Daniel Vávra, il director dell'imminente Kingdom Come: Deliverance 2, nonché capo dello studio di sviluppo Warhorse, è dovuto intervenire un'altra volta contro alcune voci definite infondate, sparse da coloro che accusano il gioco di avere contenuti woke.
Nello specifico, alcuni youtuber hanno iniziato a cavalcare le polemiche a caccia di visualizzazioni, dicendo che sarebbe in corso un'ondata di richieste di rimborso per i preordini del gioco, dopo l'emersione della presenza di sequenze di sesso gay e di un personaggio nero, oltre che di un presunto bando di Kingdom Come: Deliverance 2 dall'Arabia Saudita per motivi morali, smentito da Vávra stesso. Al tutto si è aggiunto il nuovo codice di condotta del forum ufficiale del gioco che vieta i comportamenti tossici, un'iniziativa di civilità basilare che però non è stata presa bene da una certa fetta di videogiocatori.
Polemiche su tutto
Citando uno degli youtuber che ha sparso questa falsità, Rev says I love my wife, Vávra ha scritto su X. "Un altro truffatore. No. I nostri preordini non sono diminuiti a causa delle critiche. Il rapporto tra copie vendute e restituite è lo stesso di prima. Quello che è successo è che l'entusiasmo generato dalle anteprime si è affievolito e sono entrati in classifica nove giochi con dei grossi sconti. Anche Monster Hunter è in calo."
Il riferimento di Vávra è al fatto che lo youtuber, per dimostrare che l'ondata di rimborsi è vera, ha preso le classifiche di Steam, dove Kingdom Come: Deliverance 2 appare calato in 24° posizione. In realtà attualmente è 14° nella classifica globale, subito sopra a Monster Hunter Wilds.
Comunque sia, pare che ormai anche Kingdom Come: Deliverance 2 sia stato marchiato e non riesca più a uscire dal vortice delle polemiche, che vanno avanti da giorni, nonostante le spiegazioni date e il fatto che Vávra si sia sempre schierato contro il cosiddetto politicamente corretto, difendendo con le unghie e con i denti la mancanza di diversità nei personaggi di Kingdom Come: Deliverance.