Quando John si ritrova privo di testa sul molo di un mondo sconosciuto, l'unica cosa che può fare è camminare verso destra, seguendo una flebile luce. Sulla sua strada incontra uno strano personaggio, che vive sotto a un faro, che gli fa capire di non essere il primo a trovarsi in quella situazione e gli impianta una telecamera al posto del cranio. Ora John può osservare meglio il mondo intorno a sé ed esaminare alcuni oggetti usando la testa, per così dire, inquadrandoli per ottenere indicazioni, suggerimenti e collezionabili. Cos'è questo posto? Perché ci è finito? Chi è lo strano tipo che lo ha aiutato? Cosa può fare per ritornare alla realtà?
Per scoprirlo abbiamo provato la demo di The Perfect Pencil, un metroidvania tutto italiano dallo stile surreale che ci ha davvero colpiti.
Stile surreale
Dopo la sezione introduttiva, John entra nella prima area: una strana caverna piena di piante e di personaggi bizzarri. Qui acquisisce la sua arma principale: una matita gigante. Non ci sono grosse spiegazioni sul perché il posto sia pieno di adulti che si comportano come dei bambini e tentano di fermare il protagonista, ma l'intero scenario trasmette una forte sensazione di rassegnazione, come se fossero delle persone che hanno rinunciato a crescere e non desiderino altro che di rimanere chiuse nel loro piccolo mondo. Ci sono quindi degli uomini smilzi dentro a delle gabbiette che gattonano in giro per le piattaforme, degli altri avvolti in dei materassi che rotolano contro John quando lo vedono e altri ancora dentro a dei cuscini che strisciano come bruchi. John li affronta impugnando la sua matita gigante, con cui può sferrare dei fendenti semplici, caricati o curativi, questi ultimi indispensabili per recuperare l'energia perduta. In giro per la mappa ci sono anche dei nemici più tradizionali, come delle piante che esplodono propagando dei gas tossici.
Lo stile visivo è l'elemento che risalta di più e che in un certo senso rende il gameplay di The Perfect Pencil unico. La demo dura circa un'ora e mezza e consente di visitare la prima zona, fino allo scontro con il boss: un uomo decisamente piazzato che veste come un neonato, che si sente poco amato e che, come il resto delle persone che popolano il livello, vorrebbe solo dormire. Lo scontro non è difficilissimo, ma è nondimeno piacevole, proprio per le particolarità del nemico, che rotola contro John e piange cercando di colpirlo con le sue lacrime. Dopo averlo superato c'è un colpo di scena, di cui non parleremo (scaricate la demo, tanto è gratuita), quindi per proseguire si viene rimandati alla versione finale, che non ha ancora una data d'uscita.
Meccaniche di gioco
Ma facciamo un passo indietro. In termini di meccaniche di gioco The Perfect Pencil non si discosta molto dai metroidvania medi, anche se ha delle particolarità che lo rendono in un certo senso unico. Intanto il già citato uso della telecamera per esaminare gli oggetti, da cui derivano anche alcune interazioni con possibilità di scelta multipla. Inoltre con la gestione della mappa e dell'inventario, con la prima che si compone trovando e rompendo determinati oggetti, e con il secondo che contribuisce in modo determinante (almeno in apparenza) alla costruzione della storia, tramite il modo in cui cataloga gli oggetti trovati e consente di interagirci. Per il resto aspettatevi di saltellare da una piattaforma all'altra eliminando nemici, di andare a caccia di segreti (ce ne sono davvero molti) e di raccogliere molti oggetti, ritornando sui vostri passi in caso di necessità.
Il lato che colpisce di più del titolo di Studio Cima è sicuramente quello narrativo, composto non solo dai testi, ma anche da alcuni elementi visivi, che da solo regge l'intera esperienza, motivando il giocatore ad andare avanti fino alla fine.
Nonostante la demo finisca senza dare grosse spiegazioni su cosa stiamo vivendo (com'è naturale che sia), la storia coinvolge e fa venire voglia di dare una risposta a tutte le domande che assillano il povero John. Tra dialoghi e situazioni surreali, The Perfect Pencil sembra essere costruito ottimamente da questo punto di vista. Detto questo, francamente vorremmo evitare qualsiasi interpretazione basandoci solo sulla demo. Un certo tema di fondo è in realtà intuibile, ma non vorremmo che fosse solo un inganno e che la versione finale nascondesse altro. Chiaro comunque che la rappresentazione abbia un forte valore metaforico e che proprio da questo tragga parte della sua forza l'intero gioco.
Checkpoint
L'unico sistema che ci ha fatto storcere un po' il naso della demo è il posizionamento dei checkpoint, decisamente troppo distanti tra loro. Il risultato è che le poche volte che siamo morti, abbiamo dovuto rifare lunghi pezzi di livello. Niente di drammatico, ma un po' abbiamo sofferto la ripetizione. Certo, in questo modo abbiamo potuto anche provare a prendere diramazioni diverse, scoprendo così meglio le aree, ma rimane il fatto che dover affrontare più volte di seguito gli stessi nemici non è proprio il massimo.
Detto questo, se la versione finale riuscirà a incantarci come ha fatto la demo, The Perfect Pencil meriterà sicuramente un giudizio più che positivo. Non rimane che attendere di sapere quando potremo continuare l'avventura di John.
The Perfect Pencil è il metroidvania che non ti aspetti, che arriva a stupirti proprio quando pensi che il genere abbia detto un po' tutto quello che aveva da dire. Il titolo di Studio Cima non sembra essere particolarmente originale o rivoluzionario, ma da quello che abbiamo potuto provare potrebbe essere un'esperienza più intensa di quella offerta da molti concorrenti, grazie a uno stile curatissimo e a un lato narrativo che sembra essere particolarmente ispirato.
CERTEZZE
- Lato narrativo
- L'esplorazione è appagante
- Lo stile visivo è molto bello
DUBBI
- I checkpoint