Diario del Capitano
Devo essere sincero. Leggere “Gioco simpatico ma due partite mi sono sembrate troppe” parlando di Civilization mi ha fatto sorridere, ovviamente senza offesa per _ND_ che evidentemente non apprezza questo genere giochi.
Dal mio punto di vista definire Civilization “gioco simpatico” equivale a catalogare "Il Signore Degli Anelli” come una semplice fiaba per adulti. Civilization è uno DEI videogiochi che hanno fatto la storia del nostro passatempo preferito.
E non parlo solo nell’ambito del genere degli strategici a turni, ma proprio dei videogiochi in generale. Quando uscì nell’ormai lontano, lontanissimo, 1991 si capì subito che il titolo in questione era un fuoriclasse, uno di quelli che escono una volta ogni chissà quanto. Ed il fatto che sia piaciuto anche a chi con i videogiochi di solito nulla ci azzecca, fa capire il carattere di questo gioco.
Anzi, riprendendo il discorso di ieri, la grandezza del primo Civ si capisce giocando a Civ3 e, ancor prima ad Alpha Centauri (che da un certo punto di vista è anche più “avanzato” di Civ3). Questo perché, è inutile girarci intorno, la minestra è sempre quella: riscaldata, più saporita … ma sempre quella.
Giocando a Civ3 ho avuto il piacere di notare, oltre ovviamente alla veste grafica rinnovata, piccoli grandi cambiamenti come la definizione dei confini, la possibilità di raffinare ancora di più i rapporti diplomatici con gli imperi antagonisti e l’inclusione delle risorse “strategiche” ma, alla fin fine, come già detto la minestra è sempre quella. Intendiamoci, il gioco ti diverte e ti appassiona come pochi altri sanno fare, ma chi ha giocato ai primi capitoli non potrà che rammaricarsi per la mancanza di quell'impalpabile “sense of wonder”.
Non per nulla il vero successore ideologico di Civilization io lo vedo nei due
Europa Universalis. Magari non sono geniali ed imprevedibili come lo fu ai suoi tempi il buon vecchio Civ ma, perlomeno, ci hanno regalato un nuovo punto di vista sul genere degli strategici.
#I1#