Bayonetta è da sempre un nome dotato di enorme importanza per qualunque cultore degli action. La serie nata dal lucido cranio di Hideki Kamiya - concepita come una sorta di successore spirituale di Devil May Cry, dopo l'abbandono di Capcom da parte del noto director - vanta alcune delle meccaniche più stratificate e spettacolari nell'intero genere, e il suo estro si è diffuso al punto da spostare la discussione sul terzo capitolo anche al di fuori delle nicchie degli appassionati.
Il titolo di cui stiamo parlando, però, non ha catturato l'attenzione generale dei videogiocatori solo per via del suo spettacolare sistema di combattimento... a oggi viene visto da molti come una sorta di "prova del nove" che PlatinumGames deve assolutamente superare, per dimostrare di essere ancora all'altezza delle aspettative dei fan. La nota software house giapponese esce infatti da un periodo piuttosto buio, ove il flop terrificante di Babylon's Fall e il prolungato silenzio sui molteplici progetti in sviluppo hanno provocato non poche preoccupazioni nella fanbase.
Un gioco come Bayonetta 3, dunque, deve a tutti i costi rappresentare un ritorno di fiamma: un seguito capace di non far rimpiangere i suoi predecessori e di dimostrare come Platinum sia ancora una fucina di talenti nel panorama nipponico dello sviluppo. E per carità, l'uscita prevista per il 28 ottobre non è delle più felici dato che inserisce il gioco in un periodo a dir poco caldo per il mercato (God of War arriva poco dopo, Call of Duty praticamente in concomitanza, e vari titoli Switch importanti nello stesso periodo), ma se non altro quanto visto nel nuovo gameplay ci ha trasmesso delle sensazioni molto positive, seppur con qualche concreto dubbio legato alle novità presentate.
Oggi cercheremo pertanto di analizzare l'ultimo trailer di Bayonetta 3 e di discuterne al solito con voi.
In the Bayoverse of coolness
Considerando la disamina sui sistemi di combattimento fatta poco fa, potrà sembrare strano iniziare quest'articolo con una discussione sulla narrativa, ma riteniamo che sia impossibile ignorare l'elefante nella stanza dopo l'ultimo trailer, senza contare che i due Bayonetta vantano una storia più godibile di quanto ci si possa aspettare (momenti caciaroni ed eccessivi assolutamente compresi). Già il secondo capitolo, in verità, spingeva leggermente l'acceleratore sulle linee temporali alternative, ma Bayonetta 3 sembra voler partire già al massimo della velocità, con un "multiverso" confermato e una serie di stravolgimenti capaci di far impallidire il peggior romanzo sui viaggi tra le dimensioni.
I primi trailer già erano sospetti: nel teaser di presentazione originale si vedeva Bayonetta all'apparenza morire, ed è da quando c'è stato il primissimo video ufficiale che la fanbase teorizza che la protagonista di questo terzo capitolo non sia la Bayonetta originale, bensì una versione cresciuta di Cereza (Bayonetta da piccola in un'altra linea temporale... vabbé è complicato). Ora questa teoria sembrerebbe confermata da un disattento tweet di Kamiya in persona (poi cancellato), e il fatto che nella descrizione del gioco e nel trailer siano confermate più "Bayonetta" alternative legate ad altri universi non fa che rafforzare il tutto.
A questo curioso multiverso sarebbero poi legati anche i nuovi nemici del gioco: gli Homunculus, che, stando alla voce del buon Rodin, non sarebbero né demoni né angeli, bensì creature parzialmente umane create sulla terra. Insomma, si tratterebbe di una misteriosa armata artificiale con il solo scopo di distruggere i vari universi, per qualche motivo legata a doppio filo proprio all'esistenza della nostra strega preferita.
Insomma è un gran bel casino, e la narrativa videoludica di rado fa centro quando ci sono di mezzo viaggi nel tempo e dimensioni alternative. La serie Bayonetta però ha sempre avuto la capacità di far "fare il giro" alle sue assurdità, e anche questo capitolo potrebbe rivelarsi una piacevole sorpresa in quanto a storia. Di certo c'è un ulteriore mistero da svelare: la vera identità di Viola, una strega fresca fresca che compare nell'universo della Bayonetta/Cereza prima citata, e sembra accompagnarla durante l'avventura.
A una prima occhiata questo debutto sembrerebbe rappresentare una sorta di equivalente di "Nero" in Devil May Cry: un nuovo personaggio giocabile - e giocabile lo è - con meccaniche differenti dalla protagonista classica e un legame molto importante con i personaggi primari. Considerando che la ragazza può evocare all'apparenza Cheshire - una versione demoniaca del gatto di pezza con cui Cereza giocava da piccola - e ha chiaramente delle connessioni col buon Luka (altro personaggio importante nella saga), sospettiamo che si possa trattare sia di una discendente che di un'altra versione alternativa di una delle streghe. Chissà, magari Viola non è altro che una variante di Jeanne, seppur la conferma della presenza pure della strega platinata durante il trailer ci indirizzi verso altre possibilità.
Kaiju, spade e... devil trigger?
Il citazionismo non sembra essere solo legato alla possibile natura di Viola comunque. Durante il trailer Bayonetta sembra avere a che fare ancora con Phantasmaraneae (un grosso ragno demoniaco di lava e pietra), in una scena che è una cristallina citazione diretta all'incontro tra Phantom e Dante nel primo Devil May Cry. Certo, improbabile un legame diretto tra quegli universi, eppure la connessione di fondo sembra esserci e potrebbe essere il motivo per cui, esattamente come fatto con gli ultimi capitoli della serie Capcom, anche Bayonetta sembra essersi spostata verso i personaggi multipli con meccaniche differenziate.
Come detto, infatti, sia Cereza che Viola sembrano giocabili, ma le loro meccaniche risultano marcatamente differenziate, nonostante nell'ultimo trailer non si siano visti pochi secondi di combattimento effettivo a terra. Cereza in particolare, utilizza quattro pistole molto simili alle "Love is Blue" di Bayonetta 2, con combo praticamente identiche nonostante la differenza di nome e colore; non è tuttavia ancora cristallino se possa o meno utilizzare armi multiple come nei vecchi giochi, perché la differenziazione del suo stile sembra essere prevalentemente legata a una nuova capacità: una sorta di Devil Trigger che le permette di attivare temporaneamente una forma demoniaca variabile. Tre le scelte confermate al momento, ognuna all'apparenza con set di mosse specifici, per una meccanica con dell'enorme potenziale se utilizzata in combinazione con varie armi. Certo, il funzionamento non sembra molto dissimile dall'Umbran Climax di Bayonetta 2, che permetteva di eseguire varianti potentissime degli attacchi base una volta attivato, solo che qui questi attacchi cambiano di demone in demone, per una varietà davvero gustosa (specie se fosse possibile anche cambiare forma durante le combinazioni).
Dal canto suo Viola sembra avere un funzionamento più "normale": usa una lunga katana e delle combo molto rapide, e sembra poter evocare il suo gatto demoniaco a mò di colpo finale durante le combinazioni. Basi solide, eppure siamo sicuri che entrambe le guerriere abbiano ben altro da svelare; in particolare l'uso del fuoco nelle mosse di Viola ci incuriosisce e non ci sorprenderebbe la presenza di qualche tecnicismo approfondito nel suo stile di combattimento; in più, durante il video la ragazza dimostra di poter usare a sua volta il rallentamento del tempo legato al Witch Time, e un rampino nel bel mezzo dell'esplorazione dei livelli. Non è poi nemmeno confermato che siano solo Viola e "Bayonetta" le uniche due protagoniste. La Bayonetta originale sembra sparita, ma crediamo che un suo eventuale ritorno sia solo una questione di tempo, e un gioco con tre diverse combattenti selezionabili potrebbe rappresentare un'offerta titanica in termini di gameplay, specie se si considera chi c'è dietro.
Tutto questo ben di dio, comunque, arriva con alcuni grossi dubbi, legati prevalentemente agli eccessi di spettacolarità per cui la serie è nota. Il secondo capitolo infatti aveva praticamente solo un difetto marcato rispetto al suo predecessore: esagerava con i boss enormi, contro i quali il sistema di combattimento si semplificava per via di una gestione nettamente più basilare del movimento e delle manovre complesse. La varietà meccanica della serie si sposa particolarmente bene a battaglie contro nemici umanoidi multipli o singoli avversari dotati di varie abilità offensive, quindi ora della fine questa tendenza allo spettacolo a ogni costo rovinava leggermente l'esperienza per i fan sfegatati dei combat system. Bayonetta 2 riusciva comunque a restare un titolo di qualità eccelsa nonostante tali esagerazioni, tuttavia questo terzo capitolo sembra puntare molto su scene guidate - si notano sia una spettacolare battaglia in treno che una fase platform a bordo del ragno descritto poco fa - e sulle nuove "battaglie tra kaiju", che altro non sembrano essere se non grosse scene di intermezzo interattive dove versioni enormi dei demoni evocabili dalla protagonista riempiono di botte nemici altrettanto cresciuti. Sia chiaro, abbiamo fiducia nella gestione del ritmo di Platinum per via delle esperienze passate, ma passi falsi dovuti a eccessi di hybris sono sempre possibili e ci dispiacerebbe davvero vedere tutto questo potenziale gettato alle ortiche solo per rendere il tutto più cinematografico.
L'altro dubbio? L'art direction. I personaggi del gioco sembrano esagerati come al solito, ma sia gli homunculus che le ambientazioni ci sono sembrati scialbi rispetto al precedente capitolo. Difficile fasciarsi la testa già ora comunque, dato che la questione del multiverso offre una varietà potenzialmente infinita di ambientazioni nel gioco, e che nel trailer compare a un certo punto un demone molto sospetto, che potrebbe indicare la presenza di alternative ai nuovi avversari verdognoli.
Pur con queste incertezze a pesare, siamo molto fiduciosi. Diversamente da quanto accaduto con Babylon's Fall, che ci sembrava una produzione aliena al team già dai trailer, qui la follia e lo spirito di PlatinumGames sembrano esserci, e chissà che non ne derivi davvero il loro migliore action. Non resta che attendere.