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Il Giappone di Assassin's Creed Shadows era desiderato tanto dai fan quanto da Ubisoft

Nel corso di un'intervista, il creative director di Assassin's Creed Shadows ha spietato che l'ambientazione giapponese era desiderata tanto dai fan della serie quanto da Ubisoft stessa.

NOTIZIA di Tommaso Pugliese   —   11/02/2025
Yasuke e Naoe ammirano uno dei panorami di Assassin's Creed Shadows
Assassin's Creed Shadows
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Il creative director Jonathan Dumont ha spiegato in un'intervista che l'ambientazione giapponese di Assassin's Creed Shadows era desiderata tanto dai fan quanto da Ubisoft stessa, che voleva cimentarsi da tempo con questi scenari così affascinanti.

"I fan ce lo chiedevano, ma anche noi lo volevamo realizzare", ha detto Dumont. "All'inizio abbiamo intrapreso il normale processo di studio, coinvolgendo le prime persone entrate a far parte del team. Il gioco ha richiesto un ampio lavoro di ricerca che ci ha visto consultare i nostri esperti di storia così come figure esterne, internazionali, anche provenienti dal Giappone."

"A quel punto abbiamo compiuto delle scelte in merito a ciò che volevamo raccontare. Siamo approdati al periodo Azuchi-Momoyama perché è stato un momento cruciale per la storia giapponese e il mondo era in una sorta di flusso, dunque si trattava di un luogo interessante per un'avventura di Assassin's Creed."

Un equilibrio fra realtà e finzione

Come rivelato alcuni giorni fa, Assassin's Creed Shadows includerà una Modalità Immersiva che consentirà di aumentare il grado di autenticità dell'esperienza facendo in modo che ogni personaggio parli nella sua lingua, ma non bisogna dimenticare che si tratta pur sempre di un videogioco.

"Gli Assassini e i Templari di Assassin's Creed sono presenti, naturalmente, ma abbiamo cercato di ancorare questo impianto tradizionale a quello che riteniamo sia stato uno dei periodi più importanti di sempre per il Giappone."

"Il livello di dettaglio necessario per realizzare tutto questo ha richiesto molte ricerche, un lavoro enorme di documentazione come per ogni capitolo di Assassin's Creed. Come al solito, abbiamo utilizzato un approccio umile, partendo dal presupposto di dover imparare tutto da zero."

"Si tratta di un discorso che vale tanto per il Giappone feudale quanto per tutte le altre ambientazioni della serie", ha continuato il creative director. "Dunque sì, i fan ce lo hanno chiesto a lungo e stiamo cercando di realizzare questo progetto nella maniera migliore possibile, ma sentiamo anche la pressione di farlo bene."