Colpo di scena nell'asta per Nintendo PlayStation, visto che l'attuale maggiore offerente per l'acquisto della rarissima macchina sembra sia Palmer Luckey, il creatore di Oculus Rift, il quale peraltro sostiene di voler acquistare la speciale console ibrida per inserirla nella sua collezione di console, che sostiene sia "la più grande del mondo".
Dopo varie vicissitudini, Nintendo PlayStation è stata infine messa all'asta e si tratta di un oggetto particolarmente prezioso perché unica testimonianza esistente di quello storico accordo mancato tra Nintendo e Sony che avrebbe potuto portare a un ibrido tra SNES e PlayStation. La cancellazione del progetto ha poi significato l'ingresso nel mercato videoludico di Sony con la nascita di PlayStation, mentre la macchina ibrida è rimasta limitata a un prototipo, di cui quello qui presente dovrebbe essere ormai l'unico esemplare sulla Terra.
Non stupisce, dunque, che a distanza di poche ore dall'apertura dell'asta si sia arrivati già a 360.000 dollari come offerta maggiore, ma è una sorpresa venire a sapere che l'autore dell'offerta è Palmer Luckey, il discusso creatore di Oculus Rift che sembra fortemente intenzionato ad acquistare l'oggetto, anche se non è facile verificare l'identità degli offerenti dell'asta.
Ci affidiamo dunque ai messaggi di Luckey su Twitter, nei quali l'ideatore di Oculus Rift sostiene di voler acquistare l'oggetto per inserirlo nella sua collezione, che sostiene essere la più grande collezione al mondo di videogiochi e console. Anche questa risulta una sorpresa, perché nessuno sapeva che Luckey fosse in possesso di una collezione del genere. Di fronte a chi dubita di tale affermazione, lo sviluppatore ha confermato la sua versione, rincarando anzi la dose.
"La disponibilità pubblica è solo una questione di tempo, sto mantenendo un profilo basso fino a quel momento. Sto preservando le copie originali nella più avanzata struttura di mantenimento per videogiochi mai costruita". Il tono del discorso potrebbe sembrare uno scherzo, ma considerando le stranezze tipiche del personaggio in questione non ci sentiamo di escludere alcuna possibilità, sinceramente.
L'obiettivo di Palmer Luckey, peraltro, è raggiungere la preservazione della storia dei videogiochi attraverso la conservazione degli oggetti fisici e anche la loro digitalizzazione completa. E ovviamente anche la realtà virtuale ha un ruolo in tutto questo: "La VR perfetta consentirà all'esperienza originale di vivere per sempre, ma in ogni caso dobbiamo cercare di mantenere queste cose vive e funzionanti nel frattempo".