Botte portatili
Va anzitutto premesso che Dark Resurrection non è in realtà un prodotto completamente nuovo, dal momento che ricalca in larga parte i contenuti offerti da Tekken 5 per Ps2; spesso abbiamo guardato con occhio estremamente critico a questo genere di adattamenti, ma nel caso specifico i programmatori di Namco hanno dato vita ad una conversione che tiene realmente e costantemente conto delle caratteristiche e potenzialità di PSP. Il risultato è che giocare a Dark Resurrection non lascia la spiacevolissima sensazione, tipica delle conversioni affrettate e svogliate, di essere di fronte ad un porting diretto che trova poco senso nel suo essere. Al contrario, il prodotto in questione risulta senza dubbio curato sotto tutti i fronti, a cominciare da uno dei punti critici dell’intera offerta PSP. Ci stiamo riferendo ovviamente ai caricamenti, spesso di durata biblica e capaci di mettere alla prova anche i nervi dei più pazienti; Tekken sul portatile Sony è invece un vero esempio di programmazione, con brevissime pause tra un incontro e l’altro inferiori ai 10 secondi che non intaccano minimamente la godibilità dell’esperienza. Tutto questo certamente senza sacrificare nulla da punto di vista estetico; malgrado sia chiaramente visibile ad occhio nudo una minore qualità rispetto a Tekken 5 soprattutto per quanto riguarda la complessità dei modelli poligonali e la qualità delle texture, il risultato complessivo è assolutamente eccezionale, a maggior ragione di fronte alle animazioni a dir poco impeccabili. D’altra parte, va ben ricordato, stiamo sempre parlando di una console portatile, e alla luce di questo è possibile ascrivere senza esitazioni Dark Resurrection nella lista dei giochi esteticamente più impressionanti mai apparsi su un handheld. Ma al di là di poligoni e texture, ciò che è realmente fondamentale in un picchiaduro di questo genere è sicuramente la fluidità dell’azione; anche sotto questo aspetto, la produzione Namco non delude affatto, garantendo sempre un elevato frame rate costante e roccioso.
Tanta carne al fuoco
Le modalità di gioco sono diverse come da tradizione della serie, così come sono numerosi i 34 personaggi tutti disponibili dall’inizio modificabili nell’aspetto con abiti e gadget aggiuntivi. Stupefacente è soprattutto la componente multiplayer, fondamentale in un gioco di questo genere; è infatti possibile affrontare incontri anche con una sola copia del gioco, trasferendo via wi-fi al proprio sfidante i dati necessari. Nel caso in cui anche quest’ultimo sia in possesso del gioco, si potrà accedere a tutte le modalità sorvolando su alcuni comunque accettabili limiti tecnici. L’unica, amara mancanza in quest’ottica è l’assenza di una modalità online, che avrebbe reso davvero Dark Resurrection un titolo pressochè perfetto dal punto di vista del multiplayer. Convincente anche il sistema di controllo, malgrado la non esattamente impeccabile precisione della croce direzionale di PSP; basta comunque un po’ di pratica per riuscire ad eseguire tutte o quasi le mosse disponibili. In conclusione siamo quindi rimasti davvero colpiti da questo capitolo di Tekken, che a meno di improbabili capitomboli dell’ultimo minuto, è destinato a rappresentare uno dei migliori esponenti della offerta software del portatile Sony.
La risurrezione scura del sottotitolo del nuovo Tekken di Namco, di imminente uscita in esclusiva per PSP, potrebbe essere trasportata in una chiave di lettura riferita direttamente al nero (e non solo) portatile di Sony; dopo una travagliata adolescenza, PSP sta infatti raggiungendo una maturità destinata finalmente a portare con sè un software dalle grandi possibilità, un intrigante collegamenti wireless con l’attesissima Ps3, e soprattutto una serie di giochi di buona fattura creati appositamente per la piattaforma in questione. Dopo l’ottimo LocoRoco e con un altrettanto valido Syphon Filter in dirittura di arrivo anche in Europa, l’handheld del gigante nipponico si sta infatti per preparando per accogliere appunto questo Tekken: Dark Resurrection, ennesimo esponente della prestigiosa serie di picchiaduro a incontri. Abbiamo avuto modo di provare una versione quasi definitiva, e le impressioni sono davvero ottime...