Una quest in cui sono stato impegnato, mi vedeva al comando di un giovane soldato delle armate ribelli, che su una nave dell’Impero cercava una via di fuga dopo un assalto e prima che la stessa esplodesse. Ci si muove liberamente nel fondale con la telecamera alle spalle, quando ci si avvicina ad un bersaglio lo si può selezionare ed iniziare ad attaccare, premendo ad intervalli regolari sull’icona del tipo di attacco che si vuole effettuare. Con i menu rapidi si attivano cure e cambiamenti di equipaggiamento al volo. I vari personaggi ci spiegano, senza che sembri un tutorial, le diverse funzionalità, così da apprendere che negli spazi stretti è meglio utilizzare le spade laser, piuttosto che le pistole e fucili. L’interazione con gli ambienti e molto alta. Potremo aprire casse e depositi, esaminare cadaveri alla ricerca di oggetti, interagire con droidi lasciati inermi sul campo di battaglia: possedendo le abilità giuste possono essere riattivati e usati in battaglia, secondo le istruzioni comportamentali che gli verranno impartite. Dopo ogni combattimento ci vengono ovviamente conferiti punti esperienza, che possono essere spesi secondo la nostra volontà in una delle abilità specifiche o assegnati automaticamente, in modo da ottenere un’evoluzione bilanciata e rapida del personaggio.
Tutto ciò che avete letto è solo la punta dell’iceberg, quello che emerge dopo un playtest di poco più di venti minuti di gioco. Riuscite ad immaginare quali sorprese può riservare questo titolo dentro di sé? Chi scrive ci ha provato e non vede l’ora di poterci mettere le mani sopra e di vedere se KOTOR, in uscita per la sola Xbox per il pianeta console, sarà in grado di muovere la console war e di allargare la base installata della console di Microsoft. La risposta a Luglio negli States.
Star Wars: Knights Of The Old Republic è uno dei giochi più importanti in uscita su Xbox nei prossimi mesi e l’attesa di poterlo finalmente provare in versione giocabile all’E3 era davvero alta. Lo scorso anno avevo avuto l’occasione di vederlo a porte chiuse allo stand di Lucas e, anche se il gioco mostrava di avere delle grandi potenzialità, il frame rate claudicante faceva scorrere qualche goccia di sudore sulla fronte di chi si posizionava davanti alla postazione di gioco. Quest’anno KOTOR era a disposizione di tutti i visitatori della fiera allo stand Microsoft e molti sono stati i giocatori che si sono alternati ai joypad o che si sono semplicemente assiepati intorno ai monitor per riuscire a vedere cosa fossero riusciti ad ottenere i programmatori di Bioware nell’ultimo anno.
Cominciamo dalle dolenti note. La grafica di questa nuova produzione Lucas è sicuramente imponente, non lesinando poligoni, texture e luci per nessuno dei mille dettagli che riempiono lo schermo che si para davanti agli occhi di chi si metta a giocare, ma il frame rate ne soffre un po’, non riuscendo ad attestarsi sui 30 fps stabili e mostrando qualche problema quando si parla di refresh rate orizzontale dello schermo. Direi che chi ha giocato a Morrowind in versione Xbox può avere una chiara idea della fluidità di questo gioco, con in più il problema della sincronia orizzontale negli ambienti più vasti e carichi di poligoni. Il fatto è che difficilmente ce ne si può lamentare.
KOTOR sprizza classe e qualità da tutti i pori fin dal primo minuto di gioco e staccarsi dal totem dove ho provato ad avventurarmi in questo fantastico mondo è stato davvero difficile, tanta era la voglia di esplorare, di capire e di godere di un lavoro così notevole. La struttura è quella di un rpg occidentale, ma con qualche intuizione positiva. Ci si avvicina ad un Npc, vengono visualizzate una serie di frasi tra le quali scegliere e, a seconda delle scelte fatte la storia si evolve in maniera diversa e si attivano le diverse quest da affrontare. A differenza di altri titoli del genere, però, non si ha la sensazione di essere persi in un mondo vastissimo nel quale solo ore ed ore di esplorazione ci porteranno a conseguire un qualche risultato. Ci si sente al centro dell’azione ed anche se, ovviamente, questo giudizio è limitato dalla breve prova su strada effettuata, resta l’idea che i tanti mesi di ritardo sull’uscita prevista siano stati spesi anche in questo tentativo di rendere l’esperienza di KOTOR più accessibile ai tanti fan dell’universo di Guerre Stellari, oltre che ai maniaci dei GDR. Questo anche per la natura delle quest che sembrano essere intervallate da cut scene che legano l’evolversi degli eventi, che indirizzano il giocatore verso i nuovi passi da compiere come in un grande film interattivo, in cui parte della sceneggiatura è affidata alle nostre mani. L'ottima immersività è merito soprattutto del grande lavoro svolto nella creazione dell’interfaccia utente, davvero è intuitiva ed accessibile. Le opzioni e le possibilità offerte dai menu di KOTOR sono tantissime, ma in pochi minuti di gioco si è subito padroni di tutte le operazioni fondamentali e si è subito in grado di curare il nostro personaggio, equipaggiarlo per ogni situazione, cambiargli arma e farlo salire di livello. Pochi tasti e si arriva ovunque, senza fatica o barriera, tenendo sempre a mente che non stiamo parlando di un arcade di Sega, ma dell’ultima produzione di Bioware, ovviamente.