Siamo all'inizio del nuovo anno. Panettoni, pandori e torroni sono in via di smaltimento e l'industria videoludica viene da un 2023 che da una parte ha visto uscire tanti ottimi titoli, dall'altra ha subito l'esplosione di una crisi covata per anni, di cui non ci si è voluti accorgere per tempo. Cosa accadrà nel 2024? Difficile dirlo, ma vale la pena di fare qualche ipotesi, qualcuna serissima, altre più che altro scaramantiche. Insomma, vediamo quali sono le nostre previsioni per il 2024. Ovviamente, non avendo la sfera di cristallo, non pretendiamo che si avverino tutte. Comunque sia sarà interessante tornare a fine anno su questo articolo per scoprire se ci abbiamo visto giusto.
Esclusive first party PlayStation con il fiato corto
Nel 2024 PlayStation mostrerà la corda lato esclusive first party a causa della cattiva pianificazione degli anni passati. L'aver guardato con troppa lascivia al mercato dei live service ha finito per creare un buco nero dentro cui sono finiti investimenti e anni di sviluppo che non hanno portato a niente (vedere The Last of Us Online). Ora che si parla di passo indietro, per via della saturazione dell'offerta che renderebbe antieconomici tutti i lanci previsti, si è creata una voragine nelle uscite, che difficilmente potrà essere colmata nel breve periodo, considerando i cicli di sviluppo da era geologica dei tripla A attuali (in media 5-6 anni).
Attenzione: non stiamo dicendo che non saranno più pubblicati giochi first party di Sony, ma solo che le uscite si faranno più rade per qualche tempo, come accaduto nel 2023. Per l'anno corrente è anche difficile scorgere cosa potrebbe arrivare di davvero grosso, considerando che Marvel's Wolverine stando alle informazioni trapelate a dicembre dovrebbe arrivare non prima del 2026, Naughty Dog ha appena cancellato un gioco praticamente completo, Santa Monica ha pubblicato di recente God of War Ragnarok e relativo DLC, mentre altri PlayStation Studios sono stati messi appunto su dei live service il cui destino è incerto. La speranza è che qualcosa sia annunciato a breve, ma allo stato attuale è davvero arduo dire cosa.
Game Pass: un mare di giochi da Activision Blizzard King
Questa è davvero facile. A fine 2023 Microsoft ha finalizzato l'acquisizione di Activision Blizzard King, che come saprete è un editore enorme con un catalogo vastissimo. Per adesso si è visto poco o nulla arrivare su Game Pass, ma è probabile che nel 2024 vedremo un afflusso costante di giochi della compagnia di Pitfall e H.E.R.O. (anche di Call of Duty e Candy Crush, vero) entrare nel servizio in abbonamento di Xbox, rendendolo ancora più appetibile e conveniente per le masse. In particolare ci aspettiamo che la casa di Redmond punti sulla serie Call of Duty, che continua a essere una delle più giocate al mondo, per strappare abbonamenti annuali. In fondo ha speso 70 miliardi di dollari, quindi è giusto che inizi a far fruttare l'investimento. Comunque sia la quantità di giochi di Activision Blizzard è talmente ampia, che si fatica a immaginare l'arricchimento che ne trarrà il Game Pass. L'unica certezza che abbiamo è che nel 2024 non mancheranno giochi per gli abbonati.
Nintendo presenterà la sua nuova console
Voci di corridoio a parte, il 2024 dovrebbe vedere l'arrivo di una nuova console di Nintendo. Il motivo dovrebbe essere abbastanza evidente: Nintendo Switch ha avuto un successo enorme, che ne ha allungato la permanenza sul mercato oltre quanto prevedibile all'inizio del suo ciclo di vita, ma ora c'è bisogno di qualcosa di nuovo, considerando la diminuzione delle vendite dell'ultimo periodo (fisiologica, ma comunque evidente). Nintendo ha gestito benissimo la console lato esclusive, garantendo l'afflusso costante di nuovi e ottimi giochi, che hanno avuto enormi riscontri a livello commerciale, quindi ci aspettiamo che accada qualcosa del genere anche con la nuova, che potrebbe debuttare con un Metroid Prime 4 o con un nuovo Mario Kart.
Ci aspettiamo anche di vedere un buon balzo tecnologico, anche se non marcatissimo. Del resto uno dei punti di forza di Nintendo Switch è stato anche il suo essere nata obsoleta, caratteristica che ha permesso a molti studi di sviluppo di lanciare progetti dai costi contenuti, in totale controtendenza con il mercato creato da Microsoft e Sony. Insomma, ciò che prevediamo è che Nintendo continuerà a fare storia a sé e fornirà a sviluppatori ed editori una macchina dove possano comodamente lanciare titoli già pronti, prima impossibili su Nintendo Switch.
Hollow Knight: Silksong non uscirà nemmeno nel 2024
Hollow Knight: Silksong è ormai diventato una vera e propria leggenda urbana: annunciato il 14 febbraio 2019 come seguito di Hollow Knight, ha subito dei ritardi enormi, dovuti alla volontà del team di sviluppo di ampliarlo e rifinirlo alla perfezione. Considerando che lo stiamo aspettando da anni, potrebbe aver avuto anche qualche problema di sviluppo, di cui però non sappiamo nulla. Purtroppo di chiaro c'è poco in tutta questa storia, visti anche gli aggiornamenti sporadici sullo stato dei lavori, quindi non resta che attendere che Team Cherry batta un colpo.
Dire che il 2024 sarà l'anno giusto per giocarci sarebbe un azzardo, considerando la storia di Hollow Knight: Silksong, le sue continue mutazioni (Hornet, la protagonista, doveva essere un secondo personaggio giocabile inclusa in un DLC per l'originale) e il fatto che l'ultimo trailer ufficiale risale a giugno 2022, quanto è stato mostrato in occasione dell' Xbox & Bethesda Games Showcase ed è stato svelato che sarà incluso a lancio su Game Pass. Molti pensavano che sarebbe uscito nel 2023, invece è passato un altro anno di quasi completo silenzio da parte dello studio di sviluppo. Chissà se finalmente nel 2024... ma no, non facciamoci illusioni. Non uscirà (siamo scaramantici, naturalmente).
Ci saranno nuovi emuli di Steam Deck
Anche per questa l'impegno predittivo è minimo. Il successo di Steam Deck ha aperto le porte a una nuova fascia di mercato del mondo PC, quella delle ibridazioni con le console portatili, quindi è facile ipotizzare che arriveranno nuovi prodotti per soddisfare la domanda crescente degli ultimi anni. In realtà è anche difficile parlare di previsione, visto che qualcosa è già accaduto: al CES 2024 è stato infatti presentato Claw di MSI, emulo di Steam Deck con display IPS da 7" con risoluzione 1080p, che farà girare i titoli PC e Android (tramite App Player). Uscirà a giugno, costerà tra i 699 e i 799 dollari (i prezzi italiani non sono ancora noti) e andrà ad aggiungersi alla schiera di concorrenti dell'hardware di Valve. Probabilmente nel corso dell'anno vedremo apparire anche altri concorrenti, anche se non sappiamo dirvi provenienti da quale direzione (i produttori di hardware PC sono molti). Giusto specificare, se non lo si fosse capito, che stiamo parlando di un mercato che va ad affiancarsi a quello PC e che non pretende in alcun modo di conquistarlo o sostituirlo completamente. Inoltre non ci sono ambizioni anti console in ballo, che giocano in un campionato a parte, come si suol dire.
Si parlerà di nuove acquisizioni
Il 2024 potrebbe vedere anche delle nuove acquisizioni da parte di Sony e di Microsoft. La prima ha ancora risorse da investire per ottenere nuovi studi (che gli servono come l'aria, in questa fase), mentre la seconda potrebbe portare a segno dei colpi minori, dopo aver incamerato il colosso Activision Blizzard. In realtà è difficile fare previsioni precise in merito. Il 2023 ha mostrato chiaramente come le acquisizioni non siano quella panacea di tutti i mali che molti auspicavano. Anzi, in casi come quello di Embracer Group si sono dimostrate controproducenti, portando alla chiusura di molte software house e a licenziamenti diffusi al primo stop. Microsoft di suo deve gestire i nuovi studi ottenuti con ABK, quindi non crediamo che si impegnerà in transazioni enormi come questa o quella di Bethesda dell'anno precedente. Sony potrebbe essere la più motivata ad espandersi, per dare un po' di ossigeno al suo portfolio attuale. Certo, le servirebbe un colpaccio, ma anche prendere studi di medie dimensioni già rodati non sarebbe male. Insomma, per il 2024 prevediamo un po' di movimento, ma niente che faccia troppo rumore. Felici di sbagliarci, naturalmente.
La Summer Game Fest tornerà ancora più forte, dopo la morte dell’E3
L'E3 è morto definitivamente, dopo aver passato qualche anno in terapia intensiva, e il giornalista Geoff Keighley ha sempre più campo libero nella gestione dei maggiori eventi videoludici pubblici multi-editore. Quindi aspettiamoci una Summer Game Fest in grande stile, visto che non ci sono eventi che garantiscano la stessa visibilità all'inizio dell'estate, periodo cruciale per la presentazione dei giochi in uscita entro la fine dell'anno. Immaginiamo che lo rivedremo anche nell'Opening Night della Gamescom e negli immancabili The Game Awards di fine anno. Insomma, ormai questo settore sembra essere completamente nelle sue mani. A resistere sono solo i grandi editori, che possono permettersi di organizzare eventi autonomi di grande richiamo. Certo, molti non disdegnano comunque la visibilità garantita da Keighley e dai suoi show, considerando che attirano milioni di persone.
I licenziamenti proseguiranno
Il 2023 è stato un anno drammatico per molti studi di sviluppo, con i licenziamenti e le chiusure che si sono moltiplicati mese dopo mese. Purtroppo il 2024 è iniziato con il licenziamento di quasi 2.000 persone dentro Unity, con la cancellazione di due giochi e relativi posti di lavoro in 3D Realms, e con nutrite riduzioni di personale in Bossa Studios e Archiat. Insomma, quello che è stato uno dei peggiori trend del 2023 non sembra volerci abbandonare nel 2024, anno in cui alcuni analisti prevedono che il fenomeno potrebbe addirittura acuirsi. Del resto l'industria dei videogiochi non ha ancora trovato una soluzione adeguata ai problemi strutturali che l'affliggono, come la crescita incontrollata dei costi di sviluppo e la polarizzazione del mercato sulle proprietà intellettuali già affermate, cui va aggiunta l'uscita dal periodo dei confinamenti, dovuti alla pandemia di COVID-19, che ha prodotto un ridimensionamento generale del mondo dell'intrattenimento.
Si continuerà a parlare dell’uso delle intelligenze artificiali generative
Altra previsione facile: le intelligenze artificiali generative continueranno a tenere banco e si insinueranno sempre di più nell'ambiente dello sviluppo di videogiochi (non solo, ma a noi questo interessa in particolare). Il dibattito in merito al loro utilizzo è apertissimo e la loro stessa natura le rende controverse, tanto che nel corso dell'anno sarà interessante non solo osservare l'evoluzione di queste tecnologie, ma anche cosa i tribunali decideranno riguardo alla loro intrinseca necessità di essere nutrite con materiale protetto dal diritto d'autore per poter funzionare. L'unica certezza, per ora, è che gli interessi in gioco sono tanti ed enormi e che, quindi, le multinazionali del settore non molleranno la presa, scorgendo la possibilità di ridurre i costi tramite il loro utilizzo.