Non poteva mancare la tradizionale analisi tecnica di Digital Foundry anche su Indiana Jones e l'Antico Cerchio, il nuovo gioco di MachineGames che sembra davvero aver messo d'accordo tutti e che supera alla grande anche il test in questione venendo valutato come un "traguardo incredibile" e "il miglior gioco di Indiana Jones mai realizzato".
Sebbene la seconda affermazione non sia poi così impressionante, se si pensa al versante tecnico (gli altri titoli sono decisamente datati, sebbene qualitativamente almeno un paio siano ancora dei capolavori assoluti come Indiana Jones and the Fate of Atlantis), quello che conta in questo caso sono le valutazioni sull'uso dell'id Tech 7, il motore grafico proprietario di id Software ma condiviso con MachineGames, e sembrano alquanto entusiastiche.
Il titolo in questione rappresenta il più grande gioco dello studio fino ad oggi e consente anche di dare il primo sguardo all'ultima versione della tecnologia sviluppata in tandem da id Software e MachineGames. Nel caso non l'abbiate ancora fatto, vi invitiamo anche a leggere la nostra recensione di Indiana Jones e l'Antico Cerchio.
Il video con l'analisi completa
L'analisi di Digital Foundry fa notare come anche le scene d'intermezzo in questo caso siano renderizzate in tempo reale dall'engine del gioco, cosa che prima non avveniva con i titoli precedenti del team, dimostrando una notevole sicurezza nell'uso del motore grafico.
Nel video vengono lodate la modellazione dei personaggi, con delle espressioni piuttosto credibili, e la costruzione degli scenari, con un notevole livello di dettaglio.
Molto positiva anche l'impressione data dall'illuminazione globale con ray tracing, che risulta molto convincente. Al di là di alcuni cali che si notano nelle animazioni esclusivamente durante le scene d'intermezzo, la fluidità del gioco è notevole.
Nel gameplay, Digital Foundry ha rilevato un mantenimento stabile dei 60 fps come frame-rate, con una risoluzione media che si mantiene notevolmente alta, essendo stata rilevata a 1800p su Xbox Series X, con risoluzione dinamica e upscaling presente. Per la rivista britannica, si tratta di "un bel passo avanti" rispetto alle ultime produzioni in Unreal Engine 5, da questo punto di vista, che tende invece a mantenere la risoluzione intorno ai 1080p per garantire i 60 fps stabili.
Su Xbox Series S i compromessi riguardano soprattutto il ray tracing che viene ridotto in diversi casi, e la risoluzione che si abbassa intorno ai 1080p con un uso più aggressivo del VRS in maniera simile a quanto visto con Doom Eternal. Anche gli asset sono di qualità minore su Series S, cosa che spiega le dimensioni di 87 GB rispetto agli oltre 130 GB su Series X.
In ogni caso, i 60 fps appaiono stabili in gameplay sia su Xbox Series X che su Series S, inoltre i caricamenti non risultano visibili, avvenendo soprattutto in background, restituendo un'esperienza di gioco senza interruzioni visibili.