona varietà e un minimo di personalizzazione. Le Combo unione, per esempio, coinvolgono due personaggi in un attacco spettacolare, ma è possibile scegliere gli eroi coinvolti per modificare l'effetto finale della Combo unione e i relativi bonus, cosa che torna particolarmente utile alla fine della sequenza Fiaccamento > Atterramento > Lancio.
Negli Assalti di gruppo, invece, gli Ordini unione sostituiscono gli Ordini Uroboros, chiudendo le Catene eroiche con le Combo unione definite nell'apposita schermata: considerando che è possibile potenziare questi attacchi e personalizzare l'intervento dei singoli personaggi negli Assalti di gruppo equipaggiando specifici accessori chiamati Manuali, è chiaro che il gameplay non è stato propriamente impoverito ed è anzi possibile giocare con queste combinazioni per costruire strategie davvero inarrestabili, soprattutto nelle fasi avanzate del gioco.
La progressione dei personaggi, poi, cammina di pari passo con l'esplorazione di questo scorcio di Aionios: composta da cinque regioni interconnesse - non ci sono caricamenti a separarle, a meno che non si usi il viaggio rapido - la mappa di Un futuro riconquistato nasconde un'esorbitante quantità di collezionabili e obiettivi più o meno nascosti. Non è la stessa mappa del terzo gioco, ma una porzione dell'Aionios che abbiamo esplorato l'anno scorso, caratterizzata da località e panorami ispirati agli altri due Xenoblade Chronicles, e soprattutto al primo: i fan, insomma, troveranno nell'esplorazione quello che potremmo tranquillamente definire un fanservice concreto e sensato, considerando il contesto.
Visitando i luoghi, aprendo i forzieri, sconfiggendo i nemici comuni e quelli unici, completando le missioni secondarie e così via, si accumulano i Punti Intesa, che poi possiamo spendere nella schermata della Crescita Intesa per sbloccare nuove abilità, Tecniche e passive con cui migliorare le prestazioni dei sei eroi in battaglia. A differenza di Torna ~ The Golden Country, non saremo costretti a completare le missioni secondarie per progredire nella storia, e i cosiddetti Obiettivi Intesa - che includono il Prestigio con gli abitanti della Colonia 9 - sono schematizzati in una schermata apposita che consente di tracciarli e capire cosa dobbiamo ancora scoprire in ogni singola regione: il Lettore X, migliorabile spendendo i materiali raccolti in giro, e le antenne costruibili sul campo aiutano a triangolare più facilmente la posizione dei collezionabili nei dintorni, perciò non si è mai abbandonati a una ricerca frustrante e sconclusionata.
È un sottile gioco a incastro, una specie di matrioska di level design che funziona a meraviglia, anche in virtù della natura della progressione, vicina a quella dei "metroidvania": la scoperta di nuovi sistemi di spostamento, come gli scivoli e gli ascensori d'etere, induce a tornare nelle aree già esplorate in cerca di quei passaggi che sembravano impraticabili fino a poche ore prima, e che ora possiamo percorrere per raggiungere nuovi collezionabili e obiettivi.
È un sistema intelligente, che promuove non solo l'esplorazione, ma anche il combattimento - sconfiggendo i nemici si completa un bestiario che ricompensa in Punti Intesa - e ogni altra dinamica di gioco, compresa la personalizzazione dei personaggi stessi: gli spazi aggiuntivi per accessori, gemme e Tecniche si sbloccano trovando appositi kit, nascosti per benino nello scenario o custoditi dentro forzieri o nemici unici particolarmente potenti.
In retrospettiva, Un futuro riconquistato fa sembrare il gioco base addirittura fin troppo carico di contenuti, e dimostra che in fin dei conti un gameplay equilibrato e interlacciato sapientemente con una progressione contenuta funziona meglio di una pletora di variabili e funzionalità. Gli amanti delle sfide impegnative, inoltre, troveranno ad aspettarli nuove funzionalità e qualche super boss davvero tosto una volta completata la campagna e ricaricato il salvataggio finale.
In definitiva, Un futuro riconquistato è un DLC impeccabile che abbiamo sviscerato senza neppure rendercene conto: lo avevamo iniziato con l'obiettivo di chiudere soltanto la storyline principale senza perdere tempo con le secondarie, e abbiamo finito per completare quasi tutti gli obiettivi senza neppure rendercene conto. I fan di lunga data della serie potrebbero restare amareggiati dal fatto che debbano pagare un extra per conoscere tutta la storia, ma Un futuro riconquistato vale davvero ogni centesimo del Pass espansione e possiamo affermare tranquillamente che questa era di Monolith Soft si sia conclusa proprio in grande stile.
Conclusioni
PRO
- È un DLC longevo e impeccabile nel gameplay
- Collega i tre Xenoblade Chronicles, rispondendo a molte domande
CONTRO
- Chi non ha giocato i primi due capitoli capirà poco e niente della storia
- Alcuni personaggi sono stati caratterizzati più superficialmente