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Il primo Kingdom Hearts era un gioco ancora più "hardcore" inizialmente, spunta in rete una vecchia intervista

Kingdom Hearts non è un gioco facilissimo, ma la prima versione del gioco era stata pensata per essere molto più "harcore", almeno secondo quanto scopriamo da una vecchia intervista.

NOTIZIA di Nicola Armondi   —   30/12/2024
Pippo, Sora e Paperino in Kingdom Hearts
Kingdom Hearts
Kingdom Hearts
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La saga di Kingdom Hearts non è certamente nota per il suo livello di difficoltà. Sebbene possano esserci dei boss secondari molto complessi, soprattutto alle difficoltà massime, chiunque può giocare senza troppo stress alla saga.

Questo è vero per tutti i giochi, ma un po' meno per il primo capitolo, che rimane il più "hardcore" sotto vari punti di vista. Ora, però, scopriamo che in realtà la versione originale del primo Kingdom Hearts era ancora più complessa di quella che è arrivata nelle case dei giocatori.

Le parole di Nomura sul primo Kingdom Hearts

In un'intervista del 2003 pubblicata sulla rivista Hyper PlayStation 2, ora disponibile su Shmuplations, Tetsuya Nomura parla dello sviluppo del primo Kingdom Hearts, che all'epoca era a pochi mesi dall'uscita, insieme allo sviluppatore di Metal Gear Solid Yoji Shinkawa. A un certo punto, Nomura nota che, nonostante sia un gioco Disney, è piuttosto "hardcore", e in precedenza lo era ancora di più.

"La prima versione di Kingdom Hearts puntava a essere un gioco molto profondo, da giocare a lungo", spiega Nomura. "Volevo provare a creare un gioco in cui il giocatore potesse fare qualsiasi cosa. Anche se Kingdom Hearts è un gioco Disney, sono rimasti alcuni elementi "hardcore"".

Fa l'esempio dell'esplorazione: il primo Kingdom Hearts non ha una minimappa in 2D, costringendo i giocatori a esplorare e a ragionare, cosa che Nomura ritiene faccia parte del divertimento. A questo punto interviene Shinkawa, dicendo che "Kingdom Hearts sembra un gioco facile in cui perdersi", prima che Nomura spieghi che in precedenza il gioco era ancora più difficile.

"In realtà all'inizio era più difficile. C'erano alcuni enigmi che ti facevano pensare: 'Che cos'è, Takeshi's Challenge [il famigerato e confusionario titolo per NES del 1986 di Takeshi Kitano]?'. Abbiamo abbassato un po' la difficoltà, ma il gioco è ancora più avvincente della maggior parte dei titoli mainstream di oggi", spiega Nomura.

I capitoli successivi hanno poi preso una direzione diversa, nel bene e nel male supponiamo. Se i vecchi giochi di Kingdom Hearts, vi interessano, segnaliamo che un nuovo remake di Kingdom Hearts sarebbe in sviluppo con uscita più vicina del previsto.