Una notizia veramente triste è emersa in questi ultimi giorni dell'anno, con l'annuncio della morte di Martyn Brown, fondatore e figura storica di Team17, spentosi presto all'età di 57 anni, per cause ancora non rese note.
Si tratta di un personaggio che affonda le radici nello sviluppo di videogiochi degli anni 80 e 90, ben noto a chiunque abbia bazzicato l'ambito Amiga nel pieno della sua epoca d'oro, visto che Brown era un elemento principale di Team17 insieme a Michael Robinson, Debbie Bestwick, Andreas Tadic, Rico Holmes e Peter Tuleby.
Tra i fondatori del team, ha svolto un ruolo di guida all'interno dello studio, producendo giochi estremamente noti come Alien Breed, Body Blows, Superfrog, Project X e Worms, con quest'ultimo che ha fatto probabilmente raggiungere la massima notorietà al piccolo studio britannico.
Una figura storica di Amiga e dello sviluppo videoludico in generale
Con il cambiamento di proprietà di Team17, passato a Bestwick nel 2010 e con l'avvio della trasformazione dell'etichetta in publisher, Martyn Brown lasciò lo studio e continuò la carriera nel mondo dello sviluppo videoludico.
Nel 2011 entrò a far parte di Double Eleven e da lì è passato a diverse altre compagnie, occupandosi soprattutto di strategia e business development sul fronte dello sviluppo videoludico.
Proprio di recente, dopo essere stato colpito dai licenziamenti avvenuti presso un team di Singapore, era intervenuto con un post su LinkedIn per segnalare i problemi diffusi in questo periodo all'interno dell'industria videoludica: "L'industria videoludica in generale sta attraversando tempi molto duri e non c'è il livello di positività e, soprattutto, di finanziamenti che c'era una volta", aveva riferito.
Lo scorso novembre aveva ricevuto il riconoscimento "Games Legend" durante i Games Republic Awards ma non era stato in grado di prendere parte all'evento. Con Martyn Brown è spento dunque a 57 anni un pezzo storico dell'industria videoludica.