Cambiamento di rotta
Die Hard Nakatomi Plaza (DHNP) prende una linea piuttosto differente rispetto ai due titoli Fox apparsi negli ultimi anni ed ispirati alla trilogia cinematografica che ha di fatto reso Bruce Willis una star. I giochi a cui mi riferisco, Die Hard 1 e 2, erano un mix più o meno riuscito di tre diversi stili di gioco: azione in terza persona, FPS con mirino (a la House of The Dead, per intenderci) e gioco di guida arcade. Sebbene il primo dei due riscosse un più che discreto successo, soprattutto sulla PlayStationOne, il sequel cadde presto nel dimenticatoio e non venne minimamente considerato dalla critica e dal pubblico. Forse proprio questo fatto la Fox ha deciso di cambiare completamente genere per il terzo episodio della saga videoludica, che da mix di generi si è trasformato in classico FPS simil Half-Life.
Il titolo, giunto alla percentuale di completamento intorno al 50%, vede protagonista John Mclane (non mi è stato assicurato che Bruce Willis presterà la propria voce al protagonista, ma sembra che siano state aperte le trattative in proposito), ed esattamente si ambienta proprio all'inizio del primo film della saga, quando il poliziotto, tornato negli Stati Uniti per le festività Natalizie, si trova coinvolto in un'azione terroristica che ha preso come ostaggio un intero palazzo, il Nakatomi Plaze appunto. Il motore di gioco, realizzato Ex novo dai programmatori del gruppo Fox, ha permesso la perfetta ricostruzione dei posti che abbiamo potuto vedere nella pellicola (mi ha impressionato vedere la stanza dove il capo dei terroristi spara in testa all'amico ubriaco della moglie di John), e, anche se necessita di molte revisioni (in particolar modo le animazioni dei personaggi lasciano alquanto a desiderare), sembra piuttosto valido.
Prime Impressioni
Avendo avuto la possibilità di provare per una decina di minuti il gioco in questione, debbo dire di non essere rimasto, purtroppo, molto ben impressionato. Da un punto di vista prettamente grafico, la qualità generale del tutto è piuttosto bassa, e mi è sembrato di trovarmi di fronte ad un prodotto di seconda categoria: nonostante alcune caratteristiche molto positive (la possibilità di interagire con alcuni elementi del Background, magari spaccando le statue di alcune stanze, è piuttosto notevole), purtroppo la definizione delle texture non sembra essere molto curata e particolareggiata.
Peggio ancora per quanto riguarda le animazioni dei personaggi, che sembrano essere composti da pochi poligoni (tra l'altro i nemici incontrati erano tutti uguali tra loro), piuttosto grezze e molto ripetitive. Non parlo ancora dell'intelligenza artificiale del gioco, che per il momento necessita, come è giusto che sia dato lo stato attuale del titolo, di molto lavoro ancora.
Ciò che è definitivo, e che ha contribuito a raffreddare ulteriormente i nostri animi, è che nella versione definitiva del titolo NON ci sarà alcuna modalità multiplayer, ed è sicuramente un peccato considerando le possibilità del titolo. Non è difficile immaginare quanto sarebbe stato divertente poter cacciare in cooperative il personaggio di McLane, magari controllato da un'altra persona. Come abbiamo già potuto sperimentare in passato, è molto sottile il confine tra buon gioco ed occasione sprecata, e DH Nakatomi Place in questo momento naviga pericolosamente su questo corrimano.
Riuscirà John McLane a superare anche questo pericolo?
A piedi nudi
Proprio recentemente mi è capitato di riguardare Trappola di Cristallo in DVD e in lingua originale per preparare, in un modo sicuramente alternativo, il mio arrivo a Los Angeles. Trappola di Cristallo (o Die Hard: Nakatomi Plaza che dir si voglia) fa parte di quei film di azione che mai nella vita si possono scordare. Tra le altre cose è anche il film che ha lanciato definitivamente Bruce Willis nel mondo del cinema.
Da quel pezzo di cinematografia d'azione è nato questo progetto firmato da Vivendi e Universal che ci mette nei panni del tenente John McLane e che ci farà rivivere tutta la storia accaduta presso il grattacielo Nakatomi in quel di Los Angeles.