Michelle Clough è una narrative designer piuttosto nota nell'ambiente: ha lavorato al processo di controllo qualitativo di grossi titoli, ad esempio la serie Mass Effect, prima di darsi alla scrittura e collaborare con progetti in cui la componente amorosa e sessuale aveva un certo peso (ad esempio l'atipico ma divertente Purrfect Date), specializzandosi in questo peculiare ambito. Alla GDC dello scorso anno aveva parlato di come sviluppare in maniera profonda e non monodimensionale una relazione amorosa tra due o più personaggi, mentre nell'edizione del 2018 è passata allo step successivo, ovvero il design di una scena di sesso. L'argomento non è oramai un tabù da molto tempo nel mondo del videogiochi, che nell'ultimo decennio hanno (fortunatamente) sdoganato l'argomento e la sua rappresentazione, facendo un importante salto in avanti. Questo non vuole comunque dire che non ci sia strada da fare: ecco quindi una sorta di spaccato delle diverse tipologie di scene di sesso che possono essere rappresentate e qualche consiglio per renderle più credibili.
Tutti i colori del sesso
Michelle Clough cerca di schematizzare e riportare sotto alcune categorie sia le domande portanti a cui gli sviluppatori devono rispondere prima di scrivere una scena di sesso, sia una progressione precisa per la sequenza. Chi sono i personaggi? Qual è la relazione tra di loro precedente a quel momento? Perché sono arrivati a quel punto? Quindi i passaggi fondamentali per una buona rappresentazione: l'arrivo dei personaggi nella location, l'atto e quello che segue allo stesso. Definire questi elementi è importante perché determina quali tonalità e atmosfera dare: sacro, profano o realistico. Basti pensare alla differente messa in scena tra gli incontri di Geralt con Yennefer rispetto a qualsiasi momento di passione visto in God of War, piuttosto ancora a quelli molto terra a terra e volutamente banali tra Trevor e Ashley o altri personaggi in GTA V. Quello che secondo la Clough ancora manca è una certa maturità nell'affrontare l'argomento al di fuori della pura semplice trasposizione visiva. Spesso, ad esempio, si arriva alla scena di sesso mentre i personaggi parlano di tutt'altro o flirtano aggirando il punto del discorso; è molto raro vedere personaggi che parlano di sesso ed esprimono verbalmente la volontà di farlo. Cosa che invece è molto comune nella realtà di tutti i giorni. In maniera simile, il sesso viene spesso utilizzato come momento di passaggio tra due missioni, una scena di collegamento che spinge a riportare immediatamente i personaggi a discutere dell'obiettivo che stanno perseguendo nel corso dell'avventura; non c'è insomma spazio per le chiacchiere e per discutere quello che è successo, aspetto invece quasi scontato soprattutto nel caso di un primo incontro.
La breve presentazione è stata piuttosto interessante perché ha messo in luce una serie di problematiche che a pensarci sono piuttosto banali ma ancora vengono troppe poche volte prese in considerazione e ancora meno spesso si cerca di risolverle. Il sesso nei videogiochi viene ad esempio ancora usato come strumento per dare un allineamento morale (un certo comportamento a letto corrisponde a un certo comportamento fuori dal letto e viceversa, come se ci fosse una relazione diretta tra come ci si comporta nell'intimità e in pubblico) e specifiche categorie di personaggi con determinati ruoli o lavori tendono a fare sesso come ce lo si aspetterebbe, partendo dai più abusati luoghi comuni. Le donne sono di norma dipinte in una maniera che le pone unicamente come oggetto del desiderio degli uomini, un riflesso delle loro fantasie, mentre gli uomini non sono pensati per essere desiderabili e attraenti rispetto a quelli che sono i disparati standard femminili. Più colori del sesso, più fisicità ed espressioni differenti sono per la Clough fondamentali al fine di raggiungere la completa maturità tematica dell'argomento. Difficile pensare che possa o debba diventare uno dei temi più importanti dell'industry, resta chiaramente secondario rispetto a mille altri che più aiutano a rendere un prodotto un buon videogioco, però se quello che si va cercando è il realismo, anche lo sviluppo di tematiche come questa aiuteranno il media a crescere.
