Ys è una serie poco conosciuta ma molto antica: il primo episodio risale addirittura al 1987, quando uscì per PC-88. Da allora lo sviluppatore Nihon Falcom ha realizzato otto episodi principali e un paio di spin-off per una moltitudine di piattaforme. Nonostante la sua diffusione, il franchise non ha mai avuto le pretese dei tripla A e non si è mai sognato di sfidare i colossi dei GDR nipponici ben più famosi, ma col tempo si è ritagliato uno zoccolo duro di fan grazie a un universo colorito, splendide colonne sonore e dinamiche di gioco vecchia scuola che propongono qualcosa di nuovo a ogni capitolo. In questa recensione di Ys IX: Monstrum Nox scoprirete che Falcom ha compiuto un altro passo avanti nella modernizzazione della serie, ma che sfortunatamente tutto il resto comincia a essere tecnologicamente troppo vecchio per attirare l'attenzione di un pubblico nuovo e smaliziato.
La storia: fuga da Balduq
Adol Christin, protagonista assoluto della serie fin dal primissimo titolo, ha la sfortunata abitudine di trovarsi sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato, e di solito trascina nei suoi guai anche il suo irriducibile compagno di avventura Dogi. Questa volta, i due arrivano alle porte di Balduq, una città famosa per la sua immensa, labirintica prigione... in cui Adol finisce nel giro di pochi minuti, incolpato di un crimine che non ha commesso. Nel corso del prologo, mentre Adol tenta di evadere, fa il suo ingresso in scena una misteriosa giovane chiamata Aprilis che trasforma Adol in un Monstrum, praticamente un supereroe col potere di affrontare i mostri del Grimwald Nox, una dimensione sovrapposta alla nostra che sta dando parecchie noie a Balduq. Nel tentativo di scoprire i misteri di questa inquietante città, Adol dovrà unire le forze a una squadra di eccentrici antieroi e combattere i nemici dentro e fuori il Grimwald Nox.
E insomma, un protagonista dalla doppia identità, un team di antieroi dalle personalità più disparate, due dimensioni sovrapposte, un intrigo nel mondo reale che si riflette in quello parallelo, strampalati costumi da combattimento... possiamo dire che i ragazzi di Falcom si sono parecchio ispirati a Persona 5 o si offende qualcuno? A parte gli scherzi, bisogna dire che Ys IX condivide parecchi spunti col capolavoro di Atlus, pur non raggiungendo le stesse vette narrative. Anzi, la storia di Ys IX: Monstrum Nox è piuttosto blanda in sé e per sé, più interessata a delineare i vari protagonisti - che rispettano tutti i cliché degli anime nipponici - che le loro nemesi o il mistero che avvolge la città di Balduq. Fortunatamente il cast è decisamente ampio e conta non solo i personaggi giocabili, ma anche tutti i comprimari che contribuiscono a rendere la storia più interessante: la maggior parte di essi incide solo marginalmente sulla trama principale, ma fa sì che Balduq appaia più interessante e bizzarra di quanto già non sia.
Esplorare e combattere
La città e il circondario sono infatti i veri e propri protagonisti di questo appuntamento con Ys, forse ancor più di Adol: la sintesi tra azione ed esplorazione che Falcom ha trovato ricorda parecchio un altro titolo molto giocato in questo periodo, e cioè Genshin Impact. Balduq è infatti una location enorme che, se non fosse per i caricamenti che separano alcune macrosezioni, sembrerebbe quasi la mappa di un titolo open world, e non c'è dubbio che Ys IX strizzi l'occhio a quella formula. Disegnata per essere piena di nascondigli, passaggi segreti e punti di interesse, la città è offerta al giocatore come un gigantesco parco dei divertimenti in cui l'esplorazione e l'azzardo ricompensano sempre con qualche collezionabile o segreto. Ricordandoci a tratti la libertà di un titolo come Gravity Rush 2, Ys IX concede sempre più varietà man mano che Adol recluta i suoi compagni di battaglia: ogni Monstrum, infatti, possiede un potere molto specifico che spesso serve più a esplorare che a combattere.
Adol, per esempio, può usare un dono chiamato Crimson Line per spostarsi rapidamente da un punto all'altro: è in effetti una sorta di rampino che permette di raggiungere luoghi sopraelevati o accorciare le distanze, magari anche in combattimento. Una volta reclutato un nuovo Monstrum, il suo potere viene condiviso da tutti i protagonisti, e in questo modo il giocatore non è costretto a selezionare un personaggio diverso per utilizzarlo: per esempio, dopo che White Cat entra nella squadra, anche Adol e gli altri potranno usare il suo potere Heaven's Run per correre sopra le pareti verticali, mentre la planata chiamata Hunter's Descent entrerà nel nostro repertorio solo dopo aver ottenuto la fiducia di Hawk e ci permetterà di spostarci per via aerea o di piombare sul nemico dall'alto. Ogni Monstrum apporta qualcosa di nuovo all'esplorazione, ma una volta sbloccati questi primi poteri, gli altri lasciano un po' a desiderare poiché il loro utilizzo si rivela molto più circostanziato.
L'esplorazione è forse la parte più divertente dell'esperienza, nonostante qualche passaggio vagamente platform sia stato realizzato sotto un profilo un po' maldestro, ma lo è anche il sistema di combattimento che ci aveva già abituato bene in Ys VIII: Lacrimosa of Dana e che in questo sequel funziona ancora meglio. Le meccaniche di base restano le stesse: si possono controllare massimo tre personaggi a combattimento ed è possibile scambiarli al volo per impiegare l'arma appropriata contro il nemico che si sta affrontando. Gli scontri si svolgono in tempo reale, quasi come in un action game che premia più l'aggressività che la strategia: oltre a colpi normali da inanellare in combo, Adol e gli altri possono utilizzare vari attacchi speciali che scaricano i punti accumulati colpendo i nemici. La gestione delle risorse diventa sempre più importante, specialmente contro i boss che sono spesso enormi, coriacei e particolarmente insidiosi se non si segue la strategia giusta, sfruttando ogni aspetto del sistema di combattimento come le intuitive meccaniche Flash Dodge e Flash Guard che conferiscono bonus temporanei ai giocatori che riescono a schivare o parare in tempo.
Trofei PlayStation 4
Ys IX: Monstrum Nox sblocca 54 trofei. Oltre al trofeo di platino, ce ne sono due d'oro, sette d'argento e 44 di bronzo. Ne sbloccherete diversi semplicemente seguendo la storia ed esplorando Balduq, mentre altri vi impegneranno soprattutto in combattimento nei diversi livelli di difficoltà.
Un tuffo nel passato
La varietà dei nemici e la dinamicità dei combattimenti sono il miglior biglietto da visita di un titolo che riesce a divertire dall'inizio alla fine con meccaniche semplici ma ben amalgamate. Anche le particolari battaglie che è necessario affrontare di tanto in tanto e che fanno il verso ai "tower defense" aggiungono quel qualcosa in più che fa sì che Ys IX non annoi mai. L'ultima fatica di Falcom riesce a essere lunga il giusto, senza strafare: anche i dungeon più intricati e impegnativi mantengono alto l'interesse del giocatore con una combinazione bilanciata di scontri e rompicapi, ma se proprio si vuole spremere Ys IX fino all'ultima goccia servono probabilmente una cinquantina di ore al massimo. È un peccato, insomma, che un game design così sobrio e raffinato sia intrappolato in una cornice tanto vetusta. La serie Ys avrebbe davvero bisogno di un budget maggiorato per esprimere al massimo le potenzialità che si intravedono in Monstrum Nox: non siamo quelli che cercano il frame rate perfetto e contano i poligoni nel tempo libero, ma bisogna ammettere che ci siamo trovati a giocare un prodotto più vicino all'era PlayStation 3 che PlayStation 4.
Le animazioni troppo rigide, la regia goffa e le inquadrature sgraziate impoveriscono la narrazione, che peraltro manca - stranamente - delle consuete cinematiche animate d'intermezzo. La situazione si risolleva nei combattimenti, grazie alla buona fluidità dell'azione, all'effettistica vivace e al design ispirato dei protagonisti e dei nemici, ma appena ci si arrampica in cima a un palazzo e si guarda Balduq dall'alto in basso ci si rende conto della povertà del campo visivo nonostante lo scenario sia decisamente vuoto rispetto a molti altri giochi dello stesso genere. Ys IX, insomma, rappresenta quel confine tecnologico che Falcom ormai deve scavalcare e lasciarsi alle spalle a tutti i costi, se non vuole rivolgersi soltanto ai suoi fan ma anche a un pubblico nuovo e più ampio. Qualche passo avanti si è compiuto nella ricerca di atmosfere e stili più seriosi rispetto ai precedenti episodi, ma non basta. Le musiche, invece, restano sopra le righe come ogni volta: la colonna sonora è memorabile, ma bisogna anche dire che i compositori di Falcom sono una garanzia da anni.
Conclusioni
Ys IX piacerà sicuramente ai fan di Adol Christin e a tutti quelli che hanno apprezzato il precedente capitolo col suo avvincente sistema di combattimento, ma dobbiamo ammettere di aver preferito la storia di Lacrimosa of Dana perché forse quella di Monstrum Nox è troppo ambiziosa per le risorse limitate di Falcom. Il nuovo episodio della sua saga storica ha dimostrato, se non altro, che lo sviluppatore nipponico deve volare più alto: Ys ha ormai le potenzialità per abbracciare un pubblico molto più ampio, ma non ci riuscirà senza tenere il passo della concorrenza. Vogliamo essere chiari: Ys IX è un ottimo GDR d'azione, equilibrato e divertente... solo che a vedersi sembra troppo vecchio.
PRO
- Il sistema di combattimento frenetico e intuitivo
- L'esplorazione appaga e riserva tante sorprese
CONTRO
- Graficamente sembra un titolo di due generazioni fa
- La storia poteva essere raccontata meglio