C’è sempre una questione morale sottesa al trattare di zoo e animali in cattività: mascherato da interesse didattico e scientifico, il fascino di vedere le bestie in gabbia non è proprio la massima espressione di una sensibilità ambientalista. Ancora di più, quando siamo noi stessi a prendere le parti del “carceriere”, e provare a gestire uno zoo, come accade in questo gioco. La serie Tycoon esiste da anni su PC, e include una grande varietà di gestionali diversi, concentrati sull’organizzazione strategica delle risorse più disparate. In questo caso, ovviamente, si tratta di costruire e gestire al meglio uno zoo: il primo capitolo era sbarcato ancora decisamente acerbo su Nintendo DS, proponendo un adattamento tagliuzzato e rimaneggiato male rispetto all’originale per PC e Macintosh, mentre questo seguito sembra essere stato maggiormente studiato per venire incontro alle potenzialità offerte da Nintendo DS, e soprattutto ai gusti degli utenti-tipo della console portatile Nintendo. Ne viene fuori un prodotto molto semplificato rispetto all’originale, che si adatta bene ad un pubblico giovane appiattendo però eccessivamente la dinamica gestionale, e introducendo diversi segnali contraddittori, in tal modo, per un prodotto che dovrebbe presentarsi come a metà tra un software educativo e un vero e proprio videogioco. Tutto questo senza prendere in considerazione l’aspetto tecnico, che di suo non brilla.
Padrone di uno zoo
Zoo Tycoon 2 è un gestionale che segue la struttura tipica del genere: come in Theme Park e simili, si tratterà di costruire dal principio un proprio zoo e poi gestirlo al meglio, prendendo in considerazione sia le problematiche più “scientifiche”, legate alla cura degli animali, che quelle puramente di “marketing”, riferite alla soddisfazione dei clienti. Probabilmente per venire incontro al favore del pubblico più giovane, a cui il prodotto pare essere destinato, questa versione per Nintendo DS pare un’edizione “light” di quella presente su PC, cosa che comporta da una parte un piacevole snellimento nella struttura, ma dall’altra anche un eccessivo abbassamento del livello di sfida, oltre che una limitazione alla libertà d’azione. L’interfaccia sfrutta bene il touch screen di Nintendo DS, come possiamo attenderci ormai da questo tipo di produzione sul portatile a due schermi: una serie di icone rappresentano le opzioni possibili, mentre sullo schermo superiore otteniamo tutte le informazioni utili. Come in Theme Park o Sim City, con pochi tocchi di pennino e trascinamenti vari è possibile costruire recinzioni, protezioni di vario tipo, piantare alberi e inserire laghetti e quant’altro, mentre al di fuori delle zone dedicate agli animali possiamo organizzare il percorso dei visitatori con sentieri, strade, punti informativi e zone di ristorazione di vario tipo. Le modalità di gioco presenti sono due in single player: il modo “libero”, nel quale il gioco si presenta nella sua struttura originaria, nella quale costruiamo lo zoo e ci dedichiamo alla sua gestione in modo che tutto vada per il meglio, e la “campagna”, nella quale invece avremo degli obiettivi precisi da portare a termine, a volte entro un dato limite di tempo. Quest’ultima è la modalità più propriamente strutturata, in modo da offrire una sfida ben definita e dei livelli da portare a termine, sebbene non si distingua per un livello di difficoltà adeguato.
Heavy Petting Zoo
Zoo Tycoon 2, da buon gestionale fedele alla linea, fa leva ovviamente sulla tendenza all’ordine del videogiocatore e in un certo senso sul desiderio di onnipotenza che scaturisce bene o male dal poter creare quello che vogliamo con un semplice tocco sullo schermo. Tuttavia, l’impostazione eccessivamente guidata tende a castrare il potere del demiurgo col pennino, ed è qui che la scelta di semplificare la struttura va a cozzare con alcuni principi fondamentali del gestionale. Il gioco comunica praticamente in ogni momento la cosa migliore da fare per ogni animali in un dato momento, limitando le scelte a quelle essenziali e giuste. Probabilmente il tutto è stato studiato per rendere Zoo Tycoon 2 su Nintendo DS maggiormente appetibile ad un pubblico giovane, che rappresenta una grossa fetta di utenza per il portatile Nintendo e che è poi il soggetto privilegiato di qualsiasi produzione riguardi zoo e animali da “toccare con mano”. Proprio per questo è stato lasciato ampio spazio all’interazione con gli animali e alle informazioni su di essi, in qualche velleità da software educativo che pervade un po’ tutto il gioco. Il principio base su cui ruota tutta la macchina dello zoo è la soddisfazione degli animali, attuabile mantenendo alto i loro parametri di base (fame, pulizia, salute ecc.). Per questo dobbiamo interagire con ognuno di essi attraverso i tipici mini-games da touch screen, con i quali è possibile dare da mangiare, coccolare, pulire e curare in genere i nostri esemplari, un po’ in stile Nintendogs. Anche in questo caso, si tratta di frammenti di gameplay estremamente semplici da attuare, e di conseguenza l’ambita soddisfazione degli animali è ottenibile semplicemente interagendo spesso con ognuno di loro. La cosa strana è che Zoo Tycoon 2, facendo leva esclusivamente su queste modalità di interazione con gli animali, non tiene conto di altri aspetti fondamentali come la grandezza delle recinzioni, o il loro sovraffollamento, o il fatto di mischiare tra loro specie incompatibili.
Più complessa è la gestione di tutti gli elementi esterni al puro contatto con le bestie: il controllo dell’andamento dello zoo pone problematiche che si allontanano sensibilmente dall’edutainment per intaccare di più il “mondo degli adulti”, con la gestione finanziaria. E’ possibile regolare il costo del biglietto, investire in pubblicità, costruire strutture per la ricezione del pubblico e per il ristoro. Anche qui, però, la simulazione non è troppo approfondita, rappresentando solo un abbozzo di quella presente in altre produzioni simili.
E’ presente anche una componente multiplayer (in locale): attraverso questa è possibile scambiarsi gli zoo, o gareggiare per la migliore costruzione e gestione di essi.
Allo stato brado
Il comparto grafico non rappresenta certo uno dei risultati migliori ottenuti su Nintendo DS. Anzi, il portatile a doppio schermo ci ha abituato a ben altro, soprattutto in periodi recenti. E’ anche vero che il genere non impone di per sé una cura maniacale nel dettaglio, ma è piuttosto triste l’aspetto generale del gioco, sia per quanto riguarda la visualizzazione dall’alto, normalmente utilizzata per la gestione dello zoo, sia nelle inquadrature ravvicinate sugli animali. C’è la possibilità di ruotare l’inquadratura e attivare vari livelli di zoom, ma in ogni caso gli animali, dall’alto, appaiono troppo piccoli e grezzi, difficilmente distinguibili nei loro contorni. Con l’inquadratura ravvicinata, utilizzabile nei mini-games, i modelli poligonali degli animali sono decisamente più dettagliati, ma si distinguono anche per i contorni eccessivamente squadrati e anche per qualche incongruenza nelle proporzioni. Insomma, se l’effetto “carino” di Nintendogs era un obiettivo cercato dagli sviluppatori, non si può dire che sia stato raggiunto.
Per quanto riguarda l’audio, si registrano musiche dallo stile etnico e tribale ma niente di memorabile, nemmeno per quanto riguarda gli effetti sonori, che riproducono i versi dei vari animali.
Commento
Incastrato tra le velleità da software educativo e la rigorosa struttura dei Tycoon classici, Zoo Tycoon 2 fatica a trovare una propria identità. L’adattamento per Nintendo DS semplifica sensibilmente l’interfaccia e rende più immediata la gestione dello zoo, a scapito della libertà d’azione e del livello di sfida. Tutto si limita allo stare dietro alle esigenze degli animali, eseguendo le scelte obbligate proposte dal gioco in ogni situazione. L’effettiva validità degli insegnamenti zoologici è inoltre minata dalla grossolanità nella gestione degli esemplari, che apparentemente non risentono di problemi come sovraffollamento, incongruenza con l’ambiente circostante e compatibilità con altre specie. L’aspetto tecnico contribuisce a incatenare questo prodotto ad una sufficienza scarsa: indicato per gli appassionati di zoo o per i maniaci dei gestionali, meno per tutti gli altri.
Pro
- Comoda interfaccia via touch screen
- Il fascino degli animali può attrarre i più giovani
- Eccessiva semplificazione nella gestione dello zoo
- Monotono alla lunga
- Grafica non all'altezza delle recenti produzioni DS