Tra le tante digressioni di Elon Musk nel mondo dei videogiochi, di recente è emersa un'altra delle sue uscite di indirizzo ideologico/politico, in questo caso scagliandosi contro Avowed, "colpevole" di segnalare i pronomi di genere nelle schermate con le statistiche dei personaggi.
Manco a dirlo, la questione è partita dal solito Mark Kern aka "Grummz", diventato ormai una sorta di capopopolo per gli indignati anti-woke e peraltro anche con un dente particolarmente avvelenato contro tutto ciò che viene fuori da Xbox Game Studios, dunque in questo caso cogliendo due piccioni con una fava.
"Sto tracciando luna linea", ha scritto perentorio il nuovo opinionista in un messaggio su X, "rifiuterò qualsiasi gioco che abbia dei pronomi al suo interno (e voi grammar nazi sapete a cosa mi riferisco, non fate gli stupidi)", spiegando implicitamente che si riferisce ai pronomi di genere e non ai pronomi in generale, ovviamente.
Una polemica poco coerente
A questa uscita ha risposto Elon Musk in persona, il quale ha chiosato con "Inserire dei pronomi in un videogioco fantasy è assolutamente inaccettabile", dimostrando pieno appoggio alla nuova crociata di Grummz.
A dire il vero, quanto visto finora di Avowed non sembra nemmeno porre la questione in grande evidenza, considerando che l'implementazione di linguaggio o temi inclusivi non è proprio emersa come una caratteristica particolarmente visibile o diffusa nel gioco Obsidian.
Tanto è vero che Kern ha dovuto mettere in sovrimpressione una gigantesca mano con indice puntato per far capire a cosa si riferisse, ovvero la presenza di un "He/Him" in un angolo delle caratteristiche di uno dei personaggi di Avowed, catturato in un fotogramma tratto da uno dei recenti video gameplay pubblicati sul gioco.
Sotto i messaggi in questione si scatenano ovviamente le risposte su un fantomatico "woke mind virus" che starebbe prendendo possesso dell'industria videoludica, dunque a questo punto è da capire se anche Avowed possa diventare uno dei bersagli della crociata come successo in precedenza anche a Dragon Age: The Veilguard o meno.
La cosa peculiare è che la segnalazione dei pronomi è ormai alquanto diffusa ed è presente anche in giochi che non hanno subito critiche di "contaminazione woke" come Hogwarts Legacy e Baldur's Gate 3, tanto per far presente la scarsa coerenza della polemica in questione.